BERBERIS: CURA E COLTIVAZIONE
Il genere Berberis conta più di centinaia di specie provenienti dalle zone temperate di tutto il mondo, il suo nome deriva dall’arabo e significa “splendente, brillante” per via delle sue foglie molto lucenti.
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Si parla di arbusti di diverso tipo che non superano i 150 cm in altezza e vengono utilizzati come siepi, mantenendo una distanza di 40-100 cm tra un esemplare e l’altro.
Il Berberis ha foglie molto piccole e spesso caduche. In primavera produce fiori giallo oro molto piccoli ma vistosi, a cui seguono bacche rosse o nere commestibili, impiegate per la preparazione di marmellate o messe sott’aceto. I frutti sono molto acidi perché contengono molta vitamina C.
I fusti sono molto ramificati e hanno spine molto appuntite.
È una pianta rustica che si adatta bene al caldo e al freddo, sino a -20°C. Gradisce una posizione ben luminosa e soleggiata ma resiste anche in mezz’ombra.
Gradisce un terreno sciolto e drenato, se il terreno si presenta troppo pesante usare terriccio universale mescolato a poca sabbia o pietra pomice per aumentare il drenaggio.
Si può concimare aggiungendo dello stallatico (o un qualsiasi concime organico) alla base del fusto a metà novembre. Dalla primavera all’autunno concimare 2/3 volte con concime chimico minerale
Sopporta molto bene le potature, ecco perché è l’ideale per le siepi.
Ponilo a dimora in autunno per godere della fioritura primaverile.
I berberis più diffusi in Italia sono il vulgaris, detto Crespino e il berberis thunbergii, con molti ibridi da lui derivati.
Si propaga per mezzo di seme o talea.
È un arbusto molto resistente ai parassiti, possono verificarsi attacchi da parte di afidi o di ruggine, che puoi sconfiggere con specifici prodotti fitosanitari.