Bucaneve, meraviglia del freddo
I Bucaneve sono dei fiori che definire “belli” non è esaustivo. Sì sa, “la bellezza salverà il mondo” ma ogni tanto ci vuole qualcosa in più. Ecco quindi che i Bucaneve hanno bisogno di un altro aggettivo, probabilmente “speciali” gli si addice.
Li avete sicuramente già visti, pallidi e a forma di piccole campane che riescono a farsi largo anche quando il terreno è coperto di neve.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere altre piante invernali come il calicanto, la camellia sasanqua, l’hamamelis e l’edgeworthia chrysantha ma conoscendo i Bucaneve è come se andassimo ad esplorare qualcosa che appartiene intimamente all’inverno. Non più grandi piante vistose e colorate che ci ricordano che la primavera sta arrivando, ma dei discreti testimoni della meraviglia di un inverno che sa dare tanto.
Bene, abbassiamo un po’ la voce e avviciniamoci il più silenziosamente possibile a questo fiore che sa trasmettere tanta pace come solo un paesaggio coperto di soffice neve saprebbe fare.
GALANTHUS NIVALIS
Il nome botanico del Bucaneve è Galanthus Nivalis e fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae.
Quel nome deriva da due parole greche: “gala” che significa “bianco come il latte” e “anthos” cioè “fiore”. Mentre “nivalis” si riferisce proprio alla sua fioritura precoce. Attorno al nome del Bucaneve ruotano miti e leggende che non fanno altro che avvalorare la meraviglia che questo fiore porta con sé, ma approfondiremo il discorso un po’ più avanti in questo articolo.
I Bucaneve sono piante bulbose, hanno quindi origine da un bulbo che ogni anno produce foglie e fiori. Da ogni bulbo nasce un solo fiore con la classica forma a campana girata verso il basso, i petali rigati in modo ordinato e, all’interno dei petali bianchi si trovano delle decorazioni verdi ed un centro dorato.
Sono diffusi in Europa meridionale e nelle zone caucasiche. In Italia è molto presente tranne che in Calabria, Sicilia e Sardegna. Pensate che in Inghilterra venne introdotto dalla Regina Elisabetta che lo portò in patria direttamente dalle zone selvatiche dell’Italia alpina!
Il loro habitat naturale è quello delle foreste, dei cespugli e dei prati, in zone di mezz’ombra. In alcuni casi, come nelle zone dell’Italia centro-meridionale li si può trovare in montagna, mentre al nord, in Toscana e Marche anche in prossimità delle coste.
COLTIVARE I BUCANEVE
Vorreste questi fiori in giardino? Nessun problema! Coltivare i Bucaneve è piuttosto semplice:
- Il bulbo dev’essere piantato in autunno in una buca di almeno 5cm di profondità;
- Il posto ideale è soleggiato nei periodi freddi e ombreggiato d’estate;
- È importante controllare che le radici siano ben coperte per semplificarne l’attecchimento.
Ecco tutto! I Bucaneve sono dei veri figli dell’inverno, tutto ciò che chiedono è un po’ di luce e poi il resto lo faranno da soli, forti e orgogliosi.
Sbocciano anche in casa, in piccoli vasetti con poca terra, in zone fresche e lontane da fonti dirette di calore. In questo caso sarà necessario fornirgli anche dell’acqua, basterà bagnare la terra quando appare secca e, se proprio volete rendergli la vita facile (se lo meritano non credete?) in primavera aggiungete del prodotto organico per migliorare la struttura della terra sulla quale crescono.
STELLA DEL MATTINO
Il Bucaneve è un fiore da sempre molto conosciuto e questo gli ha portato un bagaglio di storie e miti che ben gli si addicono. Il primo poetico nome lo troviamo subito, infatti un altro nome del Bucaneve è “Stella del mattino”, nome attribuitogli perché è uno dei primi fiori a nascere con l’arrivo dell’anno nuovo.
Il 2 febbraio viene celebrata dalla Chiesa cattolica la Candelora, evento che ricorda la presentazione al tempio di Gesù, dove il bambino venne portato come “luce per illuminare le genti”, e indovinate un po’ qual è il fiore simbolo di questa ricorrenza? Esattamente, proprio il Bucaneve!
Sempre a febbraio troviamo anche Imbolc, antica festa irlandese che celebra il culmine dell’inverno, infatti cade proprio tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. Le decorazioni preferite per questa festività erano le Stelle del mattino le quali ricordavano sia la purezza di una Giovane Dea sia il latte che veniva utilizzato per sfamare gli agnelli.
La storia più bella ci arriva però da un racconto inglese legato alla Bibbia. In quel testo si racconta come Eva, mandata via dal paradiso, fosse davvero triste e sconsolata per aver lasciato quel magnifico posto ed essere arrivata su una terra spoglia e gelida. Però grazie al miracolo di un angelo nacque un Bucaneve che le ridiede la speranza persa.
IL SIGNIFICATO DEI BUCANEVE
Questo piccolo combattente porta con sé dei significati molto positivi che si rifanno alla speranza e alla consolazione. Infondo se sono stati in grado di confortare Eva dopo l’abbandono del paradiso, cosa non potrebbero riparare?
Indicano il passaggio dal dolore ad un nuovo, florido, inizio. La loro tenacia nel farsi strada e crescere nonostante il suolo ghiacciato indica perfettamente la forza necessaria che serve per riprendersi dopo un periodo infelice. Ricorda che dentro ogni ombra può nascere una luce.
Infatti è stato così anche per il Bucaneve. Ebbene sì, non sempre questo fiorellino ha avuto una reputazione tanto candida, ha dovuto attendere anni e anni prima di non essere più guardato con diffidenza.
Nel Ventesimo secolo il Bucaneve era un presagio di morte, la sua tipica forma a campana rivolta verso il suolo, il suo sbocciare fra una stagione e l’altra e la sua diffusione nei cimiteri vittoriani lo portarono ad essere un macabro segno. Secondo la superstizione popolare se qualche Bucaneve nasceva nel giardino di una casa quella famiglia stava per andare incontro ad una grande sfortuna.
Adesso invece la sua immagine è talmente cambiata che lo si trova spesso come decorazione nei matrimoni, a simbolo di ottimismo e virtù. Inoltre rappresenta anche la purezza. Un’altra superstizione diceva che chi ne indossava uno era propenso a pensare onestamente.
Insomma, abbiamo conosciuto il Bucaneve e noi ne siamo rimasti alquanto estasiati, speriamo che per voi sia lo stesso! A presto col prossimo articolo!