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Tutorial

Cespugli di rose in giardino e nessuna idea su come iniziare a potarli? Niente paura! Il post di oggi è dedicato proprio a questo!

La potatura è un’operazione che spesso intimidisce i principianti ed in effetti, per avere il meglio dalla pianta, dovrebbe essere eseguita da mani esperte.
La buona notizia è che quasi tutte le varietà che crescono in casa hanno molta capacità di ripresa, per cui di solito è possibile riparare agli sbagli con una certa facilità.
Ti consiglio quindi, dopo aver letto quanto segue, di potare e di stare a vedere: di fare insomma esperienza in modo da prendere via via dimestichezza con la potatura.

Cos’è la potatura?

Con il termine potatura s’intende la recisione, il taglio di una parte della pianta. In genere si tratta di una parte morta oppure di un pezzo che non si desidera conservare perchè non si addice per dimensioni o forma, oppure perché è stata coltivata per raccogliere fiori, frutti o semi.
Anche la rimozione delle foglie per metterle in vaso viene chiamata potatura. Fai attenzione: se eseguita con sensibilità la pianta non ne soffre affatto.

Quando potare

Dovresti intraprendere la potatura dal momento in cui entri in possesso della pianta, semplicemente staccando gli apici vegetativi per favorire una crescita compatta: non lasciare che l’esemplare diventi grande e sgraziato prima di prendere provvedimenti.

Il maggiore intervento di potatura deve essere eseguito in inverno: si tratta infatti del periodo di riposo di quasi tutte le specie, le quali poi germoglieranno a primavera inoltrata.
Ci sono inoltre tipi di potatura che vanno eseguiti al bisogno, quindi al di fuori della logica stagionale. Se ad esempio la pianta ha un aspetto sofferente è possibile che si debba intervenire, ma attenzione: molte decidue in quiescenza sembrano morte, ragion per cui è consigliabile rimandare il da farsi a primavera, quando sarà molto più semplice distinguere il fusto vivo da quello morto.

Come potare

Ogni taglio va fatto appena sopra un getto sano: da quest’ultimo partirà la ricrescita della pianta. La potatura deve essere abbastanza vicina al getto, ma non troppo, in modo che la gemma non si danneggi. Il fusto va reciso con un taglio parallelo alla direzione del getto.
È necessario che il taglio sia netto, quindi utilizza attrezzi puliti e ben affilati.

La forma più semplice di potatura è, come anticipato, la cimatura degli apici vegetativi: ciò favorisce la crescita cespugliosa della pianta e può aiutare a mantenere una forma compatta: la fucsia e il geranio reagiscono bene a questo trattamento. Erbe come il basilico si cimano per evitarne la fioritura.

Casi particolari

Non tutte le varietà reagiscono bene alla potatura: il principale gruppo di piante da interni da non potare è quello a cui appartengono tutte le palme.
Molte piante non cresceranno, se potate in un punto che sia oltre la crescita attuale: ad esempio la lavanda reagisce bene se cimata proprio sopra il fusto legnoso cresciuto durante l’anno; se potata invece sul legno vecchio è facile che inizi a deperire velocemente.

Potare per raccogliere i semi

Se ad una pianta togli le parti che producono semi, essa devierà le proprie energie verso la crescita, invece di concentrarle sulla produzione di semi.
I fiori appassiti dei rododendri (comprese le azalee) devono essere rimossi con le sole dita: così facendo si eviterà che l’anno successivo crescano fiori danneggiati.

Togliere i fiori morti

Con l’attenta rimozione dei fiori morti manterrai la pianta in ordine, impedirai che il marciume diffonda le malattie e favorirai anche l’ulteriore fioritura della pianta.

Le piante piccole, a seconda del tipo di pianta, possono essere cimate con forbici affilate o con le dita: per le rose vanno usate necessariamente le cesoie.
Fai attenzione a staccare da ogni pianta l’apice della giusta lunghezza (solitamente circa 20 cm): non lasciare gli steli fioriferi rivolti verso l’alto.
La ricrescita avrà inizio dalla gemma più alta che hai lasciato sullo stelo.

Togliere le foglie morte o danneggiate

Usa le dita, un paio di forbici sterilizzate o una lametta nuova: quest’ultima è indicata soprattutto per la orchidee, spesso soggette alle infezioni virali.
Le piante erbacee, tra le quali le aromatiche (timo, menta, erba cipollina), necessitano di una decisa cimatura in primavera, al momento del rinvaso: per queste piante ti consiglio di utilizzare le cesoie.

Potare le radici

Le specie erbacee, o le piante grandi da interni che non possono essere rinvasate in un contenitore più grande, spesso necessitano di una potatura delle radici: usa un coltello affilato per cimare la massa radicale di circa 25 cm (le piante erbacee possono essere ridotte fino ad un terzo).

Tagliare gli arbusti

Gli arbusti lunghi possono essere ridotti fino alla metà della dimensione. Quasi tutti i rampicanti rientrano in questa categoria: se hai qualche dubbio sul da farsi è sufficiente che ti limiti a cimarli di un terzo.

Ultimi consigli estetici

Una pianta inoltre può sfoggiare una bella chioma in cima e contemporaneamente avere zone prive di foglie lungo il fusto.
Alla fine della primavera o all’inizio dell’estate, una potatura radicale potrà dare risultati eccellenti: il filodendro e l’edera sono esemplari che reagiscono bene a questo trattamento.

Se desideri assecondare la tua vena creativa inoltre puoi lasciarti ispirare dalle forme dell’arte topiaria, utilizzando il tagliasiepi a fine primavera: se possiedi una siepe di alloro è quello il momento per raccoglierne le cimature, da far seccare ed utilizzare in cucina!

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