Devo rinvasare la mia pianta? Ecco come saperlo!
Capire quando e se è il momento di rinvasare una pianta è molto semplice, di solito ci sono sempre dei segnali che dobbiamo sempre verificare per accertarci che sia necessario farlo. Passare da un vaso più piccolo ad un vaso più grande non è mai un dramma per una pianta, quindi quest’operazione si può fare praticamente durante tutti i periodi dell’anno, certamente però quando andiamo a toccare gli apparati radicali, un minimo di stress viene sempre avvertito dalla pianta, ma adesso vi spiegheremo come farlo nel modo più corretto.
I segnali
I segnali che ci indicano la necessità del rinvaso sono principalmente due:
- le radici fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso (non sufficiente);
- andando a rimuovere il vaso di coltivazione si noterà che le radici sono molto affastellate sia sul fondo sia sulla superficie della zolla.
Specifichiamo che questa procedura è valida non solo per le piante d’appartamento, ma in generale per tutte le piante in vaso. Se invece dal vaso volete passare alla terra, ecco qui l’articolo che fa per voi!
Come eseguire il rinvaso
- riempire un catino con dell’acqua e mettere in immersione la pianta (a meno che la terra non sia già adeguatamente inumidita), nel mentre che si prepara il vaso;
- nel frattempo scegliamo un vaso che sia adatto ad accogliere la nostra piantina: deve abbondare di qualche centimetro (4-8 centimetri rispetto al vaso di partenza);
- utilizzare un terriccio di ELEVATA qualità. Sono raccomandati i terricci della linea ONE, in particolare ONE Plus;
- il substrato da utilizzare per la coltivazione in vaso o fioriera deve contenere inerti in miscela (tipicamente la pietra pomice) in modo da assicurare un corretto drenaggio;
- sciogliere leggermente la ragnatela di radici che si è creata sulla superficie della zolla. Non vi preoccupate se si stacca qualche pezzo, non è un problema in quanto l’apparato radicale è abbastanza sviluppato per non stressare la pianta;
- sistemare uno strato di terriccio nel fondo del nuovo vaso, in modo che quando andiamo a posizionarvi la nostra pianta, essa rimanga con la superficie del terreno abbassata di circa 1cm rispetto al bordo del vaso (questo serve per mantenere un minimo di contenimento nel vaso, in modo che quando andiamo a bagnare, l’acqua abbia un pochino di agio per accumularsi e poi scendere nel terreno senza straripare subito);
- una volta sistemata la terra sul fondo andiamo a riempire tutta l’intercapedine che si è formata tra la superficie della zolla di partenza e la parete del nuovo vaso. È importante non premere troppo la terra, altrimenti questo si compatterà risultando meno drenante ed areato;
- assestare il terreno scuotendo leggermente la pianta sul piano d’appoggio.
Ed ecco che abbiamo ottenuto un rinvaso a regola d’arte!
Attenzione!
NON PORRE MAI STRATI DI ARGILLA ESPANSA O ALTRI INERTI SUL FONDO DEL VASO: è una pratica controproducente che trovate ben spiegata qui.
È molto importante che il colletto della pianta, cioè il punto di inserzione del fusto sull’apparato radicale, non deve mai risultare seppellito dalla terra, quindi il terreno parte nello stesso punto in cui partiva prima.
Dopo il rinvaso
Dopo aver inserito il vaso di coltivazione in un bel porta vaso non ci rimane che bagnare leggermente il nuovo terreno, in questo modo aiuteremo il terreno ad assestarsi ulteriormente, controllando poi che non si sia abbassato troppo.
Come abbiamo detto potrebbe essere un po’ stressate per la pianta questo trasloco, per cui se volete aiutarla ad acclimatarsi bene, nell’acqua della prima bagnatura potrete disciogliere un pochino di fitostimolante oppure un concime per piante verdi.
Un argomento importate quando si parla di rinvasare una pianta è l’overpotting, cioè la sofferenza di una pianta causata dal travaso in un vaso troppo grande, ne abbiamo parlato in questo articolo 😉
Commenti
Grazie per i sempre preziosissimi consigli, a prova di ‘pollice nero’, però anche io sto migliorando e con soddisfazione vedo che alcune mie piante sono diventate fantastiche!
Vedrai che se ci segui per un annetto poi ti sentirai già level PRO 🙂
Un “esperto” di un consorzio mi suggerisce di potare anche le radici in occasione del rinvaso di un ficus lyrata , alto più di un metro e mezzo , che in questo momento ha molte radici che fuoriescono dai fori di drenaggio e cominia a presentare dei segni di necrosi sulle foglie. Io sono abbastanza atterrita a mettere in pratica questo consiglio e vorrei una conferma che realmete sia una pratica utile, d’altra parte sono convinta di dover intervenire in maniera corretta perchè la pianta necessita sicuramente di una messa a punto!. Grazie per la tua risposta
Ciao Luisa, lo faccio molto spesso. Quando l’apparato radicale è consistente è un’operazione corretta e non inficia la salute della pianta. Attenzione, va fatto con criterio intendiamoci.
Ciao! Io ho un ficus Benjamin che sta meglio di me e continua a mettere radici anche ora, a novembre! L’ho rinvasato già due volte quest’anno e avrebbe bisogno di un nuovo rinvaso perché vedo che le radici escono da tutti i buchi di drenaggio e che il panetto di terra è pieno… che dici? Lo rinvaso anche se è novembre o ormai è meglio aspettare la primavera? Grazie per tutti gli apprezzatissimi consigli 😁
Ciao Nicoletta, non è vietato farlo se la pianta vedi che continua a lavorare. Magari passa in un vaso poco più abbondante (tipo dal 28 al 32-34 cm)