Edgeworthia chrysantha, la curiosa pianta dei nodi
Edgeworthia chrysantha, oggi vi parliamo di lei. Non fatevi spaventare dal nome, non si tratta di una pianta particolarmente complessa, quel nome lo si deve a Michael Pakenham Edgeworth, il suo classificatore!
È necessario dire però che ha degli aspetti piuttosto curiosi.
Immaginatevi un profumato contorsionista super resistente e immune da malattie e parassiti.
Ecco, questo strano personaggio sarebbe sicuramente la versione umana dell’ Edgeworthia chrysantha. Quantomeno speriamo che, se nel mondo esista davvero, abbia un nome più pronunciabile del suo alter ego botanico.
Ad ogni modo esistono sempre i soprannomi. In Italia l’Edgeworthia viene chiamato “bastone di san Giuseppe”, probabilmente in riferimento alla sua fioritura che avviene verso metà marzo, periodo in cui si celebra la festa di S. Giuseppe (19 marzo). Se chiamarlo “bastone” vi sembra poco lusinghiero allora sappiate che prende anche il nome di “arbusto della carta”; questo soprannome, usato anche dagli inglesi nella variante “paperbush” (“cespuglio della carta”), lo si deve invece all’alto utilizzo della sua corteccia per produrre la carta.
EDGEWOTHIA CHRYSANTHA
L’edgeworthia chrysantha, fa parte della famiglia delle Thymelaeaceae, ha origine in Cina orientale e meridionale e nella Birmania. I primi paesi dove questa particolare pianta ha cominciato a diffondersi sono stati, verso la fine del XVI secolo, il Giappone e la Corea e, molto più recentemente, è arrivata anche nei territori americani, mentre in Europa ha fatto il suo ingresso nel 1845.
È un arbusto deciduo (ciò significa che perde le foglie durante il freddo periodo invernale) che raggiunge in media il metro e mezzo di altezza. Nonostante con l’arrivo della stagione fredda perda le foglie, in tardo inverno o all’inizio della primavera, i suoi rami si colorano di piccoli fiorellini profumati color crema, raggruppati fra loro, che la rendono una pianta estremamente bella in qualsiasi stagione la si osservi.
Tornando all’analogia di prima la figura del contorsionista non è stata scelta per caso, infatti i rami dell’edgeworthia sono talmente flessibili che è possibile piegarli fino ad annodarli senza farle alcun danno, per questo motivo viene anche chiamata “pianta dei nodi”.
UNA SORPRESA D’INVERNO
Vi abbiamo parlato poco tempo fa del calicanto, bellissima pianta i cui fiori invernali ricordano la forma del sole, oggi invece vorremmo mettere l’accento sulla fioritura e le caratteristiche dell’edgewothia. I suoi fiorellini (che sbocciano da gennaio fino a tutto marzo), sono piccoli ma riescono a sprigionare un profumo intenso e molto gradevole e, al posto che sbocciare singolarmente, questi nascono a mazzetto, come a volersi supportare, inoltre sono coperti da una leggera peluria bianca che li farà somigliare a dei pon pon sparsi sui rami.
È una pianta davvero dolce, a metà fra il celebrare l’arrivo del prossimo caldo grazie ai suoi colori tendenti al giallo, arancione o bianco crema e al ricordare la gioia dell’inverno, quasi come se i mazzolini un po’ richiamassero alla mente le palline di un festoso albero di Natale.
Inoltre ha anche un bel portamento, tondeggiante e ricco di rami che, in modo piuttosto singolare per le angiosperme (piante più complesse, con un fiore vero e con un seme protetto), è sempre pronto a dare tocchi di colore attraverso i fiori oppure, nei mesi più caldi, con delle foglie ovali verdissime che fanno capolino a primavera inoltrata. La sua forma è sinuosa, intrecciata, a tratti affascinante nella sua particolarità. Inoltre questa pianta produce anche dei frutti tendenti al rosso, spesso nascosti dalle rimanenze dei fiori.
COLTIVARE L’EDGEWORTHIA CHRYSANTHA
Passiamo alla fase operativa! L’edgeworthia può essere coltivata sia in terra sia in vaso, in linea generale è piuttosto resistente ma bisogna tenere d’occhio in particolar modo i periodi di gelo e i ristagni idrici.
ESPOSIZIONE
Preferisce estati fresche e inverni non troppo rigidi, sopravvive però senza alcun problema. Che la mettiate in pieno sole o in zone di mezzombra saprà cavarsela!
TEMPERATURA
È vero che l’edgeworthia sa far fronte alle intemperie del tempo, però non ama il freddo eccessivo, se la temperatura scende sotto lo 0 è indicato spostarla o ripararla con tessuti o altri materiali di copertura per le piante in vaso. Per quelle in giardino sarà sufficiente pacciamare alla base del cespo con paglia e foglie secche.
TERRENO
L’ideale per lei è l’utilizzo di un terriccio ben drenante per acidofile, a base di torba. Il terreno deve comunque essere ricco di sostanze organiche e, se un po’ restio al drenaggio, meglio integrare con elementi sabbiosi e ghiaiosi.
IRRIGAZIONE
L’edgeworthia chrysantha in primavera ed estate ha molta sete e richiede irrigazioni frequenti, appena prima che il terreno si asciughi. Sarebbe davvero felice se poi ogni sera estiva le vaporizzaste la chioma per tenerla più fresca e umida. In inverno invece bisognerà darle da bere con molta più parsimonia e soltanto quando la terra risulterà completamente asciutta. Evitare i ristagni idrici.
CONCIMAZIONE
Questa pianta va concimata in primavera ed autunno con un concime per piante acidofile. Se si preferisce un fertilizzante liquido, questo andrà diluito in acqua e dato con maggiore frequenza, più o meno ogni due mesi. In ogni caso i concimi più indicati sono i generici per piante fiorite, meglio ancora se contenenti azoto e potassio che aiuteranno la pianta a fiorire in modo abbondante e colorato.
POTATURA
Non è necessario potare l’edgeworthia chrysantha, basta rimuovere i rami secchi danneggiati e magari al fine di tenerla ordinata o di limitarne l’ingombro, si può procedere a tagliare alcuni rami sporgenti.
INSIDIE
La pianta, come prima accennavamo, non si ammala facilmente ed è molto resistente ai parassiti! Attenzione però, non ama molto essere spostata e, a causa dei ristagni idrici, potrebbero crearsi muffe o marciumi delle radici, quindi fate attenzione quando la innaffiate.
PROPAGAZIONE
L’edgeworthia si può propagare in 2 modi: tramite talea o, in autunno, per divisione dei cespi.
IMPIANTO
Avete acquistato la vostra edgeworthia chrysantha ma adesso in vaso ci sta stretta e, al posto che rinvasarla, avete deciso di trasferirla in giardino. Però avete sentito che le sue radici sono piuttosto delicate e quindi vi interessa sapere come fare. Non c’è problema, ve lo spieghiamo noi!
Innanzi tutto è bene sapere che il periodo ideale per fare queste operazioni è fine inverno, in modo da favorire la ripresa vegetativa con l’arrivo della primavera. Preparate una buca grande e profonda, almeno il doppio del vaso in cui era prima la pianta e… basta. Tutto qua. Tutto quello che vi rimane da fare è prendere la pianta e metterla a dimora nella buca creata, naturalmente con attenzione, proprio per non recare alcun danno all’apparato radicale.
EDGEWORTHIA, UNA PIANTA DI VALORE
Ebbene sì! L’edgeworthia chrysantha è una pianta largamente utilizzata per produrre carta di alto valore, in tutti i sensi! Infatti se vi è mai capitato di andare in Giappone o di tenere in mano la loro moneta ufficiale, lo Yen, sappiate che avete toccato proprio la carta ricavata da questa pianta.
Invece se vi recate in Cina potrete trovare l’edgeworthia nella sua interezza nel campo della medicina tradizionale: la corteccia e le radici sono valide per le loro proprietà anti-infiammatorie e analgesiche, mentre i boccioli vengono impiegati per curare alcune malattie degli occhi.
L’EDGEWORTHIA DEI VIVAI LE GEORGICHE
Nei nostri vivai custodiamo 3 varietà di questo arbusto, tutte di taglia media, dalla fragranza delicata e perfette come esemplari isolati, in giardini rocciosi o giardini a bosco, in piccole siepi e nelle bordure.
- Edgeworthia chrysantha – fiori bianchi e gialli;
- Edgeworthia chrysantha “Grandiflora” – produce fiori color giallo crema più grandi rispetto alle altre varietà;
- Edgeworthia chrysantha “Red Dragon” – produce copiose fioriture rosso/arancio.
Eccoci giunti alla fine dello spettacolo dedicato alla nostra edgeworthia chrysantha, volete sapere altro? Non esitate a contattarci!
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Commenti
Veramente soddisfacente la spiegazione …. La mia presenta tanti piccoli “arbustri” sotto la pianta stessa , sono da tagliare e dare una bella pulita ??
Grazie
Articolo Interessante. Ho un “bastone di San Giuseppe” in un grosso vaso sul balcone. Sta perdendo molte foglie e non capisco il perché. È innaffiato correttamente. Ora fa molto caldo e il terreno è sempre umido, quindi non secco e non troppo bagnato. Sapete darmi qualche spiegazione? Grazie!!
Ciao Giuseppe, è una pianta che non ama molto le giornate assolate e spesso il problema è legato all’esposizione. Se ti è possibile proverei a muoverla in modo che prenda poche ore di luce diretta e preferibilmente nella mattina o tardo pomeriggio. In queste fasi di stress può essere utile miscelare all’acqua di bagnatura un fitostimolante ma in ogni caso vedrai che si riprenderà.
Ciao Rita, personalmente li lascio ma ho un contesto informale dove un aspetto un po’ “disordinato” non da fastidio 😉 per cui sta un po’ a te valutare, non c’è un giusto e uno sbagliato in questo caso. Ottimi per generare nuove piante se li separi in autunno tenendo almeno una radichetta per porzione 💚