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Cura delle piante

L’Equisetum hyemale, noto anche come Equiseto ruvido, Equiseto invernale ed Equisetum japonica, è una pianta affascinante e dal carattere primitivo. Grazie al suo aspetto minimalista e alla sua estrema resistenza, questa pianta è diventata un elemento decorativo molto apprezzato sia per interni che per giardini. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questa specie straordinaria.

Caratteristiche dell’Equisetum hyemale

L’Equisetum hyemale è una pianta palustre e sempreverde, adatta a terreni umidi e freschi. Sebbene possa subire un leggero deterioramento nelle stagioni più fredde, la sua vegetazione si rigenera in primavera con nuovi germogli. L’equiseto invernale si distingue per i suoi fusti cavi e ruvidi (per questo gli inglesi lo chiamano anche “erba ruvida”), caratterizzati da una colorazione che varia dal verde intenso al verde acido, con riflessi quasi fluorescenti alla giusta luce.

Grazie alla sua resistenza, è in grado di sopportare temperature fino a -20°C, rendendolo perfetto per ambienti freddi e umidi. Non a caso, questa pianta è originaria di zone fredde dell’Eurasia, compresa la Groenlandia.

Immagine di un Equiseto hyemale in natura
Equiseto hyemale

Dove e come coltivare l’Equiseto hyemale

L’Equisetum hyemale è una pianta molto versatile e si adatta a diverse situazioni, sia in giardino che in ambienti interni, come pianta d’appartamento. Può essere utilizzato in zone umide come ruscelli, laghetti, mini pond e biolaghi, dove la sua capacità di fitodepurazione aiuta a mantenere l’acqua pulita. In vaso, può essere coltivato in idrocoltura con argilla espansa o in terriccio leggero e drenante (io consiglio il mio preferito: One plus), preferibilmente con un sistema di vasi con riserva d’acqua per mantenere costante l’umidità. La profondità di immersione consigliata varia da filo d’acqua fino a 10-15 cm sotto il pelo dell’acqua.

In sintesi:

In giardino

  • Perfetto per zone umide, vicino a ruscelli, laghetti e stagni.
  • Ideale per biolaghi e biopiscine, dove svolge un’azione di fitodepurazione naturale.
  • Resiste a terreni sabbiosi, ma predilige suoli freschi e umidi.

In vaso

  • Può essere coltivato in idrocoltura con argilla espansa o in terreno leggero e drenante.
  • Se coltivato in vaso con riserva d’acqua, possiamo garantirgli un’umidità costante.
  • Importante assicurarsi che il vaso di coltivazione abbia fori di drenaggio per evitare ristagni d’acqua e marciumi radicali.

Esposizione

L’Equisetum hyemale cresce bene in luce filtrata o ombra parziale. Può tollerare il sole diretto, ma nei mesi estivi è preferibile una posizione schermata. Se la luce viene filtrata dalla chioma di un albero deciduo, la pianta ne beneficerà in estate, mentre in inverno, con la caduta delle foglie, potrà ricevere più luce senza rischi. Questo è particolarmente importante nei mesi più caldi, quando l’irraggiamento diretto potrebbe causare stress alla pianta. In caso di dubbi su come valutare la luce, ecco qui l’articolo giusto!

Temperature

Per quanto riguarda invece la necessità di una protezione dal gelo, abbiamo visto che l’Equiseto hyemale resiste molto bene a temperature anche molto basse. Soprattutto se lo tenete in vaso, nei mesi freddi beneficerà di una qualche protezione. Se lo volete spostare sotto il portico o nella veranda, manterrà più sana la vegetazione. Se invece è piantato in giardino, una cosa che potete fare opzionalmente è pacciamare la superficie del terreno con del compost o delle foglie secche per proteggerlo dal gelo.

Equiseto nella neve, è una pianta estremamente rustica

Utilizzi dell’Equiseto hyemale nell’interior design e nel paesaggismo

Negli ultimi anni, l’Equisetum hyemale è diventato un elemento iconico nell’arredamento verde. Grazie alla sua verticalità quasi ipnotica, viene spesso utilizzato per:

  • Decorare giardini in stile giapponese.
  • Arredare interni minimalisti con fioriere quadrate e dalle linee pulite.
  • Creare barriere verdi in spazi ristretti.
  • Abbellire ristoranti e uffici con un tocco di eleganza naturale.

Come Propagarlo

La propagazione dell’Equisetum hyemale può avvenire in due modi:

  1. Divisione dei rizomi (metodo più semplice e veloce): basta separare le porzioni di radice e ripiantarle. Operazione che consiglio di fare in primavera, alla ripresa vegetativa.
  2. Sporulazione: metodo più complesso che prevede la raccolta e la dispersione delle spore contenute negli strobili all’apice dei fusti.
Immagine presa da un libro dell'apparato radicale dell'Equisetum
Apparato radicale dell’Equiseto

Curiosità sull’Equisetum hyemale

  • Fa parte delle pteridofite, una classe di piante primitive che include anche le felci. Queste piante sono crittogame vascolari, il che significa che si riproducono tramite spore invece che semi e possiedono tessuti conduttori per il trasporto di acqua e sostanze nutritive. Le pteridofite sono tra le piante più antiche del pianeta, comparse circa 400 milioni di anni fa, nel Devoniano inferiore.
  • I suoi fusti contengono silice, che gli conferisce la caratteristica ruvidità.
  • Viene utilizzato nella produzione di ance per strumenti musicali come clarinetti e sassofoni.

Botanica

Le crittogame sono piante che hanno gli organi riproduttivi nascosti. Si contrappongono alle piante più evolute come le gimnosperme (conifere) e le angiosperme (piante a fiore), dove gli organi sessuali sono ben visibili. Gli equiseti si riproducono tramite spore che, una volta cadute a terra, generano una piccola struttura chiamata protallo e che può essere maschile o femminile. Nel protallo femminile si sviluppano le oosfere, mentre in quello maschile gli spermatozoidi. Grazie alla presenza di acqua, gli spermatozoidi nuotano fino alle oosfere per fecondarle, dando origine a una nuova pianta. Senza umidità questa migrazione dei gameti maschili non sarebbe possibile e questo spiega, fra gli altri, il forte legame che piante come felci ed equiseti mantengono con l’ambiente umido. Una vecchia eredità, tipica delle prime piante colonizzatrici delle terre emerse che non avevano ancora perso del tutto l’ancestrale legame con i mari, dove tutto iniziò.

Foto delle piccole ed insolite foglie dell'Equiseto hyemale
Foglie dell’Equiseto hyemale

Gli equiseti sono piante vascolari e cormofite, cioè dotate di radici, fusti e foglie. Si distinguono dalle briofite (come i muschi), che non possiedono un vero sistema vascolare. Sono tra le prime piante che hanno iniziato a crescere in altezza per competere con altre specie e questo sviluppo verticale le ha costrette ad implementare un sistema di trasporto della linfa grezza e della linfa elaborata, permettendo loro di conquistare la terraferma e, di li a poco, un pezzetto di cielo.

Speriamo che questa guida ti sia stata utile! Se hai domande, scrivici nei commenti e non dimenticare di seguirci su Instagram @legeorgiche e su Youtube

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