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Piante da esterno

Lo specchio d’acqua che introduce ai nostri vivai bresciani da alcuni giorni sta offrendo lo spettacolo annuale delle fioriture del Loto (Nelumbo nucifera o fior di loto asiatico). Una pianta acquatica straordinaria.

Il fiore di loto è un’opera d’arte della natura, un simbolo di bellezza e spiritualità che affascina l’umanità da secoli. Questo fiore straordinario, appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae, ha una storia ricca e profonda in molte culture di tutto il mondo.

Il fiore di loto è originario principalmente dell’Asia, dove è considerato sacro in molte tradizioni religiose e filosofiche, come l’induismo, il buddhismo e il taoismo. È noto per la sua straordinaria capacità di crescere in acque fangose e stagnanti, emergendo dal fango per rivelare la sua bellezza pura e immacolata.

Laghetto di Fiori di Loto dei Vivai le Georgiche

Come coltivare il Fiore di Loto

Il Loto è coltivabile a partire dai rizomi, che possono essere interrati in un contenitore ad una profondità di 5 cm con l’accortezza di lasciare che i germogli fuoriescano dal terreno. Il vaso va poi immerso nell’acqua tenendo la parte superiore ad una profondità di 5-10 cm.

Quale esposizione dare al Fiore di Loto

Le piante di fiore di loto richiedono molte ore di luce solare diretta per crescere e prosperare.

Quale substrato scegliere per il Fiore di Loto

Per coltivare il Fiore di Loto è necessario utilizzare un ampio contenitore riempito con terriccio pesante, il terreno in cui vengono coltivati deve essere denso e l’ideale è che sia argilloso.

Fiori di Loto

Che temperature vuole il Fiore di Loto

Il Fiore di Loto è rutico al gelo, si consideri che sul fondale la temperatura dell’acqua non scende mai sotto i 4°C.

In inverno è possibile togliere l’acqua e ricoverare il rizoma in una veranda fredda, in garage, etc. In questi casi l’importante è che il terreno sia asciutto e che non vi sia umidità. È anche possibile estrarli dalla terra, pulirli, avvolgerli in un po’ di carta e tenerli a svernare in una scatola al buio, al fresco e all’asciutto.

Come concimare il Fiore di Loto

È consigliato l’utilizzo di concimi granulari a lento rilascio in pastiglie (es: Osmocote).

Come propagare il Fiore di Loto

Rizomi del Fiore di Loto

La propagazione del Loto è molto rapida essendo una pianta che tende ad espandersi con notevole facilità: ogni circa 3 anni, durante la stagione invernale, è buona norma ridurre i rizomi; da questa operazione è possibile ricavare materiale per dare vita a nuove piante. Possono essere utilizzati a questo scopo anche i semi, con l’accortezza di raschiarne la dura cuticola superficiale per facilitare la penetrazione dell’acqua e attivare la germinazione (agendo con delicatezza e servendosi di carta vetrata); in condizioni naturali infatti il seme può rimanere isolato per numerosi anni prima di germogliare.

Semi del Fiore di Loto

Conosciamo il Fiore di Loto

Il Nelumbo nucifera è anche conosciuto come Loto blu, Giglio sacro o Fagiolo dell’India.

Il genere Nelumbo (al quale appartiene il Fiore di Loto) fa parte della famiglia delle nelumbonacee, Il genere Nelumbo, fu l’unico appartenente a differenziarsi circa 80 milioni di anni fa.

Il genere Nelumbo a sua volta si distingue in 2 sole specie:

Nelumbo lutea
  1. Nelumbo lutea proviene dall’America centro-meridionale, ma da tempi antichi è stato coltivato dai nativi dell’America del Nord per l’utilizzo dei semi e dei rizomi come cibo. Questa varietà è stata incrociata con N. nucifera dando origine a numerosi ibridi dall’elevatissimo valore estetico.
  2. Nelumbo nucifera è una specie resistente, comunemente conosciuta come Fiore di Loto asiatico. È una pianta acquatica che cresce velocemente ed è tipica di stagni e invasi con acque calme o quasi prive di corrente, con una profondità compresa tra 5 e 50 cm, ma può arrivare fino a 250-300 cm.

Gli studiosi riportano che il loto dimostra una notevole abilità nel regolare la temperatura dei suoi fiori in un intervallo ristretto, simile al meccanismo messo in atto dagli esseri umani e da altri animali a sangue caldo, con la differenza che gli scienziati ipotizzano che utilizzino questo metodo per attirare insetti impollinatori a sangue freddo. Roger S. Seymour e Paul Schultze-Motel, fisiologi dell’Università di Adelaide in Australia, hanno effettuato delle ricerche presso i Giardini Botanici di Adelaide e hanno scoperto che i Fiori di Loto mantengono una temperatura costante di 30-35 °C, anche quando la temperatura dell’aria scende a 10 °C.

Ciò che rende il fiore di loto veramente unico sono le sue caratteristiche fisiche, al noto fiore bianco rosa (ma i petali possono anche essere gialli o viola), con un tipico profumo d’anice, essa unisce una vegetazione costituita da foglie di colore verde glauco, con note di blu, di aspetto ceroso e di diametro fino a 60 cm, che si innalzano sopra la superficie dell’acqua (leggi questo articolo per scoprire una vera chicca sulle foglie del Loto). Anche i frutti sono molto decorativi ed una volta essiccati possono essere utilizzati nelle composizioni ornamentali. Questo fiore è composto da numerosi petali sovrapposti, che formano una struttura simile a una coppa.

Può decorare i giardini d’acqua in sintonia con Ninfee, Giacinti d’acqua e Iris.

Differenza tra Fiore di Loto e Ninfea

I Fiori di Loto e le Ninfee sono spesso accumunati e, a volte, capita che vengano scambiati, però sono piante che presentano caratteristiche ben diverse:

  • la Ninfea ha foglie e fiori più piccoli che normalmente non si alzano dal pelo dell’acqua, contrariamente al Loto;
  • le foglie del Fiore di Loto hanno l’effetto mercurio autopulente, mentre le Ninfee no;
  • la Ninfea ha molti più colori dei fiori;
  • la profondità del Fiore di Loto può arrivare fino a 2 metri, quella della Ninfea fino 60-80 cm.
Effetto loto sulle foglie del Fiore di Loto

Che significato ha il fiore di loto?

Fin dai tempi antichi, questa essenza ha suscitato ammirazione all’interno delle tradizioni buddhiste e induiste, le quali venerano il Loto come un fiore sacro. In particolare, nel Buddhismo, il Loto rappresenta l’essenza della vita umana (buddhità) che, nonostante rimanga immacolata, affonda le sue radici nella melma della realtà. Senza la melma, il Loto non può esistere, così come il Buddha si manifesta grazie alle tribolazioni della vita quotidiana. Inoltre, il Loto sviluppa il frutto e il seme simultaneamente, simboleggiando così la legge buddista di causa ed effetto.

Secondo la leggenda in ogni luogo in cui Buddha faceva i suoi primi passi, sbocciavano Fiori di Loto. Nella letteratura tradizionale dell’Asia, incarna un senso di grazia, sofisticatezza, splendore, purezza ed eccellenza, tanto che le divinità spesso sono rappresentate sedute su di esso.

I Fiori di Loto si distinguono per la loro tonalità:

  • Fiore celeste: simboleggia il trionfo dell’essenza spirituale sulla materia, saggezza e conoscenza. È una varietà di fiore che tende a essere sigillata, rivelando chi nasconde la propria vera essenza.
  • Fiore bianco: rappresenta l’armonia perfetta dello spirito e della mente, la purezza e l’integrità della natura.
  • Fiore rosso: parla del cuore, della sua pura innocenza, dell’amore appassionato e della comprensione. È anche noto come il fiore del Compassionevole Buddha.
  • Fiore rosa: è il fiore più emblematico e viene associato alle divinità, come il Buddha.
Fiore del Fiore di Loto

Una vera Odissea

Nell’Odissea, Ulisse e i suoi marinai approdarono sull’isola dei Lotofagi. I Lotofagi erano un popolo pacifico che offrì loro il frutto del loto da mangiare. Questo frutto ebbe un effetto stupefacente e magico, facendo dimenticare ai marinai le loro case e le loro responsabilità, inducendoli a desiderare solo di rimanere sull’isola. Ulisse, temendo di perdere i suoi uomini, ordinò loro di non mangiare il loto e di riportare a bordo coloro che lo avevano assaggiato. Alla fine, riuscì a convincere i suoi marinai a partire, evitando così di rimanere intrappolati nel desiderio insaziabile del frutto del loto.

La straordinaria longevità dei semi

Durante uno scavo archeologico avvenuto nel 1951 a Kemigawa, nella prefettura di Chiba, in Giappone, sono stati casualmente ritrovati tre semi che in seguito sono stati identificati dal botanico Ichirō Ōga come semi di loto. Ciò che ha reso questo ritrovamento ancora più sorprendente è stato il risultato dei test al radiocarbonio, i quali hanno stabilito che questi semi risalgono a più di duemila anni fa. Grazie alle attente cure del professor Ōga, uno dei tre semi è riuscito a germogliare, riportando in vita quello che è stato definito come “il fiore più antico del mondo” e che è stato nominato loto Ōga (a volte anche scritto Ohga) in onore del suo scopritore. Oggi, questo fiore rappresenta una celebre attrazione nel Parco di Chiba, luogo in cui è stato rinvenuto, e nel giardino Kōraku-en di Okayama, città natale del professor Ōga.

Lago pieno di Fiori di Loto

Dove è nato il fiore di loto?

Il Fiore di Loto nasce in Asia e in Australia.

Il Fiore di Loto può davvero avere migliaia di petali?

Diverse varietà coltivate presentano un sorprendente numero di sepali. Fra le quali, la varietà cinese chiamata qian ban lian (che non per niente significa “Loto dai numerosi sepali”) può contare tra i 3000 e i 4000 sepali in un singolo fiore, mentre la varietà giapponese ohmi myoren (“Loto straordinario”) può vantare tra i 2000 e i 5000 sepali, stabilendo così il record per il maggior numero di sepali registrato in qualsiasi specie di pianta.

Fiori di Loto da migliaia di petali
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Commenti

  1. Angela Pani (Modifica)

    Grazie per le meraviglie che ci fate conoscere in continuazione: questo servizio sul loto è interessantissimo.

  2. Valentina Forgione (Modifica)

    Grazie mille Angela 😊

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