Giunchiglia, un narciso davvero speciale!
Ogni persona ha la sua meta, ogni meta ha il suo fiore. Oggi quel fiore è la giunchiglia!
Tutti i viaggi portano una marea di ricordi, emozioni e rappresentano l’occasione per un’avventura.
Avrete presente tutti quella sensazione d’impazienza che precede un viaggio. Si pensa alle mete, si naviga sul web alla ricerca di tutto ciò che si potrebbe esplorare. Le aspettative crescono man mano che i giorni diminuiscono, siamo felici di lasciarci alle spalle per qualche giorno la routine quotidiana per poterci buttare in qualcosa di nuovo, negli occhi già le immagini di ciò che desideriamo vedere.
Ma sapete qual è la cosa bella di lavorare in un posto come un vivaio? È che ancora prima di partire, passeggiando per le serre o fra le piante in esterno, già si può sentire il profumo del proprio viaggio.
Fortunatamente non ci riferiamo all’odore spesso discutibile di treni e aerei. Santo cielo, no. Ci riferiamo al profumo inebriante dei fiori.
“Che novità”, penserete, “in un vivaio si sente sempre profumo di fiori”. Probabilmente è così, ma come a Natale il profumo nell’aria sembra improvvisamente diventare più dolce, in previsione di un viaggio ci sono determinati fiori che sembrano risaltare più del solito.
Come dicevamo in apertura oggi parleremo della giunchiglia e indovinate un po’ perché? Perché fra poco si parte per Berlino! Anche se, a dirla tutta, nel momento in cui questo articolo uscirà, saremo proprio lì.
Ma bando alle ciance e andiamo a conoscere questo vivacissimo fiore!
LA GIUNCHIGLIA
La giunchiglia è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceace, la stessa di altre piante che abbiamo avuto il piacere di conoscere, come, ad esempio, il Bucaneve.
Raggiunge circa i 30cm di altezza e, a primavera, dà il meglio di sé con una brillante e profumatissima fioritura di un giallo vivo e intenso. Come pianta è originaria dell’Europa e dell’Africa dove, in alcune zone, come l’Europa sud orientale, in Italia ed in Africa nord occidentale cresce spontaneamente.
Il nome botanico di questa pianta è “Narcissus jonquilla”, infatti la giunchiglia fa parte del genere dei Narcisi. Teniamo a mente però che se tutte le giunchiglie sono narcisi non tutti i narcisi sono giunchiglie. A volte il nome “giunchiglia” viene utilizzato anche per i simili “Narcissus tazetta”, coi quali ha in comune la diffusione in Europa meridionale, però fra le due tipologie vi è una differenza di colore, in quanto in quest’ultima la corona è gialla dai bordi rossi e il perigonio è bianco.
COLTIVARE LA GIUNCHIGLIA
Le giunchiglie sono fiori piuttosto resistenti, si ammalano difficilmente e non richiedono cure assidue. Sono inoltre molto versatili, in quanto si adattano senza difficoltà sia in aiuole, sia nelle bordure, sia nei giardini e perfino in vaso! Utilizzarle come elementi di composizioni floreali è semplice, infatti la giunchiglia riesce a dare quel tocco di colore essenziale in ogni situazione!
LA MESSA A DIMORA
Il periodo ideale per mettere a dimora il vostro bulbo di giunchiglia, sia che pariamo di piena terra sia di un vaso, è l’autunno. I bulbi vanno piantati ad una profondità di circa 2-3cm e distanziati di almeno 20cm. Naturalmente se desiderate avere un bel vaso colorato potete anche ridurre le distanze.
TERRENO
La giunchiglia preferisce i terreni morbidi, non troppo concimati e ben drenati (è infatti vulnerabile ai ristagni idrici).
ESPOSIZIONE
Ama la luce diretta del sole e, soprattutto durante la fioritura, ne ha un gran bisogno. Al contrario durante il risposo vegetativo, è buona norma spostare i vasi (naturalmente nel caso abbiate scelto questa tipologia di sistemazione) in una zona di mezzombra. Altrimenti, se spostare le giunchiglie non è un’opzione allora è meglio sistemarle sin da subito, in una zona riparata dal vento e non troppo soleggiata.
INNAFFIATURA
Le giunchiglie non necessitano di bere più di tanto, anzi, è un aspetto a cui bisogna fare molta attenzione se non vogliamo che muoiano. Durante la fioritura e nelle giornata più calde vanno innaffiate quotidianamente, ma in inverno è decisamente meglio limitare l’acqua per evitare spiacevoli conseguenze. Per capire quando va data l’acqua basta guardare il terreno, se appare asciutto allora è il momento!
CONCIMAZIONE
Durante il periodo della fioritura e quello subito dopo, quindi in primavera ed estate, è consigliato concimare i fiori con fertilizzanti poveri di azoto e ricchi di fosforo e potassio. Questo genere di concime permetterà di intensificare colore e profumo, fantastico no?
POTATURA
Niente di difficile in questo campo, è infatti sufficiente rimuovere i fiori e le foglie secche così da lasciare la pianta più sfoltita e leggera.
IL SIMBOLISMO DELLA GIUNCHIGLIA
Con un colore tanto vivo e allegro non si può far altro che attribuire subito alla giunchiglia un significato molto positivo. Infatti questi bellissimi fiori simboleggiano in modo deciso la fortuna e la felicità. Questo è molto legato alla loro fioritura che avviene, in grande stile, all’inizio della primavera. È infatti uno dei primi fiori a “vedere la luce” appena la primavera comincia a riscaldare la terra.
Vi è una piccola distinzione da fare, infatti, nel caso vogliate regalare questi fiori a qualcuno, il significato varia a seconda del numero. Con un mazzo augurerete buona sorte, ricchezza e gioia. Con un solo fiore invece confesserete il desiderio amoroso che provate!
LA GIUNCHIGLIA NEL MITO
“Mentre che lungi da Demetra dalla spada d’oro che dà gli splendidi raccolti, ella giocava con le giovani Oceanidi dall’ampio seno e coglieva fiori, rose, croco e violette, in un tenero prato, iris, giacinti ed anche il narciso che per inganno la Terra fece crescere per la bambina, fresco come una corolla, secondo i disegni di Zeus, per compiacere Colui che riceve molti ospiti.
Il fiore brillava di uno splendore meraviglioso e colpì di stupore tutti quelli che lo videro, Dei immortali e uomini mortali. Dalla sua radice era cresciuto uno stelo con cento teste e al profumo di questa sfera di fiori, tutto il grande Cielo dall’alto sorrise e tutta la terra l’acre rigonfio dell’onda marina. Stupita la bambina distese assieme la braccia per prendere il bel giuoco, ma la terra dei vasti cammini si aprì nella pianura nisia e ne sorse con i suoi cavalli immortali il signore di tanti ospiti, il Cronide invocato sotto tanti nomi. Egli la prese e malgrado la sua resistenza la trascinò in lacrime sul suo carro d’oro”
HYMH, Inno a Demetra, 4-20
Ebbene sì. Nel mito e nell’arte questo fiore si trova davvero molto spesso. Certo, non proprio la giunchiglia in particolare ma la sua specie: i narcisi.
Tutti abbiamo sentito parlare del mito di Narciso, ma c’è molto di più sotto la superficie!
Ad esempio per gli antichi Romani il narciso era il fiore che cresceva rigoglioso nei Campi Elisi del Paradiso. Per i Druidi invece era simbolo di purezza e, per gli ebrei, era l’immagine della bellezza femminile e della fertilità.
Troviamo questo fiore anche in Oriente, dove nella tradizione cinese, grazie alla sua coincidenza col Capodanno, rappresenta l’augurio perfetto di prosperità e di buona fortuna per il nuovo anno.
Adesso però veniamo al brano che abbiamo citato poco fa. Ci parla di un fiore meraviglioso ma che trae in inganno, situato sulla superficie che divide il regno dei viventi da quello dei morti. Un indizio ci viene dato dal nome stesso del fiore “narciso” infatti deriva da “narkè”, stessa origine della parola “narcosi”. Sono infatti bloccati a simbolo di un profondo sonno simile alla morte. Quando Ade, dio dei morti, innamorato di Persefone, decide di rapirla per portarla con sé negli Inferi è proprio con la bellezza del narciso che la attrae.
Niente pensieri cupi però, se è vero che nel mito questo fiore ha un’ambivalenza fra positivo e negativo piuttosto marcata, è bene sapere che di solito è l’aspetto positivo a prevalere o comunque riesce a bilanciarsi col negativo.
Avremmo ancora molto da dire, ma lasciamo qualcosa anche per l’articolo dedicato ai narcisi, dove magari vedremo proprio qualcosa legato alla figura del bel Narciso!
LA GIUNCHIGLIA, FIORE DI BERLINO
Come vi abbiamo detto in apertura, questo fiore è legato a Berlino. È infatti uno dei fiori tedeschi più venduti al mondo e lo si vede crescere in moltissimi campi sul territorio teutonico.
È un fiore che si lega estremamente bene con la figura della Germania, il suo mito si sposa in modo profondo con quella che è stata e che oggi è questa Nazione.
Cosa c’è di meglio? Come dicevamo ogni persona ha la sua meta e ogni meta ha il suo fiore e questo non finisce una volta che il viaggio è terminato perché tutte le esperienze fatte, in qualche modo più o meno marcato, diventano parte di noi. Allora il nostro fiore non è più l’impazienza di un viaggio ma un dolce ricordo. Il suo profumo ci riporta alla mente quei giorni straordinariamente fuori dall’ordinario.
Cosa c’è di meglio di potersi circondare di un profumo che porta con sé le nostre avventure?
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