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Piante da esterno

Acquista subito la tua Verbena bonariensis

 

Oggi, signori e signore, andiamo a conoscere una pianta rustica che ama vestirsi d’eleganza: gli steli lunghi e ariosi culminano con piccoli grappoli di fiori lilla, un delizioso invito per le farfalle a sostare.

Di cosa stiamo parlando? Ma dell’affascinante Verbena bonariensis! 😉

 

ETIMOLOGIA

“Verbena” deriva dal latino “verbena”, che originariamente indicava foglie o rametti di varie piante che venivano utilizzati per cerimonie religiose dai Romani.

Secondo alcuni l’origine del nome risale addirittura ai celti, dove “fer” cioè “scacciare” e “faen” cioè “piede”, indicavano la capacità di questa pianta di prevenire i calcoli renali.

Un’altra versione deriva invece dal latino “herba veneris” ossia “Erba di Venere”, per le sue presunte proprietà afrodisiache, altre fonti ancora lo riconducono direttamente alla radice protoindoeuropea “werb”, “piegare”.

 

TASSONOMIA

Fa parte della famiglia delle Verbenaceae.

Genere di circa 250 specie di annuali, perenni e suffruticose, alcune delle quali tuberose o rizomatose.

È nota per attirare api, uccelli, farfalle, falene ed altri impollinatori.

 

DESCRIZIONE MORFOLOGICA

Le Verbena presentano fusti eretti o distesi, quadrangolari, di solito hanno foglie opposte, dentate, a volte da lobate a pennatifide e portano piccoli fiori raccolti in fitte pannocchie, spighe, cime terminali, o anche in corimbi, occasionalmente singoli. I fiori, spesso in colori vivaci, sono piatti, con una corolla tubulare espansa alla bocca e leggermente bilabiata, con 2 petali superiori e 3 inferiori. Hanno una lunga fioritura, ma solo poche specie sono del tutto rustiche. Esistono numerosi ibridi che sono ottimi per una bordura annuale, per siepi o per vasi, compresi i cesti appesi; alcune sono adatte per bordure erbacee.

Oggi però nello specifico andremo a conoscere la Verbena bonariensis, una perenne eretta e rigida, cespitosa, con fusti ruvidi ramificati che portano poche foglie oblungo-lanceolate, rugose, amplessicauli, lunghe fino a 13cm, con margini dentati e tomentose sulla pagina inferiore. Dalla metà dell’estate fino all’inizio dell’autunno i fiori piatti, di colore lilla-porpora, larghi 6mm, sono raccolti in cime, la cui larghezza arriva fino a 5cm.

 

HABITAT

È presente in habitat esposti e soleggiati, come praterie, incolti, bordi stradali, e nei boschi aperti. Tutte le varietà sono originarie delle regioni tropicale e temperate di tutta l’America; poche provengono dall’Europa meridionale.

La V. bonariensis è invece originaria dell’America del sud (dal Brasile all’Argentina).

 

CURA E COLTIVAZIONE

 

TEMPERATURE

È molto resistente anche alle gelate, riuscendo a sopravvivere a -10/-5°C.

 

ESPOSIZIONE

Ama l’esposizione diretta al sole, nelle zone soggette a gelate è buona norma pacciamare durante l’inverno.

 

INNAFFIATURA

Soprattutto nei mesi più caldi è importante mantenere il terreno umido, mentre in inverno si possono ridurre le quantità d’acqua date. Come sempre fare attenzione al ristagno idrico.

 

SUBSTRATO

Il terreno ideale è un terreno ricco di sostanza organica con aggiunta di sabbia.

 

CONCIME

La concimazione può essere fatta con un concime liquido da inserire nell’acqua di bagnatura. All’interno di aiuole e giardini utile un concime granulare per piante da fiore o specifico per piante perenni. Si può dare un pronto effetto, una volta al mese da marzo ad ottobre, oppure un concime a lenta cessione diradando gli interventi fino a 3 concimazioni: marzo, giugno e settembre.

 

PROPAGAZIONE

Seminare a 18-21°C in autunno o all’inizio della primavera. Dividere le perenni durante il periodo primaverile. Fare talee apicali nella tarda estate.

 

POTATURA

La potatura della verbena è più destinata al mantenimento di un aspetto compatto e armonioso rispetto ad una vera e propria necessità della pianta. Vanno però eliminate le foglie e i fiori secchi.

 

PARASSITI E MALATTIE

Sono vulnerabili ad afidi, tripidi e cicaline. Sono anche soggette a danni da lumache, inoltre possono essere colpite dall’oidio.

 

TOSSICITÀ

Non risulta essere tossica.

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