La cimatura dell’Avocado dalla A alla Z!
Ed eccomi qui a scrivere nuovamente di una pianta molto cara al #clangeorgici (e come potrebbe non esserlo!): il nostro amato Avocado. Questa specie fruttifera sembra non avere più segreti per noi, abbiamo visto come far germogliare i suoi semi con un facile esperimento e ne abbiamo indagato il fenomeno dell’albinismo. Un po’ come il dopoguerra ci regalò i baby boomers, anche l’#avocadochallenge ci ha lasciato spesso veri e propri boschetti domestici di Avocado. Li accudiamo e li curiamo con infinita dedizione e, diciamocelo, sanno ripagarci in soddisfazione.
Tra le pratiche colturali che potrebbero tornarci utili nella gestione di questa pianta c’è senza dubbio l’intervento di cimatura. Ora ve ne parlo per bene, prima di partire vorrei solo precisare che questa pratica non interessa solo l’Avocado ma è largamente utilizzata nella florovivaistica e nell’ortocoltura: mediante la cimatura dell’Avocado cercheremo di apprendere il meccanismo che sta alla base di questo procedimento, come abbiamo fatto per la germinazione del seme, consapevoli che questi principi sono validi per tutte le piante.
Nelle prossime righe andremo perciò a definire questi aspetti:
- Che cosa si intende per ‘cimatura’
- La cimatura è un intervento indispensabile?
- A quale stadio di sviluppo posso cimare l’Avocado
- In che periodo dell’anno posso cimare l’Avocado
- Come effettuare correttamente la cimatura dell’Avocado
- Cenni di fisiologia vegetale inerenti la cimatura (only for braves)
Cosa si intende con il termine cimatura
Questa pratica agronomica rientra a pieno titolo tra gli interventi di potatura, benché leggera. Si concretizza nell’asportazione delle gemme apicali e può interessare un singolo fusto (normalmente quello principale) o più fusti (nel caso di arbusti o nel caso di cimatura effettuata anche su rami secondari della pianta).
L’obiettivo della cimatura è quello di favorire l’accestimento della pianta, ovvero la promozione di nuovi rami secondari, dotando l’esemplare di una chioma più strutturata, folta e rigogliosa. Mozzare la gemma apicale stimola infatti l’emissione di nuovi getti dalle gemme laterali latenti. Tecnicamente di parla di ‘rimozione della dominanza apicale’, ne parliamo in coda all’articolo per i plant nerds che fossero interessati ad un approfondimento scientifico.
La cimatura è un intervento indispensabile?
Assolutamente no. Che voi decidiate di cimare o meno l’Avocado (o una qualsiasi altra pianta) non sarà in alcun modo intaccata la sua vitalità. E allora perché dovrei attraversare questo doloroso momento? Normalmente lo si fa per limitare la crescita in altezza della pianta e/o per favorirne l’accestimento, come sopra anticipato. Per inciso: ho detto che è un ‘momento doloroso’ intendendo che ci fa sempre un po’ paura mozzare il fusto della pianta privandola della sua bella chioma per ritrovarci con un bastoncino di legno; tengo però a precisare che per la pianta non è un intervento traumatico, anzi, spesso e volentieri essa trae un grande beneficio dalla cimatura.
Avrete certamente notato che non tutte le piantine di Avocado si sviluppano esattamente allo stesso modo: alcune sono più folte, altre meno; alcune si sviluppano molto in altezza, altre restano più compatte. Soprattutto quando ci si trova in condizioni di scarsa luminosità (magari perché la pianta è germinata in inverno, quando la radiazione luminosa disponibile è limitata) può accadere che le piante tendano a ‘filare’, cioè a crescere molto in altezza, allungando molto gli internodi (le porzioni di fusto comprese fra due nodi). Se non vi sono chiari i concetti di ‘nodo’ e ‘internodo’ potete trovare la spiegazione nel video che correda questo articolo. Altre cause circa l’eterogeneità degli esemplari sono poi da ricondursi alla normale variabilità genetica delle piante nate da seme, considerando anche che spesso facciamo germinare Avocado appartenenti a varietà diverse tra loro.
L’allungamento degli internodi è la soluzione che istintivamente la pianta adotta per svettare il più possibile e raggiungere maggiori altezze al fine di intercettare più luce: pensate ai boschi di conifere dove si possono vedere quelle piante altissime che filano dritte in competizione fra loro per guadagnarsi la luce. Cosa fantastica se vogliamo coltivare abeti per produrre assi di legno, meno se l’intenzione è quella di farci belli con gli ospiti mostrando un Avocado domestico da manuale. Sto parlando di quelle piante spesso più simili alle antenne dei radioamatori che ad un Avocado, un po’ smilze e sparute, poco estetiche. Ecco che la cimatura può essere una soluzione al ricompattamento della chioma, alla rimessa in forma della pianta.
In generale: se volete compattare un po’ la dimensione del vostro Avocado che state allevando in terra, acqua o semi-idroponica bisogna fornire una buona quantità di luce. Se vi è ormai ‘scappato’ potete pensare alla cimatura.
A quale stadio di sviluppo posso cimare l’avocado
Lo stadio della crescita entro il quale far ricadere l’intervento di cimatura è anch’esso discrezionale, vale a dire che non abbiamo una regola precisa da seguire. Personalmente preferisco aspettare di avere almeno 4 o 5 nodi sulla pianta di avocado (il che vuol dire di solito 4 o 5 foglie).
In che periodo dell’anno posso cimare l’avocado?
Se possibile consiglio una stagione di forte spinta vegetativa, quindi interverrei dalla primavera inoltrata fino a tutta l’estate e inizio autunno. Ritengo che i mesi ideali siano maggio e giugno. Ho comunque sperimentato cimature su Avocado anche in inverno ottenendo l’effetto desiderato, seppur con tempi maggiori e uno sforzo più consistente da parte della pianta.
Come effettuare correttamente la cimatura dell’avocado
Passiamo alla fase operativa! Cercate di avere a disposizione una forbice gagliarda o un forbiciotto da giardinaggio e sterilizzatene la lama utilizzando una fiamma o dell’alcol. Evitate di usare alcol e fiamme in maniera congiunta se non volete rischiare di incendiare il boschetto di Avocado e il salotto.
Siete pronti? Bene…
- Osservate il fusto della pianta e cercate di individuare dove sono le gemme: le troverete in prossimità dei nodi, spesso denotati da un ingrossamento del diametro del fusto.
- Scegliete la gemma che volete tenere come terminale: tutto ciò che è al di sopra di essa verrà reciso. La scelta, ancora una volta, è discrezionale. Potete scegliere di tagliare sopra la prima gemma dal basso (in questo caso non avrete però emissione di rami laterali a breve termine) oppure di levare solo quella apicale (l’ultima in cima. Come spesso accade, suggerisco che rivolgersi ad una soluzione intermedia: cercate di capire a che altezza vorreste intestare il vosro Avocado e trovate una gemma in prossimità di quell’intervallo.
- Il taglio va eseguito 0,5/1 cm. al di sopra della gemma, preferibilmente in maniera obliqua. Deve essere il più possibile netto e pulito, senza sbavature.
- Lasciate la pianta nella sua posizione originaria e, se ne avete a disposizione, somministrate del biostimolante alla prima bagnatura utile.
- Nel giro di 2/3 settimane otterrete l’emissione di uno o più rami laterali.
Cenni di fisiologia vegetale inerenti la cimatura (only for braves)
Cerchiamo di capire come mai il taglio di una gemma apicale dovrebbe indurre l’accestimento di una pianta. Il fenomeno è dovuto all’esistenza di un fito-ormone chiamato Auxina, l’ormone vegetale più abbondante nelle piante. Esso controlla i processi di crescita e sviluppo (dal greco “auxein“, che significa crescere), di concerto con altri ormoni: lo usiamo ogni volta che prepariamo una talea con l’ormone radicante (costituito appunto dalle Auxine) e ne ammiriamo gli effetti quando vediamo un fusto protendersi verso la fonte di luce.
Le Auxine sono una classe di ormoni vegetali (o regolatori di crescita) sintetizzati dalla pianta a livello di meristema apicale (il tessuto che sta al culmine del fusto e che produce materiale vegetale spingendo la pianta in altezza). Il meristema è un tessuto di cellule indifferenziate, al pari delle staminali animali, e genera altri tessuti in funzione della posizione in cui si trova: un meristema radicale, essendo sotto terra, produrrà radici; un meristema apicale produrrà organi aerei (foglie e fusti).
Pensate che l’Auxina fu il primo fito-ormone ad essere individuato e … non dal primo che capita! Il suo funzionamento fu ipotizzato da Darwin in persona all’interno del suo libro sul fototropismo “The power of movement in plants” nel quale ritroviamo riferimenti ad osservazioni sullo sviluppo di alcune piante che inclinavano la crescita verso la fonte luminosa. Solo nel 1926 (cioè dopo quasi mezzo secolo) il biologo olandese Frits Warmolt Went identificò le Auxine e ne ricondusse l’azione alle osservazioni di Darwin (ma quanto era avanti Charles?).
Uno dei comandi che le Auxine danno all’organismo vegetale è il seguente: ‘non ramificare lateralmente, continua ad investire energie nella gemma apicale, affinché la pianta si sviluppi sempre più alta‘. Più ci si allontana dalla cima della pianta e più l’effetto delle Auxine diminuisce: questo implica che le parti inferiori del fusto siano più propense a ramificare lateralmente.
Per comprendere l’effetto di questo meccanismo risulta comodo riferirsi agli Abeti e alle conifere in generale, nelle quali si osserva una sagoma della chioma che ricorda un cono: branche laterali ampie ed estese sul fondo della chioma, via via più corte e rade verso la cima.
Delle Auxine potrei parlare per ore, vi basti pensare che fenomeni quali il fototropismo (accennato prima nell’esperimento di Darwin) e il gravitropismo (la risposta della pianta alla forza di gravità) sono legati a questo fito-ormone.
L’antagonista dell’Auxina è la Citochinina (scoperta negli anni ’50 da Folke Skoog), anch’essa generata da meristemi ma ‘radicali‘ anziché ‘apicali‘. Uno dei comandi impartiti da questo ormone è infatti opposto a quello delle Auxine e si può riassumere in ‘ramifica lateralmente e non crescere in altezza’. Anche in questo caso il suo effetto è più blando mano mano che ci allontaniamo dalle radici e saliamo verso la cima.
Anche la Citochinina interessa molti alti processi vegetali e cercherò in futuro di riservarle il giusto spazio. Per ora ci basti concludere che: quando andiamo a cimare una pianta eliminiamo la dominanza apicale (ovvero l’azione di controllo esercitata dalla gemma apicale attraverso l’Auxina), lasciando maggiore spazio alle citochinine e ottenendo così un maggiore accestimento della pianta.
Come noterete da voi, la cimatura non implica l’arresto in altezza della pianta. Presto o tardi una delle gemme laterali sarà promossa a nuova gemma apicale: il suo germoglio si piegherà verso l’alto proseguendo lo sviluppo in altezza dell’esemplare.
Io ho concluso, spero di essere stato chiaro e comprensibile ma per ogni dubbio o mancanza da parte mia sentitevi liberi di quizzarmi nei commenti al post.
Buona cimatura #clangeorgici, vi abbraccio e vi auguro piante sane e rigogliose (ma solo se le concimate!).
Commenti
Grazie molto utile
Grazie mille Loretta 🙂
Molto bravo.Molto interessante e utile.Grazie
Ti ringrazio molto 😉
Ciao! Grazie mille per questi consigli… io devo cimare il mio avocado ma la domanda è posso ancora farlo dato che è una pianta « grande »? È già alta 60cm, molti nodi e almeno 10 foglie… Mi piacerebbe cimarla per fortificarla e avere più rami, ma posso ancora o è troppo tardi? A che punto mi conviene tagliare? Grazie mille in anticipo!
E
Ciao Enrica in questi mesi caldi va bene cimare, la pianta lavora subito e così vedi che impostazione prende. Circa l’altezza è indifferente, di solito ognun taglia in base all’atezza alla quale immagina di voler impalcare.
Ottima e completa descrizione. chiara
Grazie
Il video è molto interessante
Grazie mille Maria 🙂
Grazie mille Luigi 😉
A quanti gradi resiste in campagna la pianta oio ne ho una messa a dimora l,altro novembre del 2012 sembrava vrepalina in marzo ma poi d,estate si e sviluppata benissimo ora lo ricoperta con telo e visto che in questo giorni fa tre sotto zero vedremo in marzo
Complimenti, spiegazione chiara lineare e completa.
Grazie mille Paolo 💚
Ottime notizie ma il mio avvocato è grandissimo e vorrei sapere per favore come e quando è bene portarlo! Sta mettendo via i fiori e ancora ha su dei frutti ,molti dei quali sono rimasti piccolini come un dito ! Cosa mi consigliate? Grazie!
Ciao Caterina dipende dal risultato desiderato. La potatura primaverile viene utilizzata per rinvigorire gli alberi e incoraggiare una nuova crescita, mentre la potatura invernale viene utilizzata per ‘moderarli’, controllarne le dimensioni e la forma.
I principi generali per la potatura degli alberi di avocado sono:
– per potature consistenti direi febbraio-marzo
– per potature più leggere con i tagli di ritorno (accorci le branche e promuovi nuove ramificazioni) meglio attendere la spinta vegetativa (aprile-maggio)
Ciao io le ho tenute sia sotto serretta fredda che esposte in piena terra tutto inverno (-4°C di minima, pochissime gelate a Brescia) e sono tutte stupende … foglie un po’ rovinate ma vitali e già in vegetazione
Ciao, il mio seme messo in acqua a novembre ha sviluppato un tronchetto primario di circa 3 cm e si e successivamente sdoppiato in due rami paralleli ora di circa 10 cm ciascuno con circa 6/7 nodi e ciascuno con 4 foglie giganti. L’ho messo in terra una settimana fa (maggio), ma mi sembra che le foglie lo appesantiscano molto e non so se la cosa giusta sia cimare o no… e a che nodo? Come posso mostrarti foto? Grazie 🤩
Ciao Stefania, ottima cosa che gli internodi siano corti, mi fa pensare che abbia una bella quantità di luce. Non cimerei per il semplice fatto che è già molto compatta, lascia ancora che si sviluppi in autonomia quest’anno e poi vediamo 😉
Salve x favore ho una domanda. Ho piante di avocado in vaso,un paio hanno fatto un secondo fusto affiliato, mi hanno consigliato di tagliarlo che non serve e mangia solo il nutrimento che serve alla pianta x svilupparsi, è così? Grazie. Sara
Ciao Sara, se le piante sono innestate e il fusto secondario parte da sotto il punto di innesto è corretto toglierlo. Altre volte la pianta può presentarsi con un portamento multi-fusto (spesso accade partendo da semi che producnopiù di un germoglio, si parla in questo caso di poliembrionia) e quindi è l’insieme dei fusti a costituire la pianta: resta a tua discrezione decidere di premiare lo sviluppo a fusto singolo o a più tronchi della pianta ma la cosa non ha effetti particolari sulla capacità della pianta di accrescersi anche se, ovviamente, le energie saranno ripartite su più branche
Buon giorno ,
Vorrei sapere se è possibile mettere a dimora a terra una pianta che ha 10 anni ed è sempre stata in un vaso diametro circa 35 cm , a parte il primo anno che era in un vasetto piccolo.
La pianta è circa alta 2,2 metri e l’h tenuta un po’ cimata da qualche anno per tenerla sotto ad un pergolato d’inverno., a tre rami e la parte del fusto fino a circa un metro di altezza ha una leggerissima corteccia colore marrone , il resto del fusto ed i rami sono rimasti srmpre verdi.
Frutti ovviamente nulla e nemmeno fiori.
Se trovassi un posto riparato a sud dai muri la vorrei mettere a terra e lasciarla crescere per sempre lì .
Cosa dovrei fare quando se mi dite che posso provare a piantarla zona Ravenna/Forlì come preparazione per la buca per le radici.
Ah dimenticavo il fusto sarà circa 3 cm di diametro alla base.
Altra domanda e vi ringrazio tantissimo per il vostro articolo
eccezionale:
ho una piantina che ha circa 1,5/2 anni cresciuta con gli stuzzicadenti ed alloggiato il seme dentro un bicchiere di vetro da tavola.
L’ho portata a inizio marzo ed ora si è sdoppiata ed ha messo delle nuove bellissime foglioline , vorrei metterla lunedì in un vaso grande come quello usato per la pianta sopra con diametro di circa 35 cm.
Le radici ovviamente sono state costrette a crescere uno spazio così ristretto ed hanno preso un giro tondeggiante naturalmente come dalla forma del bicchiere , avete indicazioni/precauzioni da adottare in merito ad lo spostamento da bicchiere a vaso grande o posso andare via tranquillo così ?
Altra domanda devo mettere terriccio particolare confezionato o terra normale del campo o della pineta ancora meglio ?
Inoltre è bene mettere ad esempio ho tenuto un sacco di guscio rotti delle noci mangiate , può essere ideale metterne nella parte del fondo del vaso uno strato per favorire il drenaggio dell’acqua ?
Altra ed ultima osservazione , io non ho mai dato un filo di concime a nessuna delle due piante , avendo visto che mi sembrano in forma così , cosa e quando mi consigliereste di dargli un suo concime ,?
Grazie infinite.
Ciao Massimo, ti rispondo per punti:
– puoi tranquillamente portare in piena terra la pianta in vaso, va bene in questo periodo. Scava una buca più larga e più profonda di 20-40 cm rispetto alla zolla e utilizza come riempimento del terriccio come questo (leggero con pomice in miscela https://www.venditapianteonline.it/shop/terriccio-bio-universale-one-plus/ ). se hai una terra non troppo pesante puoi anche mescolarlo 50-50 con quella. Tieni conto che io a Brescia lo tengo sempre fuori, anche in inverno: si defoglia un po’ ma è normale. Meglio se trovi un posto un po’ schermato dall’eventuale gelo o comunque esposto al mezzogiorno e riparato da venti freddi. Come ripeto, ormai però sono a loro agio con la media delle minime invernali del nord Italia.
– Qui il passaggio è una questione delicata perché le radici sono un po’ tenere essendosi formate in acqua e quindi il passaggio va tentato in un vaso poco più grande del bicchiere inizialmente. Importantissimo: va usato un terriccio leggero, come quello indicato sopra e suggerisco di fare bagnature per subirrigazione https://youtu.be/EBSl6IfT2b4?si=WZcuQ7I4m3lDMFJL qui ho spiegato se ti serve). In questo modo le radici avranno più chances di adattarsi al nuovo medium. Evita di andare subito in vasi giganteschi (trovi sul canale youtube anche una spiegazione per questo https://youtu.be/iuMTVP_NDyw?si=BcNbHvd9Azkg20Dn ).
– Sul terriccio segui quanto detto sopra e rivolgiti ad un prodotto di alta qualità pronto all’uso (pomice in miscela, poi sarà qualcosa a base di torba e/o cocco)
– niente fondi di materiali drenanti, non sono necessari se usi un bel terriccio ( questo spiegato qui https://youtu.be/DuTEjPOwqeQ?si=wBBhzAH5eTqg8sCP )
– CONCIME puoi usare questo che è un universale bilanciato e te lo puoi spendere anche su tutte le altre piante ornamentali https://www.venditapianteonline.it/shop/concime-universale-polvere-solubile-asso-di-fiori-cifo/ (dosi e cadenze sono in etichetta, somministra da marzo a ottobre)
Se hai altri dubbi scrivimi pure 😉👍
grazie delle spiegazioni molto chiare ed esaurienti che m
i hanno
spinto,anche se con dispiacere, a cimare il mio avocado spero di non aver sbagliato nel farlo perchè essendo appena nato i nodi di vedevano poco!
Ciao Floria, non preoccuparti. Spesso le gemme laterali sono invisibili ma i tessuti sui nodi ci sono e quindi vedrai che da qualche parte sbucheranno 😉
Complimenti, molto esaustivo. Ora devo trovare il coraggio di cimare la mia piantina 😬. Grazie
Chiaro come sempre io ho un avocado da seme che a circa 5 anni sta svettando molto in altezza vorrei cimarlo non ha mai fatto un fiore e naturalmente neanche un frutto siamo a metà luglio posso cimarlo ora? Ti ringrazio se mi risponderai
Scusa per la”a”senza h
ora è un ottimo momento 🤞
perfetto in estate vai tranquilla 😎
figurati, non siamo su twitter 😜
Ciao avrei bisogno di un consiglio oggi ho cimato una piantina di avocado e purtroppo un altro che stava germogliando si è rotta. Cosa mi consigli?
Ciao grazie per il video bellissimo e molto chiaro. Oggi si è spezzato il germoglio di una piantina di avocado. Era ancora verde. Cosa posso fare? Lascio o butto?
o capito grazie tante
ciao Patrizia nessun problema: rifila i tagli un cm sopra una gemma utile e vedrai che partirà da li
Ciao Patrizia, puoi provare a farci una talea, radicano lentamente e con molta difficoltà ma non è impossibile … perso per perso 😉
il mio avocado è praticamente seccato dopo l’estate per mancanza di acqua, ma vedo il fusto ancora verde. posso cimare dove è verde? le gemme mi sembrano anch’esse secche, vorrei capire se tagliando darà vita alla parte ancora sana o meno.
Salve..ho già fatto la cimatura dei miei avocado ma ho il fusto veramente sottile
Cosa posso fare per irrobustirlo?
Grazie
Ciao Silvia, normalmente si. taglia tutta la parte imbrunita e posizionalo al sole e al caldo, possibilmente fuori. Bagna con moderazione cercando di non far mai asciugare del tutto il terreno ma senza intervenire se è ancora umido.
Ciao Patrizia, la cimatura dovrebbe contribuire a irrobustirlo. Di solito fusti esili sono riscontrabili su piante ‘filate’ quindi esposti ad una illuminazione relativamente bassa.