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Piante da Interno

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La nepenthes ha un qualcosa di davvero affascinante.

Come tutte le piante carnivore suscita molta curiosità, ma lei, insieme alla Dionaea, forse si colloca nell’immaginario come una delle “piante carnivore per eccellenza”. Con i suoi ascidi penduli, quasi come bocche sempre in allerta, prontissime a far cadere dentro di loro il malcapitato insetto di turno.

Eppure, non è così cacciatrice, infatti, come vedremo dopo, non ha nessun meccanismo che obblighi la preda ad entrare. Eh no, le nepenthes sono delle trappole ben più subdole e molto efficaci. Non vedrete mai uno dei suoi ascidi chiudersi inaspettatamente, eppure gli insetti cadono nel trucco.

Com’è possibile? Beh, come dicevamo è piuttosto subdola, si trasforma in un’invitante superficie coperta di sostanze zuccherine e poi, una volta che ha convinto l’insetto a sporgersi oltre il bordo, niente più. Solo un piccolo buco nero da dove non potrà più uscire.

Santo cielo, detta così forse sembra una cosa un po’ crudele, ma infondo è la natura e le nepenthes non fanno altro che diventare parte di un meccanismo tanto elaborato quanto semplice.

Pronti? Avviciniamoci anche noi alle nepenthes, ma attenti a non sporgervi troppo!

 

LE NEPENTHES

Nepenthes è l’unico genere appartenente alla famiglia delle Nepenthaceae, e riguarda una famiglia di piante che è originaria dell’areale dell’Oceano Indiano e che si è poi diffusa in tutto il mondo. Il nome le fu dato da Linneo e deriva dal greco antico “ne” che significa “non” e “pénthos”, “dolore”.

Il perché di questo nome è davvero suggestivo, infatti Linneo lo scelse non pensando agli insetti che sventuratamente vi si trovavano a caderci dentro, ma perché aveva la sensazione che ogni botanico, dopo un lungo e complesso viaggio nel sud-est asiatico, se avesse trovato una nepenthes si sarebbe sentito soddisfatto e appagato. Insomma, quasi se come la sola vista di una nepenthes avrebbe potuto obliare tutti gli sforzi compiuti per arrivare a lei.

Una nota molto positiva è che è anche una pianta molto longeva, quindi aspettatevi che questa pianta rimanga degli anni ospite della vostra casa!

Le nepenthes hanno generalmente un comportamento rampicante o strisciante e di solito, in natura, sono epifite, quindi vivono arrampicate su altri alberi, dai quali fanno pendere le loro foglie e radici per prendere l’umidità dall’aria.

 

GLI ASCIDI

Le foglie delle nepenthes hanno forma lanceolata, di un bel verde e, al loro apice proseguono con una formazione ad uncino che termina con una sorta di brocca che si chiama ascidio ed è la vera e propria trappola che la pianta utilizza per catturare gli insetti. La trappola, sulla sua sommità, è sormontata da una sorta di tappo, che prende il nome di opercolo, la sua funzione non è tanto quella di chiudere l’insetto dentro l’ascidio, bensì serve a regolare la quantità di acqua piovana che può, o meno, cadere dentro la brocca. Questo meccanismo serve ad evitare che i succhi gastrici presenti dentro l’ascidio si diluiscano troppo, rendendo vano il tentativo di digestione della preda da parte della pianta.

La grande arma degli ascidi è che sono provvisti di ghiandole nettarifere, soprattutto nella parte più prossima all’apertura. Queste ghiandole hanno il compito di secernere una sostanza zuccherina, simile al nettare, molto attrattiva per gli insetti che quindi arrivano attirati dai colori sgargianti e dal profumo, e cadono all’interno dell’ascidio. Dentro si troveranno poi intrappolati in una sostanza paragonabile ai nostri succhi gastrici che li consumerà e permetterà alla pianta di assorbire le sostanze nutritive.

Variano nella dimensione dagli 8-10cm, fino anche ai 30, vediamo, ad esempio delle differenze di morfologia fra la nepenthes alata, con ascidi più compatti e piccoli e la nepenthes miranda con ascidi di dimensioni superiori, sui 20-30cm, caratterizzati da una piccola cresta che li rende molto più particolari.

Come la pianta da cui hanno origine, anche gli ascidi sono piuttosto longevi, vivono infatti circa 6-8-10 mesi se tenuti sempre ben idratati.

 

COLTIVAZIONE

La nepenthes non è una pianta complessa da tenere, anzi, è perfetta per chi vorrebbe cominciare ad affacciarsi al mondo delle carnivore. Non abbassate la guardia però, un po’ di cure le richiede anche lei!

 

TEMPERATURE

Essendo originarie di una zona tropicale, con temperatura costante, le nepenthes vanno trattate come vere e proprie piante d’appartamento tanto che le loro temperature ideali, si aggirano fra i 20 e i 25°C. Possiamo quindi tranquillamente tenerle in casa durante i mesi freddi e ben venga se le portiamo all’esterno durante la stagione estiva (in zone piuttosto ombreggiate). Cerchiamo di evitare temperature troppo basse che possono indebolire la pianta rendendola maggiormente vulnerabile anche verso l’incursione di parassiti o di malattie.

 

ESPOSIZIONE

A livello di illuminazione le nepenthes richiedono un buon livello di luce, possibilmente schermata, quindi non luce diretta. Comunque vanno posizionate in una zona luminosa della casa.

 

INNAFFIATURA

Le nepenthes richiedono un clima di tipo umido, quindi vanno bagnate spesso, meglio se docciate, se avete la possibilità di bagnarle da sopra con un doccino. Riuscirete a garantire, in questo modo, che negli ascidi ci siano sempre 2/3 dita di acqua, e in questo modo si eviterà il disseccamento degli stessi. È molto utile vaporizzare le foglie, tenendole in salute, ancora meglio se si utilizza acqua distillata o acqua piovana.

Se volete sapere, nel dettaglio, come dare da bere alle nepenthes (e alle altre piante), cliccate qua e leggete l’articolo dedicato all’innaffiatura.

 

CONCIMAZIONE

Come tutte le piante insettivore, le nepenthes, non necessitano di una particolare concimazione. In realtà su questo argomento c’è un dibattito molto acceso, noi comunque preferiamo non concimarle.

Se proprio volete dare un input in più a livello di nutrienti, nelle fasi comunque di maturità della pianta e lontano da particolari momenti di stress, come il rinvaso, potete procedere con delle concimazioni fogliari, con la dose di un milligrammo per litro, o un millilitro per litro, ad esempio con dei prodotti adatti alla concimazione fogliare, come Sinergon 2000 della Cifo, o sempre della Cifo, Algatron, entrambi sono prodotti che funzionano egregiamente per le concimazioni fogliari.

 

TERRENO E RINVASO

Generalmente le nepenthes si sviluppano in ambienti poveri, con poca terra, quindi per quanto riguarda i rinvasi della pianta non vanno fatti assolutamente in maniera frequente. L’apparato radicale è molto delicato e non si sviluppa poi più di tanto, per cui la pianta può restare anche diversi anni nel vaso in cui è. Nel caso in cui dovessimo rinvasare la pianta è bene utilizzare un substrato a base di torba di sfagno, come, ad esempio, il nostro universale.

In genere però è consigliabile piuttosto fornire alla pianta un supporto per potersi sviluppare verso l’alto.

 

MALATTIE

Cocciniglie, afidi, tripidi, potrebbero infettare la pianta, cosa che di solito si può evitare mantenendo le temperature sopra i 20°C ed evitando di bagnare le foglie eccessivamente. È bene anche non lasciare un sottovaso con l’acqua a ristagnare, perché questo potrebbe indebolire la pianta e renderla più sensibile agli attacchi dei parassiti.

Invece maculazioni fogliari possono essere sintomo di un attacco fungino, quindi sarà necessario ricorrere ad appositi prodotti fungicidi.

 

E SE NON CATTURA NIENTE?

Questa è una domanda che ci si fa spesso, non solo con le nepenthes ma, in generale, con tutte le carnivore.

Prima di tutto è bene specificare che, nel caso delle nepenthes è molto complesso capire se ha mangiato qualche insetto. Va bene tenere alla propria pianta, ma a meno che non controlliate ascidio per ascidio (con una certa frequenza) o che proprio la cogliate sul fatto è impossibile determinare se qualcosa è caduto nelle trappole, quindi, su questo fronte, è meglio mettersi l’anima in pace.

Mettiamo però il caso che siate, per qualche motivo, super convinti che non ci sarà modo per garantire il giusto apporto di insetti alla vostra pianta. Bene, non c’è nulla di cui preoccuparsi!

Le piante carnivore non sopravvivono grazie all’ingestione degli insetti, bensì nutrendosi come tutte le altre piante. Gli insetti sono solo un plus che gli viene dato. Di conseguenza non fatevi problemi, la pianta non ne soffrirà troppo se rimarrà senza prede.

 

LE NEPENTHES DE LE GEORGICHE

Adesso, signori e signore, come il botanico alla fine del suo tortuoso viaggio si sentiva ristorato dall’incontro con le nepenthes, voi, alla fine di questo articolo, incontrerete i meravigliosi esemplari di questa pianta che ospitiamo nel nostro vivaio!

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Commenti

  1. Antonio Guglielmucci (Modifica)

    Volevo sapere se devo mettere acqua distillata nel sottovaso per tenerla umida o solo innaffiare

  2. Giovanna (Modifica)

    Quando gli ascidi si seccano vanno tagliati o si aspetta che si stacchino da soli?

  3. Sebastiano (Modifica)

    In natura nessuno li taglia, quindi la cosa migliore a mio avviso è sempre quella di aspettare (la pianta ha così tempo di ritirare buona parte delle sostanze in esso contenute prima di lasciarlo andare).
    Se, anche solo per una questione estetica, tu decidessi di rimuoverli non ti preoccupare, la cosa è piuttosto ininfluente in realtà.

  4. Sebastiano (Modifica)

    Ciao Antonio, si possono anche bagnare per subirrigazione (dal sottovaso) ma una volta riportata l’umidità nel terreno vanno tolte. Io mi trovo abbastanza bene con le bagnature dall’alto anche se si rischia di perdere un po’ di acqua distillata (puoi pensare di mtterle in un secchio quando le bagni per recuperarla), in questo modo di solito si riescono anche a riempire gli ascidi che, diversamene dovrai riempie a parte.

  5. Carminati Giancarla (Modifica)

    Buongiorno la mia Nepenthes l’ho ritirata dentro non in casa ma in un posto all’ asciutto però non c’è il riscaldamento, devo metterla in casa 🏠? Però ho visto ora che sta bene , ho tagliato 2 opercoli che stavano seccando , grazie aspetto una vostra risposta 🥰

  6. Katia (Modifica)

    Mi piacerebbe ricevere altre informazioni sulle carnivore

  7. Sebastiano Guarisco (Modifica)

    Ciao Giancarla, scusa leggo solo ora e spero che la pianta stia bene. non ho mai provato a tenerla sotto i 13-15°C durante l’inverno, fammi sapere come è andata grazie 💚

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