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Piante da Interno

Le specie sono numerosissime, colorate e profumate in modi infinitamente differenti.

Si ritiene che la famiglia delle orchidiaceae comprenda circa 25.000 specie spontanee, di ogni dimensione e provenienti dai più diversi habitat.
Se a queste aggiungiamo gli oltre 30.000 ibridi creati per mezzo di incroci appare evidente che la scelta dell’orchidea giusta è limitata unicamente dalle condizioni in cui intendi coltivarla!

Le orchidee possono essere suddivise in due grandi gruppi: le terrestri e le epifite.

Le orchidee terrestri

Le orchidee terrestri crescono sul terreno: tutte le specie spontanee delle zone temperate sono terrestri e hanno un periodo di riposo in autunno.

Alcuni esemplari originari delle regioni meno fredde vengono comunemente coltivati come piante da interno. Orchidee terrestri sono ad esempio la Scarpetta di Venere (Cypripedium) oppure il paphiopedilum, un genere sempreverde.

Le orchidee epifite

Le orchidee epifite sono piante che non sopportano il gelo: alcuni esemplari tollerano un ambiente freddo, mentre altri per prosperare necessitano assolutamente del caldo.
Le specie epifite vivono attaccate ai rami degli alberi o alle rocce, nelle cui spaccature, per mezzo di radici aeree, ricercano l’humus da cui traggono cibo e acqua.

Sono orchidee epifite il cimbidio, la Cattleya, l’Odontoglossum ed anche alcuni esemplari di Vanda Coerulea.

Curiosità!

I fiori dell’orchidea, dall’aspetto quasi surreale, si sono evoluti per attrarre i maschi di varie specie animali (mosche, api, farfalle, colibrì e persino pipistrelli): la loro bellezza li inganna inducendoli a credere che si tratti di femmine della loro specie.
Questi corteggiatori sono essenziali per la fecondazione delle piante e apparentemente non imparano mai la lezione: i  loro tentativi di accoppiamento fanno sì che il polline venga inavvertitamente raccolto e trasferito alla femmina successiva.

Le orchidee in casa

Le orchidee sono piante esigenti e complesse: non sono facili da coltivare a partire dal seme ed inoltre in casa appassiscono rapidamente, soprattutto se fecondate. I fiori di gran parte delle specie invece, quando non fecondati, durano per molte settimane, anche se recisi.

Scegli in base alla temperatura

La maggior parte dei testi dedicati alle orchidee suddividono le specie in tre gruppi, secondo la temperatura invernale minima delle serre in cui vengono coltivati: freddo, temperato e caldo.

Se sei un principiante ti consiglio di iniziare con l’orchidea meno esigente, quella che richiede un regime di temperatura freddo: via via prenderai esperienza e potrai cimentarti con esemplari più impegnativi.

Segreti per una buona riuscita

Tutte le orchidee necessitano di un’escursione della temperatura notturna di 5-8°C; un calore costante stimola la crescita continua, costringendo la pianta ad attingere alle proprie riserve di nutrimento. Il risultato è una pianta più debole e con minori probabilità di fiorire alla stagione successiva.

Il suggerimento principale è quello di acquistare un’orchidea in base all’ambiente in cui intendi coltivarla: se sei alle prime armi scegli un ibrido e, per non sbagliare, chiedi consiglio direttamente al vivaista, che ti consiglierà in base agli esemplari che mette a disposizione.

Solitamente si hanno buoni risultati posizionando il vaso alla luce: il davanzale interno di una finestra è un ottimo punto di partenza dal quale iniziare ad osservare la pianta e le sue reazioni all’ambiente.

Se acquisti un esemplare in fioritura puoi anche fare esperienza provando a tagliare lo stelo fiorale per tenerlo come fiore reciso: un piccolo sacrificio che però consentirà alla pianta di preservare le energie e di ricaricarsi per la stagione successiva.

Nel nostro vivaio online queste piante sono già disponibili: se hai intenzione di acquistarne una leggi il nostro articolo con i consigli pratici su come curare le orchidee con successo!

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