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Piante da esterno

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Il fiore della passiflora è davvero caratteristico.

Con la sua forma aperta che ricorda una stella colorata. Forse però ancora più caratteristico è il frutto conosciuto come “maracuja”.

A prima vista è una pianta che sa sicuramente comunicare una certa allegria, grazie ai colori e al sapore delicato dei suoi frutti, si fa amare facilmente da tutti. Sotto le apparenze però nasconde un lato profondo e affascinante, un palliativo per lo sguardo e la mente.

Per chi sente uno stretto legame con la religione questo fiore è davvero l’anima gemella, ma sicuramente rimane degno di nota anche per tutti gli altri.

Vale quindi la pena approfondire l’argomento e calarsi nella sua conoscenza!

 

LA PASSIFLORA

La passiflora fa parte della famiglia delle Passifloraceae, che fra piante perenni ed annuali, arbusti ed alberelli, arriva a contare circa 500 varietà.

È originaria dell’America centro-meridionale, ma alcune specie sono dislocate in Nord America, Australia ed Asia.

È una pianta erbacea con un portamento sarmentoso, particolarmente indicata per ricoprire dei graticci, delle reti, oppure delle colonne, ma può essere tranquillamente coltivata anche in vasi, fioriere o in piena terra, rispettando le sue esigenze che fra poco andremo a conoscere.

Il suo aspetto può cambiare sensibilmente a seconda della varietà, generalmente però si distingue per la forma e i lunghi petali che possono passare dal viola acceso fino al bianco candido. Le foglie invece sono di un verde brillante che fa da perfetta cornice al resto del fiore. Il fusto muta con l’avanzare dell’età: nelle piantine giovani si presenta verde mentre nelle piante adulte è coperto dalla corteccia.

La fioritura avviene, di solito, da luglio a settembre.

Viene utilizzata molto spesso come ornamentale, ma se lasciata crescere in condizioni ottimali riesce a raggiungere grandi dimensioni che la rendono adatta ad un pergolato.

 

COLTIVARE LA PASSIFLORA

Nonostante il suo aspetto robusto e forte la passiflora richiede accortezze specifiche affinché possa crescere in salute. Vediamo tutto nel dettaglio!

 

MESSA A DIMORA

Il periodo ideale per la messa a dimora è Maggio. È importante, visto che parliamo di una pianta rampicante, metterle a disposizione graticci o sostegni che la possano supportare.

 

TERRENO

Il suo terreno preferito è acido e ricco di sostanze nutritive. Inoltre dev’essere ben drenante, in modo da non creare ristagni idrici.

 

ESPOSIZIONE

Questo è davvero un punto fondamentale per la buona crescita della nostra passiflora! È importantissima una buona illuminazione che garantisca una temperatura abbastanza calda, quindi è decisamente meglio prediligere zone luminose e raggiunte dal sole.

La passiflora non ama il freddo, l’unica varietà in grado di sopravvivere alle basse temperature del nord Italia è la passiflora cerulea, è bene quindi fare molta attenzione a non lasciare mai la pianta esposta al freddo.

 

INNAFFIATURA

Se piantata in piena terra la passiflora si accontenterà dell’acqua piovana, ma attenzione, è una pianta a cui piace molto bere. Quindi se vedete che il terreno sta diventando troppo asciutto è il momento di intervenire.

Per le piante in vaso invece sono richieste innaffiature frequenti e regolari.

 

CONCIMAZIONE

In Primavera ed Estate aggiungere insieme all’acqua d’irrigazione del fertilizzante, un paio di volte al mese. Durante le altre stagioni invece si può passare ad una concimazione al mese.

 

POTATURA

È sufficiente fare un intervento piuttosto drastico durante la ripresa vegetativa.

 

MOLTIPLICAZIONE

Vi sono 2 modi per propagare la passiflora:

  1. Seme: da ottobre a febbraio seminare la passiflora, stando attenti a non esporla a temperature eccessivamente basse;
  2. Talea: il periodo migliore per fare una talea di passiflora è l’estate, dove sarà sufficiente prelevare rametti di circa 10cm da mettere poi a riposo nel terreno.

 

MALATTIE

La passiflora è una pianta considerabile rustica, quindi, in linea di massima, resistente. Certo però non è immune da tutto, quindi da cosa bisogna guardarsi?

  • Poca acqua. Come vi dicevamo prima, la passiflora ama avere il terreno sempre umido, quindi un eccesso di secchezza potrebbe portare alla caduta delle foglie;
  • Purtroppo è vulnerabile agli attacchi di alcuni parassiti, fra i quali la cocciniglia (si manifesta con macchie sulla pagina inferiore della lamina fogliare), il ragnetto rosso (il quale causa l’ingiallimento e poi la caduta delle foglie) e gli afidi;
  • Poca luce. Come l’acqua, la luce è fondamentale per una crescita sana della passiflora. Poca luce potrebbe comportare l’ingiallimento delle foglie e la mancata fioritura.
  • Virus del mosaico. È un virus che potrebbe assalire la vostra pianta e l’unico rimedio è quello di eliminare le parti infette. Può presentarsi in Inverno e Primavera e provoca macchie e deformazioni fogliari.

 

IL FRUTTO DELLA PASSIFLORA

La passiflora produce un frutto che, nella maggior parte delle varietà, è anche commestibile. Questo frutto è una bacca, formata da una polpa dalla consistenza gelatinosa e colma di semi. A seconda della varietà assume una determinata dimensione e colorazione.

Il frutto è conosciuto come “frutto della passione” o, meglio, “maracuja” come viene chiamato ai Caraibi.

Non vi sono frutti non commestibili, però alcune varietà riescono a produrre frutti più “buoni nell’immediato”.

Nel senso che, ad esempio, il maracuja della passiflora cerulea ha un sapore più acido e non è molto buono mangiato appena colto. Normalmente si consuma sottoforma di succo, circondato da tanto tanto zucchero. Quindi fate attenzione, se quello che volete dalla vostra pianta è il delicato maracuja che avete provato una volta, non scegliete la varietà cerulea!

 

PASSIFLORA CERULEA

Ecco a voi la grande protagonista fra le passiflora! Come vi accennavamo prima esistono molte varietà di questa pianta ma la cerulea è la più diffusa in Italia, soprattutto grazie alla sua grande adattabilità al freddo.

È originaria del Brasile e del Perù e, pensate, è in grado di fiorire per tutta l’Estate!

Il suo portamento è tipicamente rampicante e produce grossi frutti.

Naturalmente, più la pianta è celebre, più gli ibridatori si danno alla pazza gioia, quindi anche della Passiflora Cerulea hanno creato molte varianti che la rendono ancora più intrigante.

In generale se volessimo coltivare la passiflora nella parte settentrionale dell’Italia è bene fare attenzione a proteggerla dal freddo invernale e magari scegliere una posizione che sia sufficientemente riparata dal vento, soprattutto quando la pianta è ancora giovane. Nelle zone dell’Italia meridionale il clima permette di coltivare questa pianta tranquillamente anche all’esterno, senza problemi.

 

QUINDI COME POSSIAMO USARE LA PASSIFLORA?

Abbiamo già ampiamente detto che la passiflora è adatta come pianta ornamentale, ma magari facciamo un riassunto, riprendendo tutto ciò che abbiamo nominato nel corso dell’articolo:

  • Uso ornamentale: il più classico e sfruttato. La passiflora è una bellissima pianta che si presta ad adornare le case. ma anche per ricoprire muri, creare recinzioni ed impreziosire i pergolati;
  • Per i frutti: il frutto della passiflora è molto apprezzato e, di conseguenza, c’è chi unisce l’utile al dilettevole coltivando la passiflora per averne poi il frutto;
  • Per le proprietà medicinali: come vedremo fra poco questa pianta è famosa per le sue proprietà medicinali che non sono da sottovalutare. Gli amanti dei rimedi casalinghi non possono rinunciare ad averne una sempre a portata di mano!

 

LE PROPRIETÀ BENEFICHE DELLA PASSIFLORA

La passiflora è famosa per le sue molteplici proprietà benefiche.

In particolar modo la Passiflora incarnata è ricca di flavonoidi e glucosidi, assumendo importanti proprietà benefiche, fra le principali troviamo:

  • Calmanti;
  • Sedative;
  • Ipnotiche;
  • Antinfiammatorie.

 

IL FIORE DELLA PASSIONE

Il nome passiflora deriva proprio dal latino “passio” cioè “passione” e “flos”, “fiore”. Questo nome affonda le sue radici direttamente dal cuore della religione cattolica. Infatti i Gesuiti, nel 1610, coniarono questo nome in quanto il particolare fiore della passiflora raccoglieva in sé tutti i simboli della passione di Gesù.

Ancora oggi possiamo riconoscere nei viticci la frusta con cui venne flagellato, nei tre stili i chiodi che affondarono nella carne, negli stami il martello che spinse in profondità, nella raggiera corallina la corona di spine che gli venne posta sul capo.

Pensate che fu proprio un prete ad introdurre la Passiflora in Europa. Proprio durante il 1610, padre Emmanuel de Villegas, dopo un viaggio in Messico non poté fare a meno di portare con sé quei fiori che tanto gli avevano il sacrificio di Gesù.

 

Allora, vi abbiamo convinti? Probabilmente non ne avevamo neanche bisogno, la passiflora è un fiore in grado di ammaliare al primo sguardo.

Cambiamo domanda: vi abbiamo tolto ogni dubbio?

Speriamo proprio di sì! Allora forza, adottate anche voi una bellissima passiflora!

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