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Piante da esterno
Sommario


Quello del vivaista/giardiniere è un lavoro a tratti ingrato.

In un momento dell’anno come la Primavera verrebbe da starsene in contemplazione ad ammirare la natura che esplode: dai rami apparentemente secchi delle piante decidue esplodono gemme di smeraldo e di colori sgargianti. Sono i nuovi fusti e steli, i delicati fiori e le sottili foglie che si dispiegano con l’eleganza propria del regno vegetale. In pochi giorni la terra muta completamente. Le piante che si risvegliano riversano i loro profumi nell’aere e arrivano api, farfalle, coleotteri, pronti a banchettare sul nettare dei fiori.

Ma dietro queste visioni bucoliche non c’è tregua per il giardiniere. Vorrebbe fermarsi un attimo e guardare questo show ma non è il momento di concedersi riposo e distrazione.

E allora bisogna approfittare di tutti i momenti buoni per sedere tra il pubblico ed ammirare il palco. La domenica, durante il mese di aprile, va in scena uno dei miei spettacoli preferiti: la fioritura delle Peonie arbustive. Live from the Garden.

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PERCHE AVERE UNA PEONIA ARBUSTIVA (ARBOREA) IN GIARDINO

Per quanto sono belle ci si aspetterebbe una loro maggiore diffusione nei giardini e nei parchi. Le Peonie sono invece ancora un po’ celate, sotto le chiome degli alberi maggiori, in qualche giardino dove abita chi le sa apprezzare. Ma basta vederle una volta in fiore per non dimenticarle più.

I pregi delle Peonie arbustive non si fermano alle stupende fioriture:

  • Sono piante versatili, coltivabili in aiuola ma anche in vasi capienti
  • Fanno un figurone come esemplari isolati ma inseriti in una bordura faranno sfigurare gli arbusti vicini (almeno nei giorni di fioritura) inserendosi magnificamente
  • Stanno in pieno sole come in ombra parziale (più avanti vi dirò la posizione che in assoluto preferiscono)
  • Non temono le temperature sotto lo zero (fino a -10°/-15°C) e nemmeno il caldo
  • Temono poco gli attacchi parassitari
  • Vi ho già detto che hanno dei fiori incredibili?

Svantaggi delle Peonie arboree. Due, a mio modo di vedere:

  • Ci vuole pazienza: gli arbusti delle Peonie guadagnano pochi centimetri di crescita ogni anno ed è anche per questo che esemplari già un poco cresciuti hanno costi a volte elevati, se rapportati ad altri arbusti di taglia comparabile. Ma questi sono i tempi delle piante, e le piante non sono fatte per chi ha fretta.
  • Godetevele finché sono in fiore, un vento forte o una pioggia forte potrebbero spogliarle dei loro petali in un batter d’occhio (a questo ho trovato una soluzione, ve ne parlo poi).

Ora però #clangeorgici iniziamo a parlare di come di coltiva una Peonia arborea (o arbustiva, scegliete il termine che più vi aggrada, gli inglesi le chiamano Tree Peony).

ETIMOLOGIA

Il nome del genere al quale fanno riferimento le Peonie arbustive deriva dal greco paiōnía, femminile dell’aggettivo paiṓnios, traducibile con ‘salutare’, ‘che risana’, ‘guaritrice’. Pare infatti che secoli fa le radici fossero considerate per alcune proprietà medicamentose.

TASSONOMIA

Il genere Paeonia comprende più di 30 specie. Non tutte sono a portamento arbustivo, con carattere legnoso come quelle di cui parleremo.

Per comodità possiamo distinguere due grandi gruppi, entro i quali comprendere le varietà e le cultivar di Peonie più diffuse:

  • Peonie arbustive, delle quali parleremo.
  • Peonie erbacee, condividono con le sorelle arboree i bellissimi e grandi fiori variopinti ma hanno un comportamento tipico delle perenni erbacee: durante la stagione fredda svernano sottoterra a livello dei rizomi (delle grosse radici carnose, simili allo zenzero per intenderci) privandosi completamente della parte aerea. Dal suolo apparentemente nudo, ai primi tepori primaverili, sbucheranno i nuovi getti che formeranno presto un cespo di foglie verdi e successivamente i fiori. Meritano un discorso a parte, dedicheremo loro un meritato articolo. Volevo solo distinguerle da quelle in esame per non generare confusione: il portamento tra questi due gruppi è significativamente diverso e non vorrei mai che qualcuno si aspettasse di crescere un cespuglio da una lactiflora (una specie erbacea perenne, appunto).

Dell’una e dell’altra esistono migliaia di varietà naturali e di cultivar originate dal lavoro di selezione e ibridazione umano.

DESCRIZIONE MORFOLOGICA DELLA PEONIA ARBUSTIVA

La Peonia arborea è un arbusto deciduo, mediamente o poco ramificato. Porta un fogliame di colore verde scuro, spesso con la pagina inferiore interessata da toni blu-verdi, le lamine fogliari sono divise in lobi.

I fiori sono declinati in tinte e variegature che assecondano le numerose varietà e cultivar, spesso derivanti da incroci tra le diverse specie di Paeonia (in particolare P. suffruticosa, P. delavayi e P. delavay f. lutea). I colori spaziano principalmente tra tonalità del bianco, del rosa, del rosso e del giallo. Le dimensioni dei fiori sono spesso ragguardevoli, mediamente tra i 15-20 cm, fino a 30 cm.

I cespugli, di crescita lenta, raggiungono le dimensioni di circa 2 metri di altezza e altrettanti in larghezza. Prevedete quindi un po’ di spazio per loro ma non preoccupatevi, avete tempo.

HABITAT

Le principali specie arbustive come P. suffruticosa e P. delavayi sono originarie della Cina. Qui da secoli, per non dire millenni, sono promosse le attività di ibridazione che hanno generato le migliaia di varietà oggi conosciute. Ulteriori selezioni sono state effettuate in Giappone, a partire da Peonie cinesi portate nel Sol Levante dai monaci buddhisti.

CURA E COLTIVAZIONE DELLA PEONIA ARBUSTIVA

Uno dei punti a favore di questa pianta è senza dubbio la sua rusticità e la relativa facilità di coltivazione. Di seguito elenco i fattori a cui prestare maggiore attenzione, come vedrete nulla di complicato.

TEMPERATURE

E’ una pianta nativa di climi continentali a inverno freddo e perciò resiste senza problemi anche a minime invernali di  -10/-15°C. Le gelate tardive possono provocare bruciature alla vegetazione nuova appena spuntata; questo però non compromette mai il successivo sviluppo dell’arbusto che potrebbe però risentirne rallentando la fase iniziale di rivegetazione o perdere parte delle fioriture.

Pacciamare la superficie del terreno alla base della pianta non è obbligatorio ma è un coccola in più che la pianta potrebbe apprezzare: per farlo si può stendere una composta di foglie secche raccolte dal giardino, della paglia o del materiale di sfalcio del tappeto erboso.

ESPOSIZIONE

Pianta versatile da questo punto di vista, tollera benissimo posizioni di pieno sole e di ombra parziale. Mio padre è solito porle sotto le chiome degli alberi maggiori o di cespugli alti, il fogliame resta di un verde più intenso e sano.

INNAFFIATURA

A partire da marzo, alla ripresa vegetativa, forniamo quantità crescenti di acqua alla Peonia. Il terreno dovrebbe restare sempre un poco umido sotto la superficie e particolare attenzione va posta nei mesi con alte temperature. In autunno le bagnature possono essere diradate fino ad essere sospese in inverno.

E’ bene che non si verifichino fenomeni di ristagno idrico, mal tollerati, motivo per cui all’impianto è bene valutare la pesantezza del substrato che abbiamo in giardino.

SUBSTRATO

Se il terreno dovesse presentarsi particolarmente argilloso è bene miscelarlo con ammendanti e inerti grossolani per alleggerirlo. Può anche essere previsto, sul fondo della buca, uno strato di ghiaia, argilla espansa, lapillo o altro materiale a grana grossolana. All’impianto effettuiamo una buca abbondante, le peonie amano terreni freschi, profondi, ricchi di humus e ben drenati. Se volete capire meglio come mettere a dimora correttamente una pianta di Peonia arbustiva vi rimando al relativo post.

Non sono piante acidofile e come tali è meglio restare nell’intorno della neutralità (pH subacido o leggermente alcalino vanno comunque bene).

CONCIMAZIONE

Come sempre, una buona concimazione è indispensabile per ottenere il massimo dalle piante e mantenerle sane e resistenti alle minacce di parassiti. Si può procedere con concimazioni mensili o bimestrali utilizzando un concime granulare per arbusti da fiore. Personalmente il mio alleato è un lenta cessione che distribuisco a marzo (ripresa vegetativa), giugno e settembre. Questo concime è il segreto che mi permette di avere fioriture abbondanti, brillanti e durature, grazie al suo alto titolo in potassio. Questo elemento è infatti il promotore, tra le altre cose, di fiori qualitativamente superiori, come abbiamo avuto modo di apprendere parlando dei macroelementi.

PROPAGAZIONE

La Peonia arbustiva è tipicamente riprodotta per via vegetativa con innesto a spacco su rizoma di Peonia erbacea (generalmente P. lactiflora). Le Peonie che coltiviamo in vaso qui in vivaio sono tutte innestate in questo modo: ciò garantisce particolare vigore e resistenza all’arbusto.

Una seconda via di propagazione agamica consiste nel dividere gli apparati radicali in autunno, ma è più che altro un metodo utilizzato sulle specie erbacee delle Peonie, preferendo quando possibile la prima via su quelle arbustive.

C’è poi la possibilità di propagarle mediante i semi, che maturano sui cespugli dopo le fioriture: sebbene più semplice come metodologia, è anche piuttosto lenta e la germinazione potrebbe richiedere anche due o tre anni. Se voleste comunque percorrere questa strada procedete ponendo i semi in semenzaio alla fine dell’inverno.

POTATURA

Non indispensabile, è limitata ad interventi eventuali e comunque leggerissimi, volti a schiarire la chioma del cespuglio eliminando branche che si intersecano troppo con altre e mondando la pianta da eventuali rami secchi o spezzati. Va fatta in inverno, mentre la pianta è a riposo vegetativo.

RINVASO

E’ certamente una pianta che da il meglio di se in piena terra ma se abbiamo optato per la coltivazione in vaso occorre controllare annualmente lo stato dell’apparato radicale provvedendo, quando necessario, ad un rinvaso. Sono piante che necessitano di buoni volumi di terra per svilupparsi al meglio.

PARASSITI E MALATTIE

Le Peonie legnose, poco sensibili a problematiche di ordine parassitario, possono raramente essere colpite da virosi e da attacchi da parte di nematodi.

Se notate larve di insetti sulle foglie o sui germogli potete intervenire con prodotti insetticidi, io cerco di evitarli in fase di fioritura per non colpire indirettamente anche api e farfalle che sono numerosissime sui fiori di Peonia.

Due minacce di tipo fungineo sono rappresentate dalla Muffa grigia (Botrite) che può distruggere boccioli e germogli, contrastabile con prodotti fungicidi. Anche Armillaria è un fungo che può attaccare le parti legnose della pianta e in via preventiva è utile inoculare micorrize e funghi antagonisti nel terreno, io utilizzo un prodotto da disciogliere nell’acqua di bagnatura: inserisce nel terreno micorizze e trichoderma (funghi ‘buoni’) e batteri utili del terreno (rizobatteri).

TOSSICITÀ

Come la maggior parte delle piante, anche le Peonie presentano un certo grado di tossicità e le parti delle piante, se ingerite, provocano mal di stomaco. Anche negli animali domestici possono presentarsi sintomi di nausea e vomito in caso di ingestioni consistenti di foglie.

Se volete conoscere tutte le Peonie arbustive presenti nel nostro vivaio vi rimando a questo link.

Spero che le Peonie arboree possano appassionarvi e sarò felice se questo post vi avrà avvicinato un po’ di più alla loro conoscenza. Se avete Peonie e volete condividere la vostra esperienza scrivetemi nei commenti!

Se volete condividere uno scatto del vostro cespuglio di Peonia in fiore vi aspetto su Instagram, taggate @legeorgiche mi raccomando 😉

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Commenti

  1. Emma Bini (Modifica)

    Ottimo filmato con quadro esaustivo delle informazioni sulla pianta( nel caso specifico la peonia)

  2. Valentina Forgione (Modifica)

    Grazie mille Emma 🙂

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