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Cura delle piante

Molti di voi forse non conosceranno la Popillia, ma questo coleottero che arriva (come si può intuire dal nome), dall’Asia sta spopolando anche nel nord del nostro paese ed è già presente a Milano e Bergamo.

Cosa significa? Con cosa abbiamo a che fare? Scopriamolo subito!

Popillia Japonica

Adulto di Popillia japonica
Ryan Hodnett, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

La Popillia Japonica, conosciuta anche come scarabeo giapponese, rientra nella famiglia degli Scarabeidi, ed è una specie tipica del Giappone e della Russia orientale.

All’inizio del XX secolo questo scarabeo viene erroneamente portato negli Stati Uniti e in Canada, fino ad arrivare negli anni ’70 in un’isola dell’arcipelago delle Azzorre e, nell’estate del 2014 la Popillia japonica arriva per la prima volta in Europa continentale, soprattutto fra Piemonte e Lombardia. Nel 2017 viene rinvenuta anche in Svizzera.

Diffusione della Popillia japonica

In Giappone e in Russia non rappresenta un gran problema essendo che in natura, oltre a lui, si trovano i suoi nemici naturali che ne limitano la proliferazione, cosa invece non valida per gli altri paesi.

Riconoscere la Popillia Japonica

La Popillia Japonica attraversa 4 stadi di sviluppo:

  1. Uova
    Appena deposte hanno un diametro di circa 1,5 mm ma man mano che l’embrione cresce le dimensioni dell’uovo arrivano a raddoppiare. Possono essere sferiche, ellissoidali o leggermente cilindriche, di colore da trasparente a bianco crema con piccole aree esagonali visibili sulla superficie;
  2. Larva
    tipicamente trasparenti o bianco crema, con peli marroni e spine smussati sparse per tutto il corpo;
  3. pupa
    la larva si trasforma in pupa all’interno di una cella da lei stessa costruita con la terra. La pupa è lunga circa 14 mm e larga 7 mm e varia da una colorazione giallo crema pallido a verde metallico in base all’età;
  4. adulto
    gli adulti sono lunghi circa 10 mm e larghi circa 6, hanno un colore verde metallico brillante, con le ali inferiori color bronzo o rame. A rendere caratteristica la Popillia Japonica sono però cinque macchie di peli bianchi su ogni lato dell’addome.
Pupa di Popillia japonica

Perché la Popillia Japonica fa paura?

La caratteristica che spaventa più di questo coleottero è la sua distruttività, infatti infesta e distrugge piante sia edibili (come quelle da frutto), sia piante ornamentali e tappeti erbosi, insomma, poche piante possono sopravviverle. Per capire in effetti quale sia il potenziale distruttivo della Popillia è necessario dare uno sguardo al suo ciclo vitale.

Normalmente la Popillia Japonica porta a termine il suo ciclo vitale nell’arco di un anno, ma nelle zone dal clima più freddo ci possono volere fino a 2 anni. Le uova, a seconda delle condizioni della copertura del suolo, possono essere deposte in manti erbosi vicino a vigneti e cespugli, oppure in pascoli, prati e campi sia coltivati sia incolti.

Una femmina di Popillia Japonica depone da 1 a 3 uova alla volta e nel corso della sua vita può deporre fino a 16 volte, depositando un totale di 40-60 uova. Le uova si schiudono dopo 10-14 giorni e per 2-3 settimane le larve al loro primo stadio si nutriranno delle radichette che si trovano nelle vicinanze. Dopo aver effettuato la prima muta e aver raggiunto il secondo stadio larvale si nutrono ancora per 3-4 settimane per poi effettuare una seconda muta.

Il terzo stadio larvale viene raggiunto quando le temperature cominciano a scendere e prosegue fin quando queste non raggiungono i 10°C. Alla ripresa della primavera le larve ritorneranno poi sulle radici delle piante e dopo essersi nutrite per altre 4-6 settimane saranno pronte per trasformarsi in pupe (ci vorranno circa da 1 a 3 settimane). Ormai siamo giunti a metà maggio nelle zone più calde o a giugno-luglio nelle regioni più fredde e la Popillia ha raggiunto l’età adulta.

Un esemplare adulto di Popillia Japonica vive circa dai 9 ai 74 giorni per i maschi e dai 17 ai 105 giorni per le femmine.

Quali piante vengono infestate dalla Popillia Japonica?

Esemplare di Popillia japonica

Come dicevamo prima poche piante sono esenti dalle sgradite visite della Popillia Japonica, infatti questo coleottero infesta più di 300 specie di piante, fra le più comuni: fragole, pomodori, peperoni, peschi, lamponi, mais, soia, viti e noccioli. Colpisce però anche generi più ampi come gli Aceri, i Caladium, gli Aster, gli Hermerocallis, gli Iris, le Quercie, le Rose, i Viburnum e tante altre.

Esistono però alcune piante resistenti o immuni, fra le quali Abies, alcuni Aceri (rubrum e saccharinum), Clematis, Forsythia, Ilex ed i Pinus.

Quali danni crea la Popillia Japonica alle piante?

Esemplari di Popillia japonica che distruggono un fiore
Lamba, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons

Sia allo stadio larvale, sia in età adulta, la Popillia Japonica è davvero temibile per le piante, ma effettivamente, cosa comporta?

Gli esemplati adulti vanno ghiotti per le foglie, i fiori e i frutti. Nelle calde giornate soleggiate, gruppi di Popillia Japonica, solitamente cominciano a banchettare dalle fronde più alte della pianta e pian piano scendono, consumando tutta la pianta. Gli adulti amano mangiare il tessuto fogliare presente fra le nervature, le foglie infestate appaiono così “scheletriche”.

Un solo esemplare di Popillia Japonica non è allarmante, ma più adulti riuniti iniziano a diventare un problema in quanto producono dei feromoni di aggregazione che fungono da richiamo per gli altri esemplari, i quali una volta giunti a destinazione si nutriranno a loro volta delle stesse piante.

Le larve invece vanno ad incidere prevalentemente sulle radici delle piante erbose, riducendo le capacità di assorbire l’acqua dal terreno, cosa che comporta poi una scarsa capacità di resistenza allo stress causato dal caldo del periodo. Sono talmente voraci da arrivare a distruggere prati, parchi e perfino campi da golf.

Metodi di lotta efficaci contro la Popillia Japonica

Vi sono alcuni metodi ormai testati per combattere la Popillia Japonica, qua vedremo quelli principali e qualche storia dell’orrore. In che senso? Beh, tempo al tempo.

Come difendersi dal coleottero giapponese? I metodi che vi consigliamo sono:

Miscela di pronto intervento contro la Popillia japonica e coleotteri simili con prodotti Il Mio Orto Bio
  • Sugli insetti adulti funziona benissimo, aspersa sulla vegetazione, la terra di diatomee. La terra di diatomee è composta da alghe ridotte in polvere che però per degli insetti equivalgono a pezzi di vetro molto taglienti che disturbano l’avanzata della Popillia andando anche a rompere il suo apparato masticatore;
  • Misclea di pronto intervento contro Popillia e coleotteri simili (es: Dorifora), dosi riferite ad 1 litro d’acqua:
    • 10 mL di Olio di Neem;
    • 5 mL di Olio di semi o olio di lino;
    • Recidal Sil in copertura
  • Miscela di copertura prolungata, dosi riferite ad 1 litro d’acqua:
  • Trappola per il monitoraggio della Popillia japonica, metodo nato in Italia funziona mediante ferormoni e attrattivi floreali.
    È una trappola priva di insetticidi, quindi non contamina piante, frutti o l’ambiente stesso. La sua funzione è attrarre gli insetti adulti e farli cadere all’interno della sacca collegata alla trappola stessa. Il sacchetto a sua volta poi andrà rimosso, svuotato in modo apposito e riposizionato. Questa trappola funziona tramite l’utilizzo dei ferormoni che attirano gli insetti, per questo motivo è adatta nel caso in cui abbiate a che fare con un buon numero di coleotteri o rischiereste di peggiorare la situazione richiamando tutto quelli della zona. La trappola va posizionata a circa 120cm di altezza e ad almeno 10 metri dalle piante (per allontanare gli insetti dalle aree in cui possono causare danni)
Miscela di copertura prolungata contro la Popillia japonica e coleotteri simili con prodotti Il Mio Orto Bio

In generale la lotta si divide in:

  • monitoraggio: controllare la presenza o meno della Popillia e, in caso di infestazione, riuscire a determinarne la gravità. Una possibilità per fare questo è utilizzare delle trappole e vedere la velocità con la quale il sacchetto si riempie. Invece per le larve bisogna stimarne la densità nel terreno, scegliendo come campioni zone causali del giardino prestando particolarmente attenzione a quelle che appaiono secche
  • controllo chimico: utilizzato soprattutto in ambito professionale, fa uso di insetticidi appartenenti a varie classi;
  • lotta biologica: questo tipo di lotta utilizza elementi già presenti in natura e qua possiamo “ammirare” alcune storie dell’orrore. Chi sono quindi i predatori naturali della Popillia Japonica? Oltre a due tipologie di batteri che vengono utilizzati per agire contro sia agli adulti sia alle larve, vi sono anche le formiche alcuni coleotteri carabidi, talpe, moffette e procioni, nonché molte specie di uccelli. Molto utili sono anche i nematodi.
    Esistono però 3 specie di insetti parassiti provenienti dall’Asia in grado di agire contro la Popillia …a modo loro:
    • Tiphia vernalis, una vespa simile ad una formica alata. La femmina scava nel terreno, individua una larva di Popillia Japonica e, utilizzando il suo aculeo la paralizza e ne deposita il suo uovo all’interno. Alla schiusa dell’uovo la larva della vespa comincia a crescere mangiando la larva di Popillia Japonica;
    • Tiphia popilliavora, anche lei è una vespa di dimensioni ridotte che depone le uova all’interno delle larve della Japonica, causandone la morte;
    • Istocheta aldrichi, una mosca che, similmente alle piccole vespe viste prima, agisce da parassita interno. La femmina di Istocheta aldrichi può depositare fino a 100 uova nel giro di 2 settimane direttamente nella cavità corporea della Popillia Japonica, uccidendola piuttosto velocemente.
  • Piantare specie di piante immuni o resistenti alla Popillia Japonica.
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Commenti

  1. Rita Savia (Modifica)

    Dove si possono acquistare le tiphia e l’istocheta?
    Grazie mille Rita Savia

  2. Beatrice berlinzani (Modifica)

    Bellissimo ….dove posso comprare questi prodotti naturali.?…spero non siano tossici ..la mia vite sta morendo ..è tutta a buchi

  3. Sebastiano (Modifica)

    Ciao Beatrice, se clicchi sul nome del prodotto arrivi sulla pagina dove puoi inserirli a carrello e acquistarli. No assolutamente, non sono tossici!

  4. Sebastiano (Modifica)

    Ciao Rita non ho trovato vendite europee al momento

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