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Piante da Interno

Avete mai sentito parlare delle Tillandsie?

Sono delle piante particolari e, quando diciamo “particolari”, lo intendiamo davvero.

Basti pensare a ciò che nel nostro immaginario costituisce una pianta: terra, radici, fusto, rami, foglie e, qualche volta, anche fiori.

Adesso invece immaginiamo una pianta che non necessita di terra. Allora la mente si sposta un po’ e magari pensa alle ninfee o ai fiori di loto, le piante acquatiche insomma.

Ancora non ci siamo. Le Tillandsie non hanno nemmeno bisogno di crescere nell’acqua. Non vi sembra già strano così? Aggiungiamo anche un’altra bizzarria: non hanno radici sotterranee.

Tillandsia disposte in verticale

Riuscite ad immaginare una pianta a cui mancano i primi 2 fondamenti che nella mente di ognuno simboleggiano il mondo botanico? Forse si fa un po’ fatica, ma vi assicuriamo che il viaggio fra le Tillandisie è un percorso straordinario che vale assolutamente la pena intraprendere. Rappresentano la forza della natura, certo non nella sua forma più vistosa e spettacolare, ma in una più piccola e aggraziata, tranquilla ma altrettanto tenace.

Bene, meraviglia in spalla e via con l’avventura!

Le Tillandsie

La Tillandsia è un genere di piante estremamente vasto, ne esistono oltre 700 specie che, a loro volta, si diramano in altri 6 sottogeneri. La famiglia di appartenenza è quella delle Bromeliaceae, la stessa famiglia dell’ananas e delle belle Bromelie! Infatti alcune delle sue specie vengono coltivate per il frutto, mentre altre, come le Tillandsie, solo per fini ornamentali.

Le Tillandsie sono erbacee perenni e hanno origine nel continente americano, più o meno dalla Florida, fino all’Argentina ed il Cile. In queste zone crescono rigogliose e prolifere, tanto che si possono trovare su alberi, rocce, ma anche sui cavi esterni, sulle antenne e ovunque ci sia una superficie leggermente umida. Questo ci porta nuovamente a parlare della loro caratteristica principale: non possiedono radici sotterranee. Quindi non hanno bisogno di un terreno fertile o di grandi spazi a disposizione: si adattano ad ogni ambiente e traggono il loro nutrimento dall’aria, tanto che sono chiamate anche “piante del vento” o “piante dell’aria”.

Area di diffusione delle Tillandsie

Queste piante sono estremamente brave ad auto-gestirsi. Si nutrono attraverso delle apposite strutture posizionate sulla parte più esterna chiamate “tricomi”. Questi tricomi sono solitamente chiusi ma, quando la Tillandsia ha bisogno di acqua si aprono per permetterle di bere. Dopodiché si richiudono in modo da trattenere al loro interno la giusta quantità di umidità, ma li vedremo meglio più avanti.

Esistono tipologie di Tillandsia profumate (provenienti dalla zona Cile/Brasile/Bolivia), le quali hanno un’aroma intenso e dolcissimo.

A volte le Tillandsie assumono colorazioni bellissime, con colori sgargianti, molto caldi sul rosso e sull’arancio. Queste colorazioni sono dovute ad una produzione di antociani, perché alcune specie non hanno una struttura che porta i fiori e quindi vanno a colorare direttamente la foglia di rosso e, al centro, si trova il fiore. Queste foglie colorate sono delle sorte di brattee con la funzione di attirare l’insetto. Il colore però può cambiare anche a seconda della luce alla quale la pianta è esposta, in quanto la foglia si difende dalle bruciature aumentando la sua pigmentazione.

Tillandsie dalle foglie arrossate

Prendersi cura delle Tillandsie

Eccoci al punto più pratico del nostro articolo, dove, a tutti gli effetti, capiamo come prenderci cura di una pianta. Naturalmente non vi parleremo del terreno o del rinvaso, ma qualcosa da dirvi c’è lo stesso!

Quale esposizione dare alle Tillandsie?

Preferiscono ambienti molto luminosi. Non sono adatte agli ambienti più in ombra della casa, si può provvedere ad una schermatura della luce diretta durante i mesi più caldi dell’anno, ma tendenzialmente, posta davanti ad una finestra dove arriva una bella luce del sole, qualsiasi specie di Tillandsia si sentirà a proprio agio.

Se si decide di tenerle all’esterno è bene dare loro un’esposizione un pochino schermata, magari sotto la chioma di un albero, sotto il portico, etc.

Che temperature servono per le Tillandsie?

Sono piante epifite che arrivano da zone tropicali/subtropicali, quindi la maggior parte delle specie di Tillandsia che andremo a vedere tollerano delle temperature minime che non dovrebbero scendere sotto gli 8-10°C. Possono tollerare anche qualche grado in meno soprattutto se sono asciutte. Fate quindi attenzione, soprattutto al nord, a non lasciarle fuori casa durante i mesi invernali.

Ci sono anche delle Tillandsie che tollerano qualche breve escursione sotto lo zero, fra le quali la Tillandsia aeranthos.

Come dare da bere alle Tillandsie?

Tillandsia bagnata per immersione

Ci sono tanti tipi di Tillandsie, quindi qua cercheremo di dare delle linee guida generali che possano essere spese sulla maggior parte delle specie che si possono normalmente trovare in commercio.

Il miglior modo per bagnare le Tillandsie è per immersione, riponendo per qualche minuto, sott’acqua in una bacinella, le piante. Questa operazione va eseguita ogni 10-15 giorni, tipicamente 2-3 volte al mese, sia durante la stagione invernale, sia durante quella estiva.

Foto al microscopio dei tricomi

Le Tillandsia possono essere bagnate anche sotto l’acqua del lavandino, in questo caso va fatta attenzione a bagnare tutte le parti della pianta che sono interessate dalla pruina biancastra, che in realtà è costituita dai tricomi (organi microscopici di fondamentale importanza, in quanto permettono alle Tillandsia di assorbire gas, liquidi e nutrienti).

Pruina biancastra delle Tillandsia

È anche possibile vaporizzare con lo spruzzino, oltre che a passare col doccino del rubinetto come fosse pioggia.

L’ora migliore per bagnarle è il mattino, in modo da permettere loro di asciugarsi in fretta.

Per la Tillandsia xerographica invece vanno sospese le bagnature durante l’inverno, riprendendole poi verso marzo, una volta al mese soltanto.

Come capire se le Tillandsia hanno sete?

Le Tillandsia hanno un metabolismo molto lento, quindi mostreranno oggi ciò di cui avevano bisogno qualche settimana fa, per cui è importante non irrigare troppo spesso. Importante è tenere sotto controllo i margini delle foglie, se questi tenderanno a chiudersi significherà che è necessario aumentare la frequenza di irrigazione.

Come concimare le Tillandsia?

La bagnatura per immersione è ottima anche perché permette di effettuare la concimazione di queste piante. Una volta ogni 2/3 mesi scogliere nell’acqua di bagnatura all’interno della bacinella, del concime per orchidee, diluito ad 1/4 o 1/5 della dose consigliata in etichetta.

Sono delle piante che si accontentano di pochissimi nutrienti ed è quindi necessario ridurre drasticamente le dosi canoniche per non andare a creare degli eccessi.

È necessario potare le Tillandsia?

Queste piante non hanno bisogno di una vera e propria potatura ma è giusto rimuovere le parti secche quando queste si creano. Il fiore se si preferisce può essere tolto una volta che si è completamente seccato in modo da non creare ferite sulla pianta.

Che parassiti possono attaccare le Tillandsia?

A livello di parassiti non è una pianta molto sensibile, durante le primavera e l’estate, può subire degli attacchi di cocciniglia sia cotonosa che a scudetto.

Come si riproducono le Tillandsia?

Bacca contenente i semi

Come accade con tutte le piante il fiore matura, appassisce e poi, se è stato impollinato (in alcuni casi si può anche autoimpollinare o impollinare manualmente utilizzando un pennellino) produce dei semi. Gli impollinatori di questa pianta sono solitamente gli insetti, ma anche i colibrì svolgono un ruolo importante. I semi delle Tillandsia sono incredibilmente leggeri, in questo modo possono essere dispersi dal vento. I semi producono molti più esemplari ma il processo è più lungo, si parla di circa 5-6-7 anni.

Fiori sfioriti di Tillandsia con semi

A livello domenstico la riproduzione delle Tillandsie avviene attraverso il distacco dei germogli dalla base di una pianta adulta. In questo non vi è nulla di complesso, basterà afferrare la nuova piantina e con un po’ di cautela ruotarla piegandola leggermente da un lato, in questo modo si staccherà senza problemi. La piantina separata lavorerà con meno efficacia rispetto alla pianta madre.

Il fiore delle Tillandsia

Le Tillandsia sono piante monocarpiche, quindi piante che si dice che possano fiorire soltanto una volta per poi morire, ma, fortunatamente, non è proprio così. Sono piante che fioriscono una volta nella vita, contestualmente la pianta comincia la fase riproduttiva che produce i germoglietti dai quali, nel giro di un anno o due, cresceranno diventando nuove piante in grado di rifiorire, oppure, se la pianta è matura si possono staccare avendo così nuove piantine.

Dettaglio del fiore di Tillandsia

Per favorire la fioritura nelle Tillandsia che possono rimanere all’esterno è possibile lasciarle all’esterno (proteggendole dalle piogge e dalle temperature troppo basse), lo sbalzo di temperature stimolerà la pianta a fiorire. Per le Tillandsia tenute in casa è più difficile perché o vanno portate all’esterno oppure si va ad agire sulla quantità di luce che ricevono, aumentandola in modo che possano percepire l’arrivo della primavera e andare così in fioritura. Poi naturalmente a seconda della Tillandsia in questione potrà prediligere altre stagioni per andare a fiore.

Durante la fioritura è importante aiutare la pianta aumentando leggermente la frequenza delle irrigazioni, in modo da permettere alla pianta di riempire le strutture delle infiorescenze.

Dettaglio sul fiore della TIllandsia

Tillandsia in casa

Benissimo, abbiamo parlato degli aspetti costituenti delle Tillandisie. Siamo sicuri che vi abbiano affascinato e che state pensando di metterne qualcuna in casa.

A questo punto però rimane un ultimo dubbio: sì, utilissime, ma esteticamente? Prima abbiamo ipotizzato fosse difficile immaginare piante senza terra/acqua e radici e adesso ci preoccupiamo che possano essere delle sterpaglie a modalità balla di fieno.

Certo, è normale. Nessuno vorrebbe in casa una balla di fieno che magari proprio nei momenti di silenzio e tensione decide di rotolare in giro, quindi parliamo un po’ di come si presentano le nostre amiche Tillandsie.

Tillandsia esposte

Prima di tutto bisogna specificare che “Tillandsie” è il nome del genere, per questo motivo non possiamo dare una specifica descrizione delle piantine, in quanto il loro aspetto idipenderà moltissimo a seconda della varietà che sceglierete di acquistare.

In linea di massima possiamo dirvi che si distinguono in due grandi categorie di colore: “piante verdi” e “piante grigie”. Le prime hanno un aspetto liscio e molto vivace (un buon esempio è la Tillandsia cyanea), in natura tendono a non uscire troppo alla scoperta del mondo esterno preferendo crescere all’interno delle foreste. Le seconde invece hanno un aspetto vellutato conferito dai tricomi che si presentano come piccoli peletti. Queste ultime sono particolarmente indicate nel caso vogliate metterle in luoghi molto assolati perché i tricomi, oltre a permettere alla pianta di catturare l’acqua, forniscono anche un’efficace protezione contro i raggi solari.

La maggior parte di queste piante sono in grado di fiorire (tale fioritura può durare da qualche giorno ad alcuni mesi), assumendo un aspetto molto piacevole. Per via dei fiorellini che producono vengono infatti chiamate anche “Garofani d’aria”. Basta anche solo il nome a lasciar immaginare che splendore siano!

Tillandsia fiorita

Una cosa importante da tenere a mente è che stiamo comunque parlando di piante viventi. Per questo motivo andrà bene sistemarle dove più si addice alla vostra casa ma è essenziale non utilizzare colle tossiche oppure sostanze come il silicone, questo perché potrebbero bruciare la base della pianta, rendendo poi impossibile un suo sviluppo.

Per il resto vi sconsigliamo di metterla in cucina, di solito per via del cibo si riempie di vapore grasso che non fa per niente bene alle Tillandsie. In genere sono preferibili stanze luminose e ben areate, senza una costante umidità.

Altro consiglio è quella di non incollarle, in questo modo sarà più semplice mantenere una giusta cura.

Tillandsia su supporto

Le Tillandsia de le Georgiche

Esistono davvero tantissime varietà di Tillandsie e queste variano fra loro anche in modi molto netti, cambiandone necessità e aspetto.

Qua ai Vivai le Georgiche ci prendiamo cura di un buon numero di varietà che adesso vi presentiamo! Vi aspettiamo poi sul nostro e-commerce dove potrete acquistare quella che fa per voi. Se invece volete contattarci per avere consigli su quale scegliere o sulle esigenze della piantina da voi acquistata, siamo a vostra disposizione!

L’articolo è finito, ma niente paura, il viaggio con le Tillandsie è solo all’inizio! Adesso è arrivato il momento di scegliere la vostra preferita, ospitarla in casa e osservare come la forza della natura riesca a far crescere in modo tanto semplice un essere vivente!

Tillandsia

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Commenti

  1. Antonio Allieri (Modifica)

    Posseggo un acquario che non utilizzo di mt.1,50X0,65X0,70 di altezza.
    E’ possibile allestire un terrario con varie tillandsia?

  2. Nikky (Modifica)

    Contraddittoria come si deve bagnare.. estate inverno.. uguale o ridurre

  3. Sebastiano Guarisco (Modifica)

    Ciao Nikky, grazie era un refuso, ho corretto. Confermo: va eseguita ogni 10-15 giorni, tipicamente 2-3 volte al mese, sia durante la stagione invernale, sia durante quella estiva.

  4. Sebastiano Guarisco (Modifica)

    Ciao Antonio, ti dico la verità: non so molto di terrari 🙂 però vedo che spesso le tillandsia vengono impiegate per cui sarei propenso a dirti di si 😉

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