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Cura delle piante

Avere tante piante è sicuramente un toccasana per lo spirito ma in termini di tempi di gestione la cosa può diventare abbastanza onerosa, soprattutto se si pensa alle bagnature che, di pianta in pianta, variano.

Oppure anche se avete poche piante ma vivete in una continua ansia da “avrò bagnato troppo? O troppo poco?” ecco, è arrivata la soluzione a questo problema finalmente!

Vasi con riserva di Elho

Questi vasi sono sul mercato da anni e io, prima di proporveli, li ho testati a lungo per assicurarmi che funzionassero alla perfezione.

Il principio di funzionamento di questi inserti è in realtà molto semplice, le dimensioni variano a seconda del diametro del copri vaso che vogliamo impegnare e assicureranno alla pianta un’irrigazione costante, uniforme e ben dosata attraverso il principio fisico della capillarità.

Si possono usare sia con il substrato sia per le coltivazioni in idroponica.

I vantaggi dei vasi con riserva d’acqua

I vasi con riserva Elho sono delle piccole perle che davvero ci aiutano nella gestione quotidiana ottimale delle nostre piante, ecco i vantaggi principali:

  • Non sarà più necessario controllare pianta per pianta se necessita di acqua, se sono rimasti ristagni nel sottovaso o se vi è un eccesso d’acqua;
  • questo sistema garantisce uniformità nella bagnatura, l’acqua viene prelevata direttamente dal terriccio per capillarità dal fondo del vaso che funge da sottovaso, seguendo il principio della subirrigazione;
  • la superficie del terreno rimane piuttosto asciutta in quanto la forza di capillarità, in quella zona, è ridotta, questo permette di mantenere il substrato intorno al colletto poco umido, aiutandoci così a prevenire i marciumi del colletto;
  • è molto comodo anche per gestire le piante durante l’assenza per le vacanze.

Per correttezza come andiamo ad esplorare i pro di questo sistema vi andiamo anche ad illustrare il contro, in modo che possiate decidere se i vasi con riserva d’acqua fanno per voi oppure no 😉

Questi inserti infatti non sono adatti a tutte le piante, sono da evitare ad esempio per le piante grasse e succulente, vanno evitati in linea generale per quelle piante che vogliono sempre un terreno prevalentemente asciutto.

Perché è importante la capillarità?

Quando abbiamo parlato della subirrigazione abbiamo visto il meccanismo di questo processo, oggi andiamo a confermare che grazie all’idratazione per capillarità viene permesso di allocare l’acqua soltanto nei micropori non saturando invece tutti gli spazi più grandi (macropori) che esistono nella tessitura del terreno e che sono e devono essere riservati all’aria e all’ossigenazione della pianta.

Una piccola ma doverosa premessa è che perché questo principio possa funzionare il terriccio deve essere di buona qualità, se, ad esempio, vi trovaste ad inserire del terreno argilloso dovreste fare i conti con una saturazione d’acqua per via del fatto che quel substrato presenta molti più micropori in relazione ai macropori.

Inoltre non bisogna assolutamente mettere l’argilla espansa sul fondo del vaso, in quanto ne comprometterebbe la funzionalità.

L’ambiente ringrazia

In un periodo nel quale la salvaguardia ambientale è più necessaria che mai, Elho produce i suoi vasi utilizzando plastica riciclata, utilizzando l’energia di una pala eolica che allocata nel piazzale della loro azienda permette l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Oltre a questo i vasi con riserva permettono di limitare gli sprechi d’acqua permettendo di usare l’acqua che normalmente andrebbe dispersa (ad esempio quella rimanente nella bacinella dopo aver lavato i pomodori) andando ad inserirla negli inserti del vaso, ottimizzando le risorse.

Vasi con riserva Elho

I vasi con riserva Elho, scopriamoli!

Adesso che abbiamo capito perché usarli (e quando non usarli) è giunto il momento migliore: la pratica! Andiamo quindi a scoprire come utilizzarli, ma anche qua, partiamo dalla base.

La composizione del vaso

L’inserto si compone di due parti:

  1. corpo – contiene una piccola grata che serve a filtrare l’acqua che immettiamo nel porta vaso;
  2. galleggiante – un’astina che grazie ad un indicatore ci permette di capire se la riserva d’acqua è piena o è vuota.
    Quest’astina funziona mediante una pallina di polistirolo che si trova sul fondo del misuratore, quando l’acqua sale la pallina galleggia portando in alto il misuratore, tutto tarato in base alla dimensione dell’inserto che stiamo utilizzando.

Montare ed utilizzare il vaso con riserva

Una volta acquistato il vaso con riserva idrica troveremo il corpo principale ed il misuratore che dovremo montare per poter poi utilizzare il nostro vaso. Naturalmente troverete all’interno il libretto delle istruzioni ma il processo è davvero semplice:

  1. Identificare il fondo del misuratore (la parte munita di prese per sentire l’acqua e dentro la quale troviamo la pallina di polistirolo che fa da galleggiante);
  2. unire insieme l’asticella verde più sottile tenendo verso l’alto la fogliolina;
  3. inserire l’asticella all’interno del fondo del misuratore (in modo che la base poggi sulla pallina di polistirolo);
  4. montare la parte superiore;
  5. sulla base montare il piccolo distanziatore che serve a fissare il misuratore sull’inserto;
  6. una volta che il misuratore è completamente montato inserirlo nell’apposito vano nel vaso, è importante fissare bene anche il distanziatore;
  7. inserire il tutto nel porta vaso scelto;
  8. aggiungere l’acqua fin quando l’indicatore non arriverà al livello massimo;
  9. aggiungere un terreno di ottima qualità sul fondo (o quanto basta), noi consigliamo come sempre l’uso di One plus;
  10. procedere con il rinvaso della pianta;
  11. inserire la pianta nel vaso scelto;
  12. bagnare il terreno;
  13. dopo circa un quarto d’ora controllare l’indicatore, il terreno asciutto quasi sicuramente avrà già fatto abbassare la quantità d’acqua presente nell’inserto ed è quindi il caso di aggiungerne ancora un po’ 😉

Come utilizzare i vasi con riserva d’acqua in inverno?

In inverno il fabbisogno idrico delle piante in substrato cambia, spesso vi è infatti la necessità di ridurre la frequenza delle bagnature per accompagnare le piante durante una fase di minore spinta vegetativa se non di totale riposo.

I consigli per affrontare al meglio il periodo invernale con questa tipologia di piante sono:

  1. aspettare a riempire la riserva d’acqua dopo che questa si è conclusa;
  2. tenere monitorato il substrato che avrà ancora una sua umidità residua;
  3. assicurarsi che il terreno sia completamente asciutto, servendosi magari un bastoncino di legno da inserire per controllare anche le parti più profonde del substrato;
  4. procedere con o un’irrigazione manuale (sconsigliata perché si vanno a perdere i benefici della bagnatura per capillarità) oppure riempire la riserva per circa 1/3 della sua capacità, controllando poi che dopo l’assorbimento il terreno sia umido, in caso contrario si può aggiungere ancora un po’ di acqua.

Completate questi 4 punti la riserva sarà ancora vuota ma il terreno idratato, quindi sarà sufficiente attendere che il substrato si presenti nuovamente asciutto per ripetere il processo adatto alla stagione invernale.

Questo processo però va fatto studiando il clima della propria casa.

Che acqua utilizzare?

Spesso ci si chiede quale sia l’acqua migliore da usare per le nostre piante, quello che possiamo consigliarvi è di utilizzare l’acqua del condizionatore o, nel caso riusciste a raccoglierla, l’acqua piovana.

Come concimare le piante nei vasi con riserva d’acqua

Naturalmente la concimazione è fondamentale per mantenere le nostre piante in salute, ma vi sconsiglio di inserire nell’acqua del vaso dei fertilizzanti, in particolar modo quelli organici che tendono anche ad avere cattivo odore, questo proprio per non far sì che il cattivo odore possa diffondersi.

Il suggerimento è, quando possibile, di effettuare la concimazione fogliare (con un prodotto come Asso di Fiori), magari aggiungendo Algatron o Sinergon per dare energia aggiuntiva con del biostimolante.

Altrimenti un altro concime utilissimo in questi casi è Flowertablets, composto da pasticche che si possono semplicemente inserire all’interno del terreno, schiacciandole qualche centimetro sotto la superficie. Flowertabelts è un concime a lenta cessione, dalla durata di circa 2 mesi, che idratandosi inizia a disciogliersi, distribuendo nella soluzione circolante tutti i minerali.

È possibile anche utilizzare i classici concimi granulari minerali, con l’unica raccomandazione di andare ad interrarli 1-2cm sotto la superficie, in modo da essere sicuri che arrivi un’adeguata quantità d’acqua affinché vengano disciolti.

Gli inserti sono compatibili solo coi coprivasi Elho?

Sappiamo che ve lo state chiedendo! Ebbene abbiamo buone notizie: gli inserti con riserva idrica possono essere utilizzati con qualsiasi tipo di porta vaso, sia in plastica, sia in ceramica, non necessariamente del marchio Elho.

Questi vasi coprono una buona varietà di dimensioni andando dai 17cm di diametro fino al 44cm.

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Commenti

  1. Alessandro (Modifica)

    Ciao! Articolo utilissimo! Da quant’estate mi sono approcciato a questi vasi cin riserva Elho e devo ammettere che non tornerei mai più indietro!!
    Ho solo una domanda.. possiedo due Strelitzia (Reginae e Nicolai), potrei utilizzare questo tipo di vasi pure per loro?

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