Acca sellowiana “Apollo” – autofertile

La pianta di Acca sellowiana “Apollo” (Feijoa ‘Apollo’) è un arbusto sempreverde e una varietà di Feijoa apprezzata per la sua rusticità e bellezza. I suoi fiori, simili a stelle, sono un vero spettacolo e ne fanno una pianta ideale per chi desidera un tocco esotico nel proprio giardino o balcone. Originaria dell’America del Sud, la pianta cresce spontaneamente nelle regioni subtropicali e temperate, ma si adatta bene anche a climi più freschi. Introdotta in Italia alla fine del secolo scorso a scopo ornamentale per la sua esuberante fioritura, il colore sempreverde e la resistenza al gelo. 

Le foglie sono grigio-verdi, feltrate di bianco nella pagina inferiore, i fiori numerosi sono di colore bianco-rosso. I frutti dell’Acca sellowiana “Apollo” sono generalmente ovoidali, con una forma simile a una piccola guava. Le dimensioni variano, ma solitamente raggiungono circa 7-10 cm di lunghezza e 4-6 cm di diametro. La buccia è sottile e leggermente rugosa, con una superficie che può essere ricoperta da una leggera peluria che tende a scomparire con la maturazione. La buccia dei frutti è di un verde chiaro o medio, che tende a diventare più uniforme e meno pelosa man mano che il frutto matura. Può presentare una leggera sfumatura giallastra o grigiognola verso la fine del periodo di maturazione, quando il frutto è pronto per essere raccolto. Il frutto ha un sapore dolce e aromatico, con una combinazione di note tropicali che ricordano l’ananas, la guava e la mela. La polpa interna è succosa e morbida, con una consistenza simile a quella di un gelato o di una mela matura, ma più delicata e profumata. Il gusto è fresco e rinfrescante, con una leggera acidità che lo rende piacevole anche nei climi caldi. La polpa è di un bianco traslucido, simile a quella di altre varietà di feijoa, con una consistenza gelatinosa e morbida. Al centro, si trovano i piccoli semi commestibili, che sono di un colore marrone chiaro. La polpa ha un profumo intenso, molto caratteristico, che ricorda quello del kiwi e dell’ananas. I frutti dell’Acca sellowiana “Apollo” maturano generalmente in autunno, tra ottobre e dicembre. Per determinare il giusto momento per la raccolta, è utile toccare delicatamente il frutto: deve essere leggermente morbido, ma non troppo. Quando è pronto, il frutto si stacca facilmente dal ramo. Se non viene raccolto in tempo, i frutti possono cadere a terra spontaneamente.

Sono utilizzati per preparare frullati di frutta, marmellate, gelati, aromatizzare vino e liquori, dare sapore a yogurt, anche risotti e secondi di carne. Le foglie essiccate forniscono un delizioso infuso dolce e profumato, anche i fiori vengono consumati aggiunti alle insalate.

Questa pianta preferisce un’esposizione soleggiata o parzialmente ombreggiata e si sviluppa al meglio in terreni ben drenati, consigliato il terriccio universale. È importante non lasciarla in zone con ristagni d’acqua, per evitare danni alle radici. Le bagnature devono essere moderate, in modo che il terreno non diventi troppo umido: la pianta ama un buon equilibrio idrico, con annaffiature regolari durante la stagione calda e ridotte nei mesi più freddi. Le temperature ideali per la crescita dell’Acca sellowiana “Apollo” sono tra i 15°C e i 25°C. Può sopportare anche temperature minime fino a -5°C, ma in caso di gelo intenso è consigliabile proteggerla. A maturità, questa pianta può raggiungere un’altezza di circa 2-3 metri e una larghezza di 1,5-2 metri, diventando un bellissimo arbusto o piccolo albero. Per quanto riguarda la fertilizzazione, l’Acca sellowiana beneficia di un concime per piante da fiore e da frutto da somministrare una volta al mese durante la stagione di crescita. La moltiplicazione della pianta avviene facilmente per talea: basta prelevare rami giovani in primavera o estate e radicarli in un substrato ben drenante. In giardino, l’Acca sellowiana “Apollo” può essere utilizzata come pianta da siepe, per creare angoli esotici, o anche come pianta solitaria grazie alla sua bellezza.

Varietà autofertile, non necessita quindi di impollinatori. Per aumentare produttività è consigliato porre a dimora almeno due piante, anche di varietà differenti.

FOTO: Sarang 선순, Public domain, via Wikimedia Commons