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Cardo santo o benedetto

Cardo amaro, Erba di San Benedetto

Cnicus benedictus, Centaurea benedicta

Cnicus benedictus, noto anche come cardo santo o benedetto, è una pianta erbacea perenne dalla forte storia nelle tradizioni medicinali. Con le sue foglie lanceolate e fiori gialli brillanti, è una pianta resistente e facile da coltivare. Perfetta per chi cerca una pianta dalle proprietà benefiche e ornamentali, può essere coltivata sia in giardino che in vaso.

GTIN/EAN: 8056666647167 COD: 03927-02 Categoria: Tag: , ,

10,10

Caratteristiche alla vendita

Vaso: Ø 16 cm

Persistenza foglia

  • Gen
  • Feb
  • Mar
  • Apr
  • Mag
  • Giu
  • Lug
  • Ago
  • Set
  • Ott
  • Nov
  • Dic

Epoca di fioritura

  • Gen
  • Feb
  • Mar
  • Apr
  • Mag
  • Giu
  • Lug
  • Ago
  • Set
  • Ott
  • Nov
  • Dic

Caratteri botanici/tecnici

Gruppo: Piante aromatiche in vaso

Portamento: Erbaceo

Tipologia foglia: Caducifoglia

Colore foglia: Verde

Colore fioritura: Giallo

Larghezza a maturità: 0,1 - 0,5m

Altezza a maturità: 0,5 - 1m

Esposizione: Sole

Rusticità: H3: temperature minime tollerate: da -5 a 1°C

Utilizzo: Aiuola, Aromatica, Bordura, Roccioso, Vaso

Descrizione

La pianta aromatica di Cardo santo o benedetto (Cnicus benedictus) è una officinale erbacea della famiglia delle Asteraceae, originaria delle regioni mediterranee e diffuse anche in Asia occidentale. Sviluppa un fusto eretto, ricoperto da una leggera peluria, e si ramifica nella parte superiore. Le foglie, di un verde pallido, sono dentato-spinose, e la pianta presenta spine sia sulle foglie che sullo stelo. I fiori compaiono da maggio a giugno, riuniti in capolini solitari all’apice del fusto e dei rami. I fiori, di colore giallo con venature porpora, sono racchiusi da squame spinose. Il frutto è un achenio cilindrico. Questa pianta ama l’esposizione pienamente soleggiata, ma può tollerare anche una leggera ombra. Predilige terreni ben drenati, preferibilmente sabbiosi o calcarei, ma può adattarsi anche a terreni più ricchi e argillosi; consigliato il terriccio One plus. È importante evitare i ristagni d’acqua, poiché questo potrebbe causare marciume radicale. Per quanto riguarda le bagnature, il Cnicus benedictus necessita di irrigazioni moderate: è una pianta resistente alla siccità, quindi non ha bisogno di molta acqua una volta stabilita, ma nei periodi di maggiore caldo, è bene annaffiare regolarmente. Le temperature ideali per la crescita del Cnicus benedictus vanno dai 15°C ai 25°C, ma può tollerare temperature minime fino a circa -5°C, rendendola resistente anche ai climi più freddi, tipici delle regioni mediterranee. A maturità, la pianta può raggiungere un’altezza di 60-120 cm e una larghezza di 30-40 cm. La fertilizzazione non è strettamente necessaria, ma una concimazione leggera con fertilizzante organico minerale durante la stagione di crescita può favorire una buona resa e mantenere la pianta sana. In alternativa, è consigliato l’uso di un concime liquido organico. Tra i parassiti comuni, il Cnicus benedictus può essere attaccato da afidi, mosche bianche e ragnetti rossi, ma generalmente è abbastanza resistente. La moltiplicazione della pianta può avvenire tramite semina, che viene effettuata in primavera, oppure per divisione dei cespi, che si può fare in autunno o all’inizio della primavera. Per quanto riguarda l’uso ornamentale, il Cnicus benedictus è ideale per giardini naturali o per la coltivazione in vaso. Il suo aspetto rustico e il colore dei fiori lo rendono perfetto per aggiungere un tocco di vivacità a bordure, aiuole o anche giardini rocciosi. Se coltivato in giardino, può essere abbinato con altre piante mediterranee, come lavanda, rosmarino e santolina, creando un angolo rustico e profumato.

Il Cnicus benedictus ha tradizionalmente uso medicinale piuttosto che un uso comune in cucina. Tuttavia, alcune persone lo utilizzano come aromatizzante in piccole quantità, soprattutto nelle tisane o infusi per favorire la digestione. Le foglie e i fiori possono essere utilizzati per preparare bevande, ma devono essere trattati con cautela e non consumati in grandi quantità, poiché la pianta ha un sapore piuttosto amaro. In cucina, si utilizzano principalmente i germogli e le foglie giovani del Cnicus benedictus per preparare insalate o come verdura cotta, dal gusto caratteristico e leggermente amarognolo. È anche impiegato per arricchire minestre, minestroni e stufati. Inoltre, da questa pianta si può ottenere un particolare liquore chiamato Vino al Cardo Santo. I gambi della pianta, particolarmente teneri, possono essere cucinati in vari modi, ad esempio gratinati, in umido o fritti, per arricchire piatti dal sapore unico e interessante.

FOTO: Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Tassonomia

Nome volgare: Cardo amaro, Erba di San Benedetto

Nome scientifico: Cnicus benedictus, Centaurea benedicta

Famiglia: Asteraceae

Genere: Cnicus

Specie: C. benedictus

Origini: Mediterraneo