Aster, cura e coltivazione dei settembrini, perenni autunnali
«… est enim flos in pratis, cui nomen “amello” fecere agricolae…»
Gli Aster, conosciuti anche come settembrini sono magnifici fiori perenni che possono vantare una gamma di colori davvero invidiabile che spazia dal bianco, al rosa, al viola, al blu e al rosso. A cavallo fra l’estate e l’autunno (agosto/settembre) adornano i giardini adattandosi ad ogni stile e regalando tonalità mozzafiato.
Una piccola premessa che è necessario fare è che prima il genere degli Aster comprendeva altre tipologie di piante come Kalimeris, Symphyotrichum e Callistephus, le quali adesso sono state divise in generi diversi. In questo articolo però le terremo racchiuse, in quanto la cura è la stessa.
Pronti a conoscerli? Ci siamo quasi, ma prima una curiosità che merita di aprire l’articolo: la frase in latino che potete leggere all’inizio è il primo riferimento al genere Aster amellus mai fatto e lo si può trovare all’interno del poema Georgiche scritto da Virgilio!
Cura degli Aster
Gli Aster sono piante piuttosto resistenti che si adattano bene alla maggior parte degli ambienti, l’unico ostacolo è rappresentato dai terreni molto pesanti e dalla siccità estiva.
Quale esposizione dare agli Aster
Apprezzano particolarmente l’esposizione di pieno sole, ma possono sopravvivere anche in condizioni di leggera ombra.
In zone troppo ombrose il rischio è quello di non vederli fiorire.
Che temperature vogliono gli Aster
La maggior parte degli Aster perenni sono resistenti alle basse temperature, fino a circa -15/-20°C. Il vero nemico di queste piante durante l’inverno è più l’umidità rispetto al freddo.
Come innaffiare gli Aster
Quando gli Aster sono in piena terra vanno innaffiati durante i periodi di siccità prolungata. Inoltre è consigliato fare meno bagnature ma più profonde, rispetto a frequenti ma scarse.
In vaso invece le innaffiature vanno eseguite più regolarmente, quando fa caldo potrebbe essere necessario bagnarli ogni giorno. Più o meno la regola da seguire è quella di non lasciare mai che il terreno si asciughi completamente e/o che non rimanga asciutto per più di 1 o 2 giorni.
È consigliato innaffiare gli Aster cercando di non bagnare le foglie, perché questo potrebbe causare la crescita di muffe o funghi.
Con gli Aster si sconsiglia l’uso dei vasi in terracotta, in quanto potrebbero causare una veloce asciugatura del terreno.
Quale substrato scegliere per gli Aster
I settembrini crescono nella maggior parte dei terreni umidi, ben drenanti e fertili. Se si ha disposizione soltanto terreno sabbioso è indicato unire del materiale organico ben decomposto. Apprezzano il terreno leggermente acido, con un pH compreso tra 5,8 e 6,5.
Noi come sempre vi consigliamo la linea One, perfetta anche per gli Aster!
Come concimare gli Aster
I settembrini posti in piena terra di solito non hanno bisogno di concimazioni regolari. È sufficiente pacciamare le piante in bordura durante la primavera.
Gli Aster beneficeranno però di concime liquido per piante da fiore o concime a lenta cessione dato a marzo, giugno e settembre. Per un salto di qualità, somministrate un po’ di Bio Oro!
Come propagare gli Aster
La propagazione degli Aster può avvenire tramite la divisione dei cespi, talea e seme.
All’inizio della primavera è indicato (circa ogni 3/5 anni) procedere con il sollevamento e la divisione dei cespi degli Aster. È un’operazione che è meglio compiere verso marzo/aprile, con l’obiettivo di mantenere in salute e in forze la pianta.
La semina è molto indicata nel caso degli Aster cinesi (Callistephus chinensis) e si può realizzare in primavera.
La propagazione tramite talea può essere fatta sia in primavera sia all’inizio dell’estate, in modo da consentire una crescita rapida. Per poter eseguire la talea è necessario uno stelo circa 10 cm, al quale lasciare solo le foglie superiori, in modo da consentire la fotosintesi.
Come e quando potare gli Aster
Rimuovere lo sfiorito può incoraggiare le nuove fioriture, ma in realtà i settembrini fioriscono abbondantemente senza aiuto esterno. Una mano invece potrebbe servire ad esempio agli Aster cinesi (Callistephus chinensis), i quali coltivati come annuali estivi raggiungeranno il massimo della quantità di fiori se viene tagliato regolarmente lo sfiorito.
Le teste sfiorite possono essere lasciate sulla pianta affinché fungano da cibo per gli uccelli e da riparo per altri animali.
Alcuni praticano il Chelsea chop (ne abbiamo già parlato qui), da eseguire dopo l’estate.
Parassiti e malattie degli Aster
I settembrini sono piante solitamente robuste e resistenti ma possono essere oggetto di attacchi da parte dell’oidio, soprattutto se le piante vengono coltivate su terreni che trattengono l’umidità.
L’oidio si può riconoscere dal rivestimento bianco e polveroso che si manifesta sulle foglie.
Contro l’oidio consiglio un mix, disciolto in 1 l d’acqua, composto da:
- 8 g di Arancioil;
- 2 g lecitina di sodio;
- 10 g bicarbonato di sodio
Un altro problema è costituito dalle lumache e dalle chiocciole.
Come svernare gli Aster
In autunno, quando l’abbassamento delle temperature inizierà a farsi sentire, gli Aster smetteranno di fiorire. In questo periodo si consiglia di pacciamare le piante poste in piena terra, così da proteggere le radici durante il periodo invernale.
Problemi comuni degli Aster
Crescita stentata e foglie gialle
Questi potrebbero essere dei sintomi riconducibili al marciume radicale, causato magari da un’irrigazione eccessiva o da un vaso con scarso drenaggio. Solitamente in questi casi il centro dell’Aster apparirà marrone e infossato e il fusto sarà fragile, incline a rompersi facilmente.
Purtroppo il marciume radicale è un problema estremamente grave che se viene diagnosticato in ritardo non lascerà scampo alla pianta. Nel caso in cui si scoprisse nelle fasi iniziali consigliamo di dissotterrare gli aster, lavare le radici in acqua pulita, tagliare quelle che sembrano essere danneggiate dal marciume e poi ripiantarli in un terreno ben drenante.
Foglie giallo/marroni
Foglie di colore giallo/marrone che poi tendono a seccarsi sono indice di problemi legati alla siccità, solitamente risentiranno della situazione anche i fiori, i quali inizieranno ad abbassarsi e ad appassire.
Per risolvere il problema fornire un’irrigazione uniforme e controllare anche che il terreno sia correttamente in grado di gestire l’acqua somministrata.
Conosciamo gli Aster
Esteticamente gli Aster, se pur nella loro semplicità, danno molte soddisfazioni, si presentano come ciuffi di foglie verdi dai quali fuoriescono degli steli eretti sormontati da fiori “margheritosi” che possono essere bianchi, rosa, lilla, viola, blu o rossi e, molto spesso, presentano un centro giallo.
La maggior parte degli Aster fiorisce in estate e in autunno, l’altezza di queste piante va da 20 cm a 2 m, a seconda della cultivar.
Sono piante perenni facili da coltivare, ogni anno torneranno a fiorire non appena le temperature torneranno ad essere miti dopo l’inverno, gli Aster vivono circa 4-5 anni, a seconda delle cure e delle condizioni ambientali. Nei climi più rigidi (ad esempio in montagna), possono essere coltivate come annuali.
Gli Aster producono anche un frutto, un achenio lungo circa 2,5-3 mm che arriva a maturazione a fine estate.
Tassonomia
Gli Aster appartengono alla famiglia delle Asteraceae. Con circa 23000 specie, smistate in 1535 generi (circa) ,questa famiglia è la più numerosa del mondo verde.
Con cosa possiamo piantare gli Aster?
I settembrini si legano bene a piante come: Achillea millefolium, rose rampicanti, Nasturzio, Calendula, Leucanthemum x superbum, Calamagrostis x acutiflora, Crisantemi, Echinacea, asparago, Liatris spicata, Zinnia, Geranium sanguineum, Azalee.
Etimologia
Il nome “Aster” deriva dal greco e significa, molto poeticamente, “fiore a stella“.
Habitat
Gli Aster sono distribuiti in gran parte del mondo, in particolare in Europa, Africa, Asia e America Settentrionale. Circa una decina di specie sono originarie dell’Italia!
Curiosità
Come dicevamo all’inizio, molti Aster hanno cambiato nome, questo perché le nuove tecnologie hanno permesso ai botanici e agli scienziati di analizzare meglio il DNA delle piante e di rivalutare alcuni raggruppamenti che erano stati fatti in precedenza.