Come far fruttificare un Avocado
Clan Georgici ben ritrovati anche questa settimana nei Vivai le Georgiche! Oggi voglio parlarvi di un piccolo traguardo che ho raggiunto (involontariamente e inaspettatamente) nella serra delle piante da frutto tropicali. Durante il mio consueto giro di ispezione, nascosto tra il fogliame, ecco un bel frutto di Avocado in maturazione!
Non è così semplice ottenere un frutto di Avocado nei climi temperati a inverno freddo della mia zona (pianura della bassa bresciana) e certamente la coltivazione in serra ha dato una mano. Ma ci sono diversi fattori che determinano la fruttificazione dell’Avocado: il tema è complesso e documentato da una folta letteratura in merito, con osservazioni e prove condotte in ogni parte del globo. Ancora oggi il fenomeno è oggetto di studio ma sono evidenti alcune ineluttabili circostanze che favoriscono e promuovono il raggiungimento della fruttificazione di questa interessante pianta tropicale.
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Premessa necessaria: l’intento di questo articolo non è quello di aiutarvi ad avviare una coltivazione da reddito di Avocado ma vuole essere una guida per quanti desiderano capire come ottenere il frutto a livello amatoriale da qualche pianta coltivata in ambito privato, per passione.
Vediamo insieme di capire come portare a frutto le nostre piante di Avocado.
LA PIANTA DELL’AVOCADO
L’avocado è un albero da frutto che appartiene alla famiglia botanica delle Lauraceae. Il suo nome scientifico è Persea americana Mill. In natura raggiunge anche i 20 metri ma si assesta normalmente intorno ai 10 metri di altezza; nelle coltivazioni troveremo invece piante di dimensioni molto più contenute, al fine di agevolare la raccolta della frutta. Il frutto è la parte edibile della pianta e consiste in una drupa piriforme, più o meno pronunciata a seconda della varietà considerata. Anche la buccia può variare ed essere più o meno spessa e rugosa. La polpa è burrosa e di colore giallo-verde ma, come sopra, queste caratteristiche variano leggermente tra le diverse cultivar. Tratto comune è la presenza di un grosso seme centrale di 4-5 cm. di diametro che abbiamo utilizzato numerose volte per destreggiarci nella nostra #avocadochallenge, facendolo germinare in un bicchiere d’acqua. Un esperimento molto divertente e istruttivo che, grazie alla dimensione importante del seme, ci permette di osservare da vicino le fasi della germinazione.
(Se ti sei perso l’ #avocadochallenge seguimi su Instagram, mi trovi come @legeorgiche)
L’uomo consuma il frutto dell’Avocado da tempi molto lontani come dimostrano evidenze archeologiche rinvenute in Messico e databili al 10.000 a.C. Le prime coltivazioni si riscontrano invece dal 8.000 a.C.
La pianta di Avocado è originaria di un’ampia zona riferibile all’America centrale ed è in questi paesi che è concentrata la maggior parte della produzione mondiale di frutta. A paesi quali il Messico, la Repubblica Domenicana, la Colombia, il Perù e il Brasile, si affiancano anche stati asiatici e africani, quali Indonesia e Kenya.
In Italia, la coltivazione dell’Avocado è approdata in tempi relativamente recenti, complice un innalzamento medio delle temperature, con l’introduzione della coltura in zone della Sicilia, della Calabria e della Sardegna. Particolare attenzione hanno avuto nel nostro Paese le cultivar Hass, Reed, Fuerte e Bacon.
QUANDO INIZIA A FRUTTIFICARE L’ALBERO DI AVOCADO
La produzione del frutto da parte dell’Avocado dipende da alcuni fattori ed è un meccanismo piuttosto complesso con interessanti risvolti.
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Metodo di propagazione della pianta di Avocado
Il primo fattore che determina a che età la pianta di Avocado può fruttificare è il metodo di propagazione.
- Per piante innestate (come quelle in vendita nel nostro vivaio) possono volerci dai 2 ai 4 anni.
- Per piante nate da seme (come quelle che abbiamo fatto crescere durante la #avocadochallenge) possono volerci anche 10-14 anni. Questo dato è incerto e ho ritrovato pareri discordanti ma è bene segnalare che stime più ottimistiche danno prospettive migliori, di 5-7 anni.
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Impollinazione entomofila
Altro fattore importante è relativo all’impollinazione, prettamente entomofila ovvero ad opera di insetti impollinatori (cosiddetti ‘pronubi’) quali api, bombi, farfalle, ecc. Il vento gioca invece un ruolo molto marginale nell’impollinazione che si può dire non ‘anemofila’. Ricordo a tutti che senza l’avvenuta impollinazione non ci sarà quel processo di fecondazione degli ovuli e il conseguente ingrossamento dell’ovario (allegagione) che porta alla formazione del frutto. Questo vale per l’Avocado come per tutte le piante a fiore (Angiosperme).
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Temperature
Ci sono poi altri parametri ambientali molto sottili, come le temperature, che hanno una forte ruolo nella maturazione degli organi sessuali del fiore. Le temperature hanno una loro influenza sia per quanto riguarda l’andamento durante le stagioni dell’anno, sia circa il range entro cui si assestano nei giorni favorevoli all’impollinazione. Certe volte, ad impollinazione avvenuta, può essere che il processo si arresti nel mezzo a causa di un abbassamento delle stesse (interruzione nella discesa del tubetto pollinico). Intorno al fattore temperatura il discorso è piuttosto complesso e dipende molto anche dalla zona del mondo nella quale ci troviamo ma soprattutto varia a seconda della cultivar di Avocado che prendiamo in esame. Sul web c’è un’ampia letteratura in proposito per chi volesse approfondire e ne è un esempio questo articolo.
Non voglio addentrarmi troppo nello specifico ma è chiaro che temperature troppo basse o troppo elevate possono inficiare la buona riuscita dell’impollinazione e della conseguente fruttificazione.
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Dicogamia
È forse questo il tratto più interessante nel processo di impollinazione dell’Avocado. Partiamo dal fatto che i fiori, riuniti in infiorescenze a pannicolo terminale, sono ermafroditi e su ognuno di essi coesistono quindi sia le parti maschili (stami, provvisti di polline), sia quelle femminili (pistilli, contenenti gli ovuli a livello dell’ovario). Nulla impedisce di fatto alla pianta di essere autofertile, fecondando i propri ovuli con il polline derivante dalle parti maschili dei propri fiori. Nell’Avocado però le parti maschili e femminili del fiore maturano con tempistiche differenti: in particolare maturano prima gli organi femminili e poi quelli maschili. In questi casi (come visto in Aristolochia gigantea) si parla di protoginia (letteralmente: “prima la femmina”) mentre quando accade l’opposto si parla di protoandria (“prima il maschio”).
Questo disallineamento impedisce fortemente l’autofecondazione su una stessa pianta di Avocado secondo quel fenomeno descritto come dicogamia sincrona: quando i pistilli sono ricettivi al polline, quest’ultimo non è maturo e, viceversa, quando le parti maschili sarebbero in grado di fecondare, le parti femminili del fiore non sono più vitali.
La dicogamia non è un difetto evolutivo. All’opposto, è uno stratagemma che alcune piante adottano per favorire l’impollinazione incrociata, impedendo una sorta di fecondazione incestuosa: dovrà essere un altro individuo a fecondare il fiore, permettendo alla genetica della pianta di acquisire nuovi caratteri, potenzialmente migliorativi, arricchendo il proprio patrimonio genetico.
GRUPPI DI CULTIVAR DI AVOCADO
Ci sono numerose varietà e cultivar di Avocado. Queste due parole, semplificando, indicano delle ‘sottospecie’ della stessa pianta originatesi naturalmente (varietà) o per mano della selezione umana (cultivar). Esse sono inquadrate principalmente in due gruppi distinti, di seguito ne elenco buona parte:
CULTIVAR DI AVOCADO DEL GRUPPO A
- Hass
- Gwen
- Pinkerton
- Reed
- Lamb Hass
- Carmen Hass
- Mexicola Grande
- Stewart
- Holiday
- Pryor (Fantastic)
- Opal (Lila)
CULTIVAR DI AVOCADO DEL GRUPPO B
- Fuerte
- Bacon
- Ettinger
- Zutano
- Sir Prize
- Walter Hole
- Joey
- Sharwil
- Winter Mexican
- Brogdon
- Wilma (Brazos Belle)
Le varietà del gruppo A portano fiori con organi femminili recettivi nel mattino del primo giorno di fioritura e maturano il polline nel pomeriggio del secondo giorno.
Le varietà del gruppo B portano fiori con organi femminili recettivi nel pomeriggio del primo giorno di fioritura e maturano il polline nel mattino del secondo giorno.
La tabella seguente schematizza quanto sopra esposto.
Risulta evidente che per favorire l’impollinazione incrociata non sia sufficiente affiancare due esemplari della stessa cultivar e nemmeno di due cultivar diverse se appartenenti allo stesso gruppo. Ci troveremmo con due piante che hanno pistilli recettivi in un dato momento e polline fertile in un altro, rendendo così molto difficile la fecondazione.
È invece utile affiancare due esemplari di cultivar appartenenti a due gruppi diversi. Un’accoppiata diffusa è quella tra Hass e Fuerte: quando Haas è al mattino del primo giorno di fioritura i suoi pistilli sono pronti e lo è anche il polline di Fuerte che si trova al secondo giorno di fioritura.
Allo stesso modo: Fuerte al pomeriggio del primo giorno di fioritura potrà essere impollinato da un Hass al secondo giorno, provvisto di un polline maturo e compatibile con i pistilli recettivi di Fuerte.
È INDISPENSABILE L’IMPOLLINAZIONE INCROCIATA?
Come detto in precedenza: la pianta di Avocado è potenzialmente autofertile ma il rischio che la fecondazione non avvenga su uno stesso individuo è piuttosto alta. Lo è in minore misura su varietà come Hass, una delle più portate all’autoimpollinazione, sulla quale alcuni studi hanno comunque rivelato incrementi consistenti delle produzioni di frutta (+50%) laddove associati a varietà di gruppo opposto.
La varietà Pinkerton (quella che mi ha fatto un frutto qui in vivaio) è invece meno incline a fruttificare senza un esemplare di gruppo opposto. Qui la fruttificazione è stata favorita dalla compresenza in vivaio di altre varietà appartenenti al gruppo B.
QUANTO DEVONO ESSERE DISTANTI LE PIANTE DI GRUPPO DIVERSO PER FAVORIRE L’IMPOLLINAZIONE?
Il range ideale è ovviamente ristretto, diciamo 8-10 metri. In realtà il tutto dipende da quanta strada sono in grado di percorrere le nostre amiche api e insetti affini: talvolta è sufficiente avere piante di gruppo opposto anche nell’immediato circondario, nel quartiere o negli isolati limitrofi. Maggiore è la distanza è minore è la probabilità di impollinazione incrociata.
Mediamente è bene che le piante stiano all’interno dello stesso giardino o nelle aree verdi adiacenti.
COME POSSO CONOSCERE LA VARIETA’ DEL MIO AVOCADO NATO DA SEME?
Quindi identificare la varietà del proprio Avocado è piuttosto importante se vorremo vederlo fare frutto. Se siamo partiti dal seme sarebbe comodo poter aver trovato il nome della varietà sulla confezione del frutto acquistato oppure possiamo chiedere al venditore se ce la può indicare. Laddove non sia possibile c’è un ulteriore tentativo da fare ed è confrontare la morfologia del frutto: colore, spessore e rugosità della buccia e forma del frutto ci possono aiutare a identificarlo. Per confrontare il frutto dal quale preleverete il seme potete usare il sito di Sicilia Avocado dove trovate le immagini delle varietà più utilizzate nel mercato italiano e che con elevata probabilità stanno sulla vostra tavola.
La stragrande maggioranza degli Avocado che mangiamo appartiene alla varietà Hass, preferita a livello commerciale non tanto per il suo sapore (comunque eccellente, come quello di tante altre cultivar) ma per la sua buccia spessa e coriacea, caratteristicamente molto rugosa, che protegge meglio il frutto durante i transiti commerciali, proteggendolo meglio da urti e periodi prolungati di trasporto.
Oggi chiudo qua ma tornerò presto sull’argomento perché mi piacerebbe darvi anche qualche informazione sulle temperature minime che queste piante ci concedono: alcune cultivar sono particolarmente resistenti e si adattano bene anche a climi meno miti.
Restate sintonizzati e non perdetevi l’appuntamento della prossima settimana!
Make the Jungle!
Sebastiano
Commenti
Buon pomeriggio
sono Augusto Vinciguerra, impegnato nella realizzazione di una piantagione di Avocado varietà HASS, già piantati circa 350. Vorrei una informazione di carattere tecnico per favorire l’impollinazione. Quante piante di Avocado varietà FUERTE dovrei piantare e come dovrei procedere?
Questa attività è legata ad un progetto agro-alimentare per l’autosostentamento alimentarein un ambiente rurale nel Sud del Burundi.
Grazie.
A.V.
P.S. Sarebbe gradito avere un tuo recapito telefonico per ulteriori informazioni.
Di nuovo grazie
Ho piantato un seme da qualche anno, ora è un alberello di una trentina di centimetri,ma cresce pianissimo, metto solo acqua.Per farlo crescere più velocemente cosa devo fare?Resto in attesa.Grazie
Interessante tante informazioni ma mi sa che comprerò tanti avocado prima di assaggiarne uno dalla mia futura pianta comunque già in crescita.
Grazie alla prossima
Grazie Fabio! Porta pazienza e vedrai quante soddisfazioni ti regalerà la tua pianta di Avocado 😉
Grazie mille per l’articolo, è stato più che esaustivo!
Grazie mille 🙂
È possibile impollinare manualmente?
Ciao Guido, assolutamente si. E’ una possibile strada per avere successo nella fecondazione.
Ciao Augusto, non ho esperienza su coltivazioni estese, diciamo che il mio interesse è puramente amatoriale. Potenzialmente una pianta potrebbe soddisfare le esigenze di impollinazione di moltissimi esemplari di gruppo opposto. Per parallelismo con altri casi di piante che adottano meccnisimi similari io direi che una pianta ogni 10-15 delle altre potrebbe essere una soluzione sensata.
Ciao Sebastiano
Mi trovo in Sardegna e finalmente il mio avocado grande di 7anni ha fatto molti fiori
Da poco ho visto inizialmente 10 avocado molto piccoli ma Pian piano li sta perdendo
Al momento ne ho 5 di cui uno grande
Avrà forse bisogno di un nutrimento specifico per portarli avanti?
Ti ringrazio per la risposta
Ciao Antonietta, io un concime universale o meglio ancora per piante da frutto lo darei (seguendo le indicazioni in etichetta). Detto ciò può anche essere che la pianta, essendo giovane, diradi i frutti in modo da tenerne meno ma portando almeno quelli a maturazione. Io ho piante di 4 anni che fanno il primo e unico frutto (l’anno dopo già ne hanno qualcuno in più) 😉
Ciao Giuseppe, partirei sicuramente con il verificare che il terreno sia drenante e leggero, adatto alla coltivazione in vaso (l’hai in vaso giusto?). Se non cresce più di 30 cm nel giro di alcuni anni c’è sicuramente qualcosa che lo frena. Cercherei anche di concimrlo con un prodotto bilanciato come questo https://www.venditapianteonline.it/shop/concime-universale-polvere-solubile-asso-di-fiori-cifo/
Buongiorno.Ho diverse piante di avocato ottenute da seme.la più vecchiotta e alta un paio di metri , altre più recenti sono più piccole diciamo dsi 50 cm al metro. vorrei capire le piante che vengono sono innestate mi pare di capire….ma su cosa?
e poi volevo chiedere se secondo voi sarebbe possibile coltivare avocado in Liguria.grazie
Ho apprezzato molto le informazioni che fornisci; ho un albero di circa 5 metri di altezza, originato da seme, che fa un’abbondante fioritura, ma nessun frutto; sto ancora cercando di capire a che gruppo appartiene, per associare o innestare una varietà compatibile; potresti darmi una dritta su come fare a riconoscere il gruppo, sugli eventuali innesti, e su come provare a fare l’impollinazione manuale? grazie.
Ciao Sergio, riconoscere la cultivar è impossibile in assenza di frutto (almeno per me). Puoi provare con l’impollinazione manuale spennellando il polline che trovi sulle antere e ponendolo allo stesso modo sulla sommità dei pistilli: fallo durante tutto il giorno a diverse ore sia al mattino che al pomeriggio che a metà giornata perché è molto difficile riconoscere fasi maschili e femminili. ti lascio anche un passo di un video dove un ragazzo esegue questo tipo di impollinazione (vedi anche che tipo di pennello da makeup usa) : https://www.youtube.com/watch?v=8jdMMjZjI6g&t=424
Ciao Claudia, in contesti di colture da reddito i portainnesti sono cloni specificatamente selezionati e spesso brevettati, so che ultimamente si usa spesso Zutano per la migliore resistenza al freddo che induce, ce ne sono altri ma restano fuori dalle vie commerciali hobbistiche. Sulla coltivazione in liguria: sciuramente possono crescere e anche probabilmente fare qualche frutto, da li a farne un business però credo che manchi parecchio 🙂 sono da poco partite le prime coltiazioni da reddito in Sicilia, un clima però ben più caldo
buona spiegazione succinta
Nel mio parco sulla via Appia Antica a Roma circa 40 anni fa mi sono nate spontaneamente due piante di Avogado attaccate ad un angolo della casa in prossimità della canna fumaria esterna ma da qualche anno non funzionante
sta di fatto che senza alcuna cura particolare salvo dare acqua in periodi di grossa siccità produce una quantità incredibile di frutti .
È anche sopravvissuta, non coperta alla gelata ( – 2 ) di qualche anno addietro
Per me è molto strano e non faccio nulla per non turbare il naturale equilibrio che si è naturalmente creato
Allego alcune foto
Ciao so no Piero
Ho una pianta di avocado di ci circa due anni. Lo scorso a ha fatto alcuni frutti ma quando son fiveniti grande come Un fagiolo son caduti, mi e’molto di spisciuto Ho pensato (va bene e’ IL primo onno ) Quest’anno ne hafatti moltissimi e non voglio perderli .ti prego aiutami. .Grazie Piero.
Ottimo Tommaso, come dico sempre: se qualcosa sta funzionando meglio non cambiare niente 😂
Ciao Piero, possono esserci diverse cause ma la prima cosa che ti consiglierei di provare è il diradamento. Non diversamente da altre piante da frutto può capitare che la pianta faccia più frutti di quelli che in realtà è in grado di portare a maturazione. Quindi in proporzione alla dimensione della pianta vanno tolti alcuni frutti. Su una pianta di 2 anni io ne lascerei 3-5 e non di più
Ho letto attentamente tutta l’esposizione che avete su scritto e vi vorrei sottoporvi un mio quesito: ho un albero di avocado (circa 12m) che e il terzo anno che mi fa una fioritura , eccezionale, ma i piccoli frutti cascano in breve tempo, cosa e che non va? Grazie
Proverei a fare un diradamento perché ho il sospetto che ne faccia troppi rispetto alla capacità di portare a termine la maturazione. Prova a rimuoverne 2/3 quando iniziano ad allegare. non sonosicuro possa risolvere ma un tentativo lo farei
Ho i frutti dell”avocado che cadono ancora piccoli prima di aver raggiunto la maturazione.Vengono irrigati una volta a settimana per due ore mediante irrigazione Automatica.
Cosa posso fare?
Ciao Concetta, potresti provare a diradarli … a volte la pianta produce più frutti di quelli che può maturare e si verifica una cascola. Prova magari a ridurli a 1/3 del totale e vediamo come va
Articolo interessante! Io ho tre piantine create da seme ,una quest’anno mi ha dato una ventina di frutti ,uno da subito si è visto ben sviluppato e già grande come quelli un vendita , gli altri sono più piccoli .in questi giorni mi sono accorta che toccando i frutti la polpa risulta più morbida ,ho provato ad aprirne uno ed ho visto che non ha seme all’interno . Vorrei sapere perché sono molli al tatto e se è normale l’assenza di seme . Grazie in anticipo
Ciao Federica, caso assolutamente interessante. Si tratta di un proccesso biologico noto come stenospermocarpia che porta ad un frutto partenocarpico, dove i semi sono assenti. In casi incidentali come questi (dovuti a malformazioni o malfunzionamenti, oppure ancora dall’incrocio tra cultivar incompatibili) l’embrione abortisce dopo la fecondazione quando ormai il frutto è in prima formazione (spesso il frutto ha una stretta cavità all’interno e presenta i residui del mancato seme), ormoni chiamati gibberille fanno si che la maturazione proceda ma il frutto non si sviluppa nelle normali dimensioni. La partenocarpia è spesso voluta (banane, uve apirene, …) ma quando accade con gli avocado i frutti senza semi (generalmente curvi e allungati) sono comunemente noti come “cukes” o “avocado da cocktail”.
Buona sera,sono Cristian,da circa 12 anni ho una pianta di avocado in giardino,alta circa 6 metri,da qualche anno ha iniziato a fruttificare,ma i frutti crescono allungati ,circa 15/20cm ma non assumono la caratteristica forma a pera,da cosa dipende questo problema?
Grazie
Ciao Cristian se il frutto non presenta semi all’interno è un frutto partenocarpico. In casi incidentali come questi (dovuti a malformazioni o malfunzionamenti, oppure ancora dall’incrocio tra cultivar incompatibili) l’embrione abortisce dopo la fecondazione quando ormai il frutto è in prima formazione (spesso il frutto ha una stretta cavità all’interno e presenta i residui del mancato seme), ormoni chiamati gibberille fanno si che la maturazione proceda ma il frutto non si sviluppa nelle normali dimensioni. La partenocarpia è spesso voluta (banane, uve apirene, …) ma quando accade con gli avocado i frutti senza semi (generalmente curvi e allungati) sono comunemente noti come “cukes” o “avocado da cocktail”.
Descrizione molto interessante
Possiedo un albero di avocado che fruttifica già da tanti anni e fa frutti di circa 900 grammi, a buccia liscia che appena va in maturazione diventa rossiccio.Nel periodo aprile maggio mi butta tutte le foglie e si rinnova subito.Non conosco la varietà perché di simili non ne vedo in giro. Sapreste darmi qualche indicazione. Graziella
Grazie mille Alfredo 🙏
Ciao Alfredo, l’unica cosa che mi dici che può identificarlo in qualche modo è la buccia liscia perché poi il viraggio di colore lo fanno un po’ tutti. Difficile dirlo, potrebbe essere un Ettinger o Reed
Saalve Sebastiano, io non devo lasciar alcun commento. Ti scrivo in quanto vorrei essere contattato per chiederti alcune informazioni. Grazie
Ciao Yvan scrivimi pure da qui e metti il messaggio alla mia attenzione https://www.venditapianteonline.it/contatti/