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Cura delle piante

Cosa rende rigogliose le foreste tropicali o i boschi di montagna? Come è possibile che in questi posti le piante crescano lussureggianti senza che qualcuno si preoccupi di dar loro del concime? Siamo abituati a vedere le nostre piante richiedere concimazioni regolari, ma la natura ha un funzionamento tutto suo e la risposta si trova nel cosiddetto ciclo della sostanza organica.

La differenza principale tra concimi minerali e organici è nella loro origine, nella composizione e nelle funzioni che assolvono sul terreno e nelle piante.

Che cosa si intende per sostanza organica?

Si può intendere la sostanza organica del terreno come l’insieme dei materiali del suolo che sono vivi (radici, animali e microrganismi) o che lo sono stati (residui di piante e animali morti), insieme a tutti quei prodotti di origine biologica (vivente) come le deiezioni animali.

La sostanza organica morta va incontro ad un processo di decomposizione operato da un insieme di organismi. Prendiamo ad esempio una foglia secca: essa subirà l’azione di insetti, funghi e batteri che la attaccheranno, decomponendola, fino a che della foglia non resterà più nulla se non i residui decomposti durante il processo. Se avete mai osservato questo processo avrete notato come il materiale organico di partenza si tramuti con il tempo in una sostanza che sembra terriccio.

Umificazione e mineralizzazione

Il destino della sostanza organica morta è quello di attraversare dei processi di trasformazione che la scindono in composti sempre più minuti e meno complessi. Uno degli stadi intermedi di questo processo è l’umificazione che la tramuta in uno dei componenti più attivi del terreno: l’humus. Ulteriori trasformazioni porteranno la sostanza organica a mineralizzarsi, ovvero a trasformarsi in elementi minerali semplici, in grado di essere assorbiti dalle piante.

Per semplificare: se ponete una foglia morta sull’aiuola del giardino essa non potrà costituire cibo per le piante; dovrà subire un processo (più o meno lento) di mineralizzazione per potersi trasformare in nutrimento.

Humus

Un ciclo continuo di mineralizzazione

Negli ambienti naturali, come foreste e boschi, c’è un continuo processo di mineralizzazione della sostanza organica presente sul (e nel) terreno: rami e foglie precipitati a terra, alberi interi che sono caduti, cadaveri di animali e piccoli insetti, escrementi, ecc. La sostanza organica da mineralizzare non finisce mai perché mentre una parte di essa conclude il processo di mineralizzazione ce ne sarà sempre di nuova in arrivo, pronta ad affrontare lo stesso processo.

Gli elementi minerali creati saranno il nutrimento per la vegetazione che potrà così crescere rigogliosa in un ciclo continuo di morte e vita.

Ciclo della sostanza organica

Concimi minerali

Una prima caratteristica dei concimi minerali (spesso chiamati concimi chimici o di sintesi) è l’origine industriale. Si tratta di prodotti che sono sintetizzati in appositi stabilimenti chimici servendosi di macchinari specifici. È bene specificare che gli elementi nutritivi in essi contenuti sono gli stessi ritrovabili in natura, come risultato della mineralizzazione della sostanza organica.

La seconda caratteristica rilevante riguarda il loro contenuto: i concimi minerali contengono gli elementi nutritivi necessari alla pianta per crescere, prontamente disponibili per l’assorbimento radicale (o fogliare). Tipicamente tutti o alcuni dei tre macroelementi (azoto, fosforo e potassio) ai quali spesso si aggiungono altri microelementi (se volete saperne di più su micro e macro elementi eccovi l’articolo giusto). È quindi verosimile ritrovare sulle confezioni di questi fertilizzanti delle terne di valori del tipo N-P-K 20-15-20 che indicano le proporzioni dei macroelementi contenuti. Tale indicazione è assente nei concimi organici.

Questi elementi sono principalmente forniti sotto forma di sali minerali solubili in acqua e i loro ioni in soluzione possono così essere immediatamente assorbiti dagli apparati radicali delle piante. L’insieme dell’acqua e degli elementi minerali disciolti nel terreno prende il nome di soluzione circolante.

È molto importante non demonizzare questi concimi, a volte sentendo il termine “chimico” subito si pensa a prodotti dannosi che prodotti utilizzando materiali non naturali finiscono per nuocere all’ambiente e a chi li utilizza, ma così non è, in quanto si tratta di un processo specifico che permette alle sostanze esistenti in natura di essere mineralizzate e velocemente date alle piante.

Soluzione circolante

I vantaggi nell’utilizzo dei concimi minerali

  • Nutrimento istantaneo alle piante: i minerali sono forniti in forme semplici, sufficientemente ‘piccole’ da essere assorbite dalle radici;
  • assenza di odori: diversamente dai concimi organici che spesso sono maleodoranti, i concimi minerali non presentano odori;
  • alta concentrazione di nutrienti per unità d’impiego: piccole quantità di prodotto apportano elevate quantità di elementi. Ad esempio, per arrivare al livello di una confezione di Granverde Cifo servirebbero circa 10 carriole di letame;
  • Chiara indicazione sul contenuto: il produttore indica in etichetta le quantità dei singoli elementi minerali che saranno forniti alle piante, per gli hobbisti non è un dato così rilevante, ma per quanto riguarda i professionisti è un aspetto fondamentale per far sì che la produzione sia sempre efficiente.
Concimi minerali in polvere

I concimi minerali sono spesso identificabili per la loro formulazione granulare e in questo caso troviamo prodotti a rilascio immediato o a cessione controllata. Altre volte possono essere formulati come polveri idrosolubili, come liquidi da diluire o come pastiglie da inserire nel terreno.

Concime minerale in granuli

Concimi organici

Diversamente dai concimi minerali, i concimi organici sono fertilizzanti prodotti a partire da materiali reperibili in natura. Avendo matrice organica (cioè un’origine biologica) la loro caratteristica comune è quella di contenere l’elemento chimico carbonio (C), sul quale è in effetti costruita la vita sulla Terra.

I concimi organici, a differenza dei concimi minerali, non forniscono elementi minerali prontamente utilizzabili e devono subire un processo di mineralizzazione più o meno lungo per trasformarsi in nutrimento assorbibile dalle piante.

Però se da una parte manca un effetto istantaneo nell’azione dei concimi organici, dall’altra è molto apprezzato il loro potere di fornire nutrienti gradatamente nel tempo, come fossero una sorta di concime a lenta cessione naturale.

Ma il loro principale merito, rispetto ai concimi minerali, è l’apporto al terreno di importanti fattori di fertilità come, ad esempio, microrganismi utili e composti del carbonio quali aminoacidi, proteine, acidi umici e fulvici.

Possiamo pensare alla differenza tra concimi minerali e organici come a quella che intercorre tra l’assunzione di una capsula di vitamina C e il consumo di un’arancia. Nel secondo caso non introduciamo nel nostro organismo un singolo componente ma un insieme di sostanze benefiche che hanno un ruolo sinergico e complementare alla mera vitamina C.

I concimi organici quindi non apportano solamente elementi minerali al terreno ma ne migliorano le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche. È essenziale, se si vuole migliorare la lavorabilità di un terreno utilizzare un concime organico, in quanto i minerali non riuscirebbero nell’intento.

Quali sono i concimi organici?

Ecco alcuni dei più famosi concimi organici che si possono trovare:

  • Letami e liquami: sono molto utilizzati in agricoltura perché disponibili in grandi quantità come sottoprodotto dell’allevamento. Nel caso del letame troviamo miscelate alle deiezioni animali anche i materiali di lettiera come paglia e segatura. Nei liquami invece non abbiamo materiali di lettiera ma al più le acque di lavaggio dei ricoveri animali;
  • Humus di lombrico;
  • Guano;
  • Stallatico;
  • Compost;
  • Farine di ossa;
  • Epitelio animale;
  • Cornunghia;
  • Biotron;
  • Biostimolanti;
  • Micorrize e microrganismi.
Stallatico pellettato e cornunghia

Concimi organo minerali

I concimi organo-minerali, secondo la legislazione italiana (D.lgs 75/2010) sono prodotti ottenuti per reazione o per miscela di uno o più concimi organici con uno o più concimi minerali semplici o composti. Si tratta quindi di prodotti completi che hanno un maggior contenuto di elementi nutritivi rispetto ai concimi organici e una maggiore efficienza rispetto ai minerali.

Un concime organo minerale ottimo è il Concime granulare per piante da fiore e da frutto – OM di Cifo.

Concime organo minerale, Concime granulare per piante da fiore e da frutto – OM di Cifo

Meglio il concime organico o il concime minerale?

Non è una questione di scelta, entrambi hanno dei ruoli importanti nella nutrizione delle piante e nell’ammendare un terreno.

I concimi minerali hanno sicuramente una certa praticità di utilizzo (non sporcano, sono concentrati, non puzzano) ma hanno il forte limite di non migliorare il terreno se non per la parte strettamente inerente l’apporto di elementi minerali.

I concimi organici d’altro canto svolgono un ruolo importantissimo nel miglioramento delle condizioni del terreno ma non riescono a fornire istantaneamente un nutrimento e spesso possono essere poco pratici da usare.

L’ideale sarebbe combinare entrambi a seconda delle esigenze, del periodo e, non da meno del luogo! Ma vediamo meglio quest’ultimo aspetto.

In casa:

È possibile combinare una concimazione minerale coi biostimolanti, invece nei vasi dove il terriccio non viene cambiato spesso Biotron svolge un’azione importantissima.

Biostimolanti di Cifo

Inoltre l’ideale è anche utilizzare un substrato come One+ che contiene elementi fondamentali quali: concime organico bio, farina di neem, batteri della rizosfera, trichoderma e micorrizze. Una valida alternativa può essere l’utilizzo di Micover wp che va ad implementare micorrizze, batteri della rizosfera e trichoderma all’interno del terreno in uso.

In giardino orto e frutteto:

La concimazione minerale è importante e fondamentale durante tutte le fasi vegetative e produttive ma non ha molto senso nei periodi invernali durante i quali le piante sono a riposo.

In questi momenti, tipicamente a fine autunno, è un’ottima abitudine quella di fornire degli ammendanti organici in modo che possano iniziare il processo di mineralizzazione e far trovare gli elementi a primavera, unendo inoltre la capacità di migliorare struttura e meccanica del suolo.

Per quanto riguarda l’orto, il frutteto e le aiuole è ottimo l’utilizzo del letame, ma anche dello stallatico pellettato.

Anche per le aiuole dove e difficile lavorare è possibile mettere composte di foglie, letami, compost, vangando il tutto col terreno.

Compost

Anche in questi casi e sul tappeto erboso sono ottimi i prodotti a base di micorrize

Se vogliamo dare lo sprint alle colture in primavera è piuttosto inutile andare di organico in quanto non fornirebbe in tempo le componenti utili, meglio in questo caso l’utilizzo dei ben più rapidi concimi minerali.

Ecco una tabella che aiuterà a capire i pro e i contro di entrambi i concimi:

 Concimi mineraliConcimi organici
Pronto effetto no
Cessione gradualeno
Problematiche da eccesso no
Impatto sulla fertilità e meccanicabassoalto
Praticitàelevatalimitata
Odoriinodorespesso maleodoranti

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