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Cura delle piante

Sappiamo che la luce è fondamentale per la crescita ed il corretto sviluppo delle piante, abbiamo avuto modo di parlare nel dettaglio della fotosintesi, eppure ancora rimangono molti dubbi.

Una pianta vuole la luce diretta, un’altra la vuole schermata, un’altra ne vuole un po’ e un po’, insomma, c’è sempre il rischio di incorrere in quella confusione che si può vedere nello sguardo del cameriere al quale si ordina il caffè in tazza vetro macchiato latte metà soia e metà mandorle e, perché no, anche con una spolverata di nocciole prese direttamente dall’albero. Insomma, è arrivato il momento di fare un po’ di luce (letteralmente) sulla questione!

Il tema che affrontiamo oggi riguarda l’esigenza in termini di luce delle nostre piante da appartamento. In particolare, questo articolo vi aiuterà a capire quali piante sono adatte ai diversi ambienti della casa in riferimento alla luce disponibile.

C’è bisogno di più luce

“C’è bisogno di più luce” lo intendiamo -in questo caso- in senso figurato, facendo riferimento al fatto che è molto facile smarrirsi, quando si consulta una pagina web, tra termini tipo tipo luce diretta / indiretta / parziale / schermata e la più bella “bright indirect light“.

Un consiglio che possiamo darvi è che se iniziate a vagare tra i post che parlano di questo argomento entrate in un bruttissimo trip che rischia di confondervi senza lasciarvi indicazioni pratiche… di solito al culmine del delirio, all’una di notte mentre impazzite per cercare di capire se potete tenere la Strelitzia in salotto, raggiungete l’apice della malattia con l’acquisto di un luxometro su Amazon. Lo sappiamo, anche noi ne abbiamo uno.

Scherzi a parte il problema è lo stesso del q.b. nelle ricette, ma quanto basta cosa significa? Diteci i grammi!

Le piante possono crescere senza la luce solare o artificiale?

Iniziamo dalle basi e subito chiariamo: no, le piante non possono crescere senza luce. Sicuramente sopravvivono per diversi giorni senza grandi problemi, basti pensare alle nostre piante quando viaggiano nelle scatole. Le piante rallentano il loro metabolismo e usano gli zuccheri accumulati nelle riserve, bruciandoli e ricavando l’energia della quale necessitano, ma non potranno crescere o sopravvivere così a lungo, questo perché per crescere è necessario che la pianta spenda energie, energie che può ricavare unicamente dalla fotosintesi clorofilliana, meccanismo collegato inevitabilmente all’esposizione luminosa. L’unica eccezione la fanno le piante parassite, in quanto riescono a ricavare l’energia da altre piante viventi.

In natura non è possibile, ma per i nostri ambienti è possibile, in caso di necessità, andare a sostituire la luce solare con la luce artificiale, ma cerchiamo di capire meglio perché.

La fotosintesi clorofilliana

Ne abbiamo già parlato in questo articolo ma ripercorriamo brevemente l’argomento per porre l’attenzione su ciò che ci serve per affrontare l’argomento “luce” con completezza.

Le piante estraggono l’anidride carbonica dall’aria, prendono l’acqua attraverso le radici e utilizzano la luce come combustibile per creare glucosio e, come conseguenza, espellono ciò che per loro è un rifiuto: l’ossigeno.

Questo meccanismo è anche il responsabile del colore verde delle piante, infatti la luce solare è composta da vari colori ma la clorofilla presente nelle piante assorbe soltanto la luce rossa e quella blu, riflettendo la luce verde!

Spettro della luce coi vari colori

L’intero processo di cui abbiamo parlato avviene nelle foglie ed è questo il motivo per cui le foglie solitamente sono verdi, a differenza, ad esempio, dei fiori, ciò significa che quest’ultimi non contengono clorofilla e non hanno alcuna funzione legata alla fotosintesi.

La natura è un’abile stratega, infatti avrete notato come spesso le foglie cerchino di essere piatte ma larghe, questo avviene proprio per massimizzare la superficie e, di conseguenza, la quantità di luce solare che possono assorbire.

Quanto tempo può sopravvivere una pianta senza luce solare?

È ormai chiaro a cosa serva la luce del sole, ma effettivamente, in quale misura serve? Quando si chiede di quanta luce ha bisogno una pianta, di solito si pensa alla luce diretta, la mente vola al raggio che parte, filtra attraverso il vetro della finestra e arriva direttamente sulle foglie.

Eppure, se una pianta non è esposta alla luce diretta del sole, non significa che non riceva lo stesso la sua luce.

È curioso pensarci, ma se prendiamo la pianta e la spostiamo in un’altra zona più in ombra della casa, se siamo ancora in grado di vederla è perché i fotoni rimbalzano nella stanza colpendo il nostro occhio e la pianta, permettendoci così di vederla.

La pianta è in grado di utilizzare la luce solare anche se questa non è intensa come la luce diretta, sono molto abili ad utilizzare ciò che hanno a disposizione, ciò significa che riusciranno a sfruttare anche i quantitativi di luce più bassi.

La capacità di una pianta di sfruttare le fonti di luce dipende però molto dalla specie in questione e dal fabbisogno che questa ha, esistono innumerevoli specie di piante provenienti da tutto il mondo e quindi sottoposte a condizioni davvero mutevoli.

Ci sono le piante del deserto, le quali vivono in aree che ricevono 12 ore di luce solare diretta e quindi hanno bisogno di quanta più luce possibile, altre invece, come le piante che popolano le alte e fitte foreste pluviali, zone dove la luce a malapena raggiunge il suolo, si sono adattate a vivere e prosperare in condizioni di elevata umidità e scarsa illuminazione.

Quindi tutto dipende da come la pianta si è evoluta e da quale ambiente proviene: alcune piante saranno a loro agio nelle stanze da bagno dove le temperature sono alte e umide, altre alle medesime condizioni morirebbero nel giro di poco tempo.

L’importanza dell’esperienza diretta

Nessun contenuto sul web, compreso questo, potrà mai valere come l’esperienza diretta. Ad esempio noi restiamo convinti che la Monstera, ovunque indicata come una pianta che tollera basse intensità di luce, sia in grado di sopravvivere in quelle condizioni ma andando a rovinarsi, di conseguenza la deliciosa preferiamo tenerla in condizioni di media luce.

Molto spesso riceviamo messaggi diretti in Instagram come: “ci potrebbe stare un pothos nel mio bagno? Arriva poca luce, c’è una finestrella sai…’. È difficile valutare con certezza la disponibilità di luce da dietro un telefono ma se sembra che le condizioni possano bastare chiediamo di procedere monitorando la reazione della pianta.

Le piante non muoiono se stanno qualche settimana in condizioni di esposizione inferiori a quelle richieste, ma sicuramente ci avvertono con sintomi che possono essere:

  • Pallore fogliare;
  • perdita dei colori e delle variegature;
  • crescita assente o stentata;
  • aspetto generale della pianta debole;
  • vegetazione che fila;
  • eziolamento

Quindi se avete dei dubbi il suggerimento è di procedere in questo modo:

  1. valutare la luce a disposizione;
  2. valutare il fabbisogno della pianta;
  3. monitorare la reazione della pianta;
  4. eventuale riposizionamento

Linguaggio specifico

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Tabella relativa ai lux, alle bagnature e alla tipologie di piante adatte ai vari ambienti
Download

Ora vediamo in dettaglio come si può procedere lungo questi 4 punti aiutandoci con la tabella che abbiamo preparato (e che potete vedere qui sopra). La tabella elenca le più comuni piante da interno raggruppate per esigenze di esposizione luminosa.

La tabella tiene conto di due approcci diversi che si possono adottare al problema: uno qualitativo (poca luce, luce media, luce intensa) e uno quantitativo che utilizza i lux (es da 1.000 a 5.000 lux).

Prima di addentrarci in ulteriori dettagli però definiamo alcuni termini specifici che saranno utili per interpretare le informazioni che si trovano sul nostro sito e sul resto dell’internet, sui libri, riviste, ecc.

Lux

È l’unità di misura del flusso luminoso (espresso in lumen) che colpisce un metro quadro, quindi semplificando è la quantità di luce per unità di superficie. È importante perché il solo lumen non tiene conto della distanza tra il punto di misura e la fonte. Ad esempio si può avere una lampadina da 500 lumen ma se viene messa a un kilometro di distanza è ben poca la luce che arriva.

Il lux è la misura migliore da usare a nostro avviso, ma è anche possibile trovare:

  • Foot-candle (fc, ftc) perché figuratevi se gli anglosassoni non hanno la loro unità di misura con i piedi quadri al posto dei metri quadri e quindi è come il lux, se volete convertire un ftc = circa a 10 lux;
  • PAR (radiazione fotosinteticamente attiva) misura la luce effettivamente utile alla fotosintesi considerando le sole lunghezze d’onda utili in tal senso alla pianta (luce visibile compresa nell’intervallo di 400–700nm). Viene definita come il tipo di luce richiesta dalla pianta per eseguire la fotosintesi. Viene misurata con uno strumenti specifico chiamato spettroradiometro;
  • PPF (flusso dei fotoni fotosintetizzanti), è la stessa misura della PAR espressa come numero di fotoni.
  • PPFD (densità di flusso di fotoni fotosintetici) misura la PAR emessa verso un’area specifica in un secondo. A differenza delle misure precedenti ci da un’indicazione non tanto sulla luce emessa dalla fonte ma su quanta di questa è effettivamente ricevuta dalla pianta, essendo misurata nella sua corrispondenza, tenendo quindi conto della distanza che incorre tra la fonte e la foglia;
  • DLI (Integrale della luce giornaliera) si può pensare a questo dato come la somma del PPFD di un’intera giornata. È quindi la quantità dei fotoni utili alla fotosintesi che arrivano in un giorno su un metro quadro di superficie coltivata. Viene misurata in moli di luce per metro quadro (la maggior parte delle piante orticole ad esempio necessitano di 20-40 moli di luce al giorno per metro quadrato.

Cosa si intende con luce diretta per le piante?

Luce diretta

Vuol dire stare dentro la proiezione dei raggi solari sul pavimento o sul muro, senza tendaggi, oppure davanti al vetro di una finestra dalla quale si vede il sole (es: a nord difficilmente si avrà luce diretta che entra dalle finestre).

Cosa si intende con luce indiretta per le piante?

Luce indiretta

Al contrario della luce diretta è una luce che arriva in maniera diffusa; sono comunque delle zone luminose ma esterne alla proiezione diretta dei raggi.

Cosa si intende con luce schermata per le piante?

Luce schermata

La posizione sarebbe quella della luce diretta ma ad esempio un tendaggio la filtra riducendone l’intensità. Quando prescritta si consiglia di osservarla solo nei mesi caldi, mai schermare la fioca luce invernale che di certo non brucerà le piante. Anche l’orario del giorno influisce.

Cosa si intende con luce diffusa per le piante?

Luce diffusa

È un termine più generico che indica una luce moderata o abbondante ma di tipo indiretto o schermato, normalmente omogenea.

In aggiunta ecco delle cose da tenere a mente per leggere la tabella correttamente:

  1. gli intervalli riportati sono indicativi perché vi sono fattori correttivi da applicare, i quali sono in funzione di aspetti come:
    • la zona d’Italia (il sole di Brescia e quello di Catania sono due cose diverse);
    • le diverse ore del giorno;
    • le stagioni;
    • le ore di luce, oltre che l’intensità;
    • le variegature
  2. Il valore minimo garantisce la sopravvivenza della pianta ma le condizioni migliori per un corretto sviluppo si hanno con valori medio-alti dell’intervallo
  3. l’intervallo indicato è misurato a mezzogiorno in una stagione intermedia come la primavera; nelle ore del mattino e del tardo pomeriggio potremmo avere valori minori così come a metà dicembre.

LUX, l’intensità della luce

Insomma, non esiste una regola per tutte le piante, però per cercare di capire quale sia il fabbisogno di ognuna è possibile utilizzare il lux.

Armati di luxometro si possono sperimentare varie situazioni luminose ed è subito chiaro come anche solo un metro di differenza possa dar vita ad una differenza elevata di parametri.

Spostandosi poi da esterno ad interno la variazione è ancora più netta, ecco anche perché dobbiamo considerare un piccolo tracollo nel momento in cui le piante partono dalla serra dei Vivai le Georgiche e arrivano a casa vostra. Meglio sovraesporle sempre almeno per i primi giorni e passarle gradatamente nella posizione definitiva, oppure tollerare qualche imperfezione fogliare.

Ecco alcuni esempi per dare l’idea:

  • Cielo notturno limpido: 0,2 – 0,5 lux
  • Luci comuni del soggiorno: 100 lux
  • Alba o tramonto: 400 lux
  • Illuminazione dell’ufficio: 300 – 500 lux
  • Giornata nuvolosa (interno): 1.000 lux
  • Giornata di sole all’ombra (esterno): 10.000 – 25.000 lux
  • Giornata di sole, in piena luce (esterno: 32.000 – 100.000 lux

Queste sono misurazioni stimate in varie condizioni e rendono chiara la differenza tra la quantità di luce solare che la pianta della casa riceve nel soggiorno e quella che invece avrebbe se fosse messa all’esterno.

Prendendo le misurazioni standard è però possibile suddividere le piante in 3 categorie in base alla quantità di luce solare di cui hanno bisogno (divisione che si può vedere anche nella tabella):

Luminosità intensa (>10.000 lux, sole diretto 4+ ore)

Luminosità intensa

Sono posizioni dove per 4 o più ore ritroviamo una luce di tipo diretto: nulla si interpone tra i raggi diretti del sole e le foglie della pianta, se non il vetro pulito e non trattato della finestra. 4 o più ore di esposizione ai raggi del sole sono ideali per le piante che richiedono luce diretta come prescrizione. Tipicamente queste condizioni si ritrovano davanti a finestre esposte a sud, est e ovest e prive di ombreggiamento.

Le piante che richiedono impianti a luce intensa possono sopravvivere con un quantitativo di lux di 2.000 ma hanno bisogno di molta più intensità luminosa per prosperare e fiorire.

Queste sono solitamente piante provenienti dalle aree desertiche o in contesti nei quali ricevevano luce diretta e costante. Questo tipo di origine porta le piante a prediligere condizioni più asciutte, di conseguenza vanno bagnate con moderazione.

Quali piante si usano in luce intensa?

  1. Aloe;
  2. Beaucarnea (Mangiafumo);
  3. Crassula ovata (Albero di giada);
  4. Euphorbia millii (Spina d Cristo);
  5. molte succulente;
  6. Arucaria (Pino di Norfolk);
  7. Aromatiche;
  8. Codiaeum (Croton);
  9. Episcia;
  10. Ficus lyrata (Foglia di violino);
  11. Hedera (Edera);
  12. Kalanchoe;
  13. Oxalis;
  14. Pelargonium (Geranio);
  15. Coleus;
  16. Hibiscus (Ibisco)

e tante altre.

Luminosità alta (5.000 – 10.000 lux, parziale/indiretta)

Luminosità alta

Aree interessate da luce alta si ritrovano normalmente vicine a finestre e spesso ricevono alcune ore di luce diretta ma schermata ovvero attutita da tende, trattamenti superficiali dei vetri come satinature e zigrinature, fogliame di piante all’esterno dell’abitazione. Possono ritrovarsi anche vicino a finestre rivolte a sud ma ombreggiate.

Le piante con un fabbisogno alto possono sopravvivere con un quantitativo di lux di 250 ma hanno bisogno di più intensità luminosa per prosperare e fiorire.

Queste piante sono solitamente ottime per chi si affaccia al mondo delle piante per le prime volte, basterà assicurare loro un po’ di acqua e un po’ di sole perché riescano a cavarsela. Sono anche piante che solitamente riescono ad andare a fiore, regalando importanti note di colore.

Generalmente sono piante miti e, come tali, con loro la regola è: moderato è meglio.

Tendono ad apprezzare temperature moderate e terreno piuttosto umido.

Quali piante si usano in luce alta?

  1. alcune succulente;
  2. Cissus (Cisso);
  3. Crassula ovata (Albero di giada) -alcune piante si adattano a più di un tipo di esposizione;
  4. Hoya (Fiore di cera);
  5. Peperomia;
  6. Alcune Orchidee;
  7. Arucaria (Pino di Norfolk);
  8. Begonia;
  9. Chlorophytum (Falangio);
  10. Dracaena (Tronchetto della felicità);
  11. Ficus lyrata (Foglia di violino);
  12. Gynura;
  13. Hedera (Edera);
  14. Howea forsteriana (Kentia);
  15. Kalanchoe;
  16. Maranta (Pianta della preghiera);
  17. Monstera;
  18. Oxalis;
  19. Philodendron (Filodendro);
  20. Pilea (Pianta delle monete);
  21. Plerandra (Dizygotheca) (Falsa Aralia);
  22. Podocarpus (Podocarpo);
  23. Pothos (Potos);
  24. Sansevieria (Lingua di suocera);
  25. Shlumbergera (Cactus di Natale);
  26. Sinningia (Glossinia);
  27. Tillandsia (Piante dell’aria);
  28. Tradescantia (Erba miseria);
  29. Zamioculcas (Zamia);
  30. Adiantum (Capelvenere);
  31. Anthurium (Anturio);
  32. Areca (Palma Areca);
  33. Calathea (Calatea);
  34. Phoenix roebelenii (Palma da datteri nana);
  35. Platycerium (Felce corna d’alce);
  36. Rhapis excelsa;
  37. Santpaulia (Violetta Africana);
  38. Spathiphyllum (Spatafillo)

e tante altre.

Luminosità media (1.000 – 5.000 lux, indiretta)

Luminosità media

Sono posizioni solitamente vicine alle finestre che hanno luce moderata ma non sono mai raggiunte dalla luce diretta. Spesso questi ambienti della casa si ritrovano in stanze con finestre prive di schermature o tendaggi che guardano a nord oppure finestre più o meno schermate rivolte ad est e ovest.

Le piante con un fabbisogno medio possono sopravvivere con un quantitativo di lux di 250 ma hanno bisogno di più intensità luminosa per prosperare e fiorire.

Quali piante si usano in luce media?

  1. Cissus (Cisso);
  2. Hoya (Fiore di cera);
  3. Peperomia;
  4. Pilea (Pianta delle monete);
  5. Aglaonema;
  6. Alcune Orchidee;
  7. Asparagus (Asparagina);
  8. Aspidistra elatior (Pianta di piombo);
  9. Bromelia;
  10. Chamaedorea;
  11. Chlorophytum (Falangio);
  12. Dieffenbachia (Pianta del muto);
  13. Dracaena (Tronchetto della felicità);
  14. Fatsia japonica (Aralia);
  15. Ficus elastica (Pianta della gomma);
  16. Gynura;
  17. Howea forsteriana (Kentia);
  18. Maranta (Pianta della preghiera);
  19. Monstera;
  20. Philodendron (Filodendro);
  21. Pilea (Pianta delle monete);
  22. Plerandra (Dizygotheca) (Falsa Aralia);
  23. Podocarpus (Podocarpo);
  24. Pothos (Potos);
  25. Sansevieria (Lingua di suocera);
  26. Shlumbergera (Cactus di Natale);
  27. Tradescantia (Erba miseria);
  28. Zamioculcas (Zamia);
  29. Adiantum (Capelvenere);
  30. Anthurium (Anturio);
  31. Aphelandra squarrosa (Pianta della zebra);
  32. Asplenium (Asplenio);
  33. Calathea (Calatea);
  34. Phoenix roebelenii (Palma da datteri nana);
  35. Platycerium (Felce corna d’alce);
  36. Rhapis excelsa;
  37. Santpaulia (Violetta Africana);
  38. Spathiphyllum (Spatafillo)

e tante altre.

Bassa luminosità (250 – 1.000 lux, indiretta)

Luminosità bassa

Sono ambienti che ricevono poca luce naturale, molti dei quali necessariamente illuminati artificialmente se presenti delle persone. Sono aree lontane da finestre o vicine a zone molto buie della casa.

Di solito si tratta di piante che si sono adattate a condizioni di scarsa illuminazione e possono sopravvivere con un minimo di 50 lux/giorno ma per poter prosperare richiedono lux in più. Di solito sono piante tropicali che amano gli ambienti umidi, anche se non è una regola fissa.
Le appartenenti a questa categoria rischieranno ustioni fogliari se esposte alla luce diretta.
Sono solitamente riconoscibili dalle abbondanti foglie verdi e dal fatto che non fioriscono tanto o in modo appariscente come altre piante.
Seguono la “regola verde”, cioè: più foglie verdi hanno a disposizione più possono trarre vantaggio dalle condizioni di scarsa illuminazione.

Quali piante si usano in luce bassa?

  1. Aspidistra elatior (Pianta di piombo);
  2. Chamaedorea;
  3. Fatsia japonica (Aralia);
  4. Howea forsteriana (Kentia);
  5. Philodendron (Filodendro);
  6. Pothos (Potos);
  7. Sansevieria (Lingua di suocera);
  8. Spathiphyllum (Spatafillo);
  9. Zamioculcas (Zamia)

e tante altre.

È possibile coltivare piante usando la luce artificiale?

Non tutti abbiamo la fortuna di poter godere di ore e ore di luce solare diretta, quindi possiamo affidarci all’illuminazione artificiale? Sì, le piante possono sopravvivere e perfino prosperare con la luce artificiale, per questo le grow light assumono una grande importanza nella gestione del nostro verde domestico.

La luce artificiale funziona in quanto la pianta non si cura della provenienza della molecola interessata nel processo di fotosintesi, interessa solo che abbia la lunghezza d’onda giusta perché possa venire utilizzata.

Il sole fornisce l’intero spetto di luce, indispensabile durante le varie fasi di crescita della pianta ed è per questo che vengono utilizzate le grow light, cioè apposite luci progettate per fornire a loro volta lo spettro di luce completo che serve alle nostre piante.

Le grow light si dividono in 3 categorie principali:

  1. luci HPS, al sodio
    queste luci sono fra le più forti e, generalmente, anche fra le più costose. Sono affidabili e potenti, ma per le piantine che non richiedono troppa luce non sono necessarie;
  2. luci fluorescenti
    sono più economiche e pratiche delle HPS ma sono meno indicate per i neofiti. Sono adatte per chi ha bisogno di fornire luce ad un moderato numero di piante;
  3. luci LED
    queste luci sono molto sicure ed adattabili ma meno pratiche se serve molta potenza, generalmente però si riescono ad adattare piuttosto bene alle varie esigenze.

Nonostante le differenze che intercorrono fra un tipo di luce artificiale e l’altro, solitamente sono tutte utili a migliorare le condizioni di vita delle piante che non possono godere del quantitativo indicato di luce solare.

Se volete saperne di più sulle grow light, eccovi l’articolo apposito 🙂

Le piante possono essere lasciate al buio?

Non solo le piante possono essere lasciate al buio, ma devono. L’oscurità per le piante è importante tanto quanto la luce, hanno bisogno di “una pausa” nella quale concedersi del sano riposo.

Per le piante parassite come funziona?

Prima abbiamo accennato al fatto che alcune piante possono crescere senza luce solare ed artificiale, queste piante sono le parassite, le quali si affidano al furto di energia per sopravvivere, come specie di vampiri vegetali.

Alcune piante parassite possono sia rubare l’energia dalla pianta che le ospita, sia svolgere la fotosintesi, sono generalmente piante ibride, a questa categoria appartiene il vischio.

Solitamente, non svolgendo la fotosintesi, non sono del bel verde a cui siamo abituati ma questo non le rende meno affascinanti, infatti possono avere sfumature quasi spettrali che fanno somigliare le foglie a piccoli fiori.

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Commenti

  1. elio mariani (Modifica)

    bellissimo, e interessantissimo,..bravi ad averci pensato

  2. Valentina Forgione (Modifica)

    Grazie mille Elio 🙂

  3. Marco (Modifica)

    Articolo stupendo con materiale e informazioni preziosissime: grazie per la condivisione di questo sapere 🙏

  4. Sebastiano (Modifica)

    Grazie Marco, mi fa piacere sapere che ti è stato utile. A presto!

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