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Piante da esterno

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Primavera, donne e mimose, ah marzo che gran bel mese.

Che piacere il mese di marzo! La natura comincia a svegliarsi fino a scivolare verso l’inizio della primavera. L’aria è più calda, più profumata e la voglia di uscire aumenta.

Si trovano nei parchi i primi fiori che timidamente fanno capolino dal terreno, si sentono i suoni dei bambini che iniziano a tornare a giocare all’aria aperta, si percepisce l’odore delle lunghe giornate da trascorrere fra pic-nic e grigliate. Si toccano con la mano aperta gli steli d’erba verdi e, infine, si vedono uomini alla forsennata ricerca di una mimosa.

Abbiamo forse rovinato il quadretto? Ma suvvia, infondo si sa, oltre alla primavera a marzo la grande protagonista è la donna con la sua festa e non c’è regalo più classico e rappresentativo della mimosa.

Come voi ben sapete, noi siamo un vivaio quindi non vi parleremo del solito mazzetto reciso che potete trovare un po’ ovunque, bensì della pianta di mimosa che proprio a marzo raggiunge il suo picco di splendore, l’acacia dealbata.

 

ACACIA DEALBATA

La mimosa che tutti conosciamo prende il nome botanico di “acacia dealbata” e fa parte della famiglia delle Mimosaceae, di cui fanno parte più di 700 altre specie sia erbacee che arbustive. È una pianta sempreverde molto utilizzata come ornamentale, ha una crescita veloce che va dagli 8 ai 15 metri. Presenta una chioma ampia, scomposta e non molto folta.

Il nome deriva dal greco “mimos” cioè “attore, mimo” e il suffisso femminile “osa” significa “somigliante”.

Questa pianta da noi oggi molto comune è originaria dell’Australia, più precisamente della Tasmania. Concentrandoci sul nostro territorio invece la troveremo propagarsi naturalmente lungo la Riviera ligure, in Toscana e in tutto il meridione, ma tranquilli, anche per chi vive al nord è possibile vedere le mimose immerse nei tipici paesaggi, infatti cresce sulle coste dei laghi, questo perché cresce in aree con clima temperato e non ama molto gli inverni rigidi che stanno molti giorni sotto lo 0.

Le foglie sono di un colore verde argenteo, molto piacevole alla vista anche grazie alla loro linearità, con i bordi interi. Perfino le nervature mantengono una linea simmetrica, percorrendo la foglia parallelamente per lungo. Inoltre crescono disposte in 8-20 paia di sottili foglie perpendicolari alla nervatura centrale.

Una curiosità sulle foglie ci ricorda un po’ il fiordaliso di cui vi parleremo nell’articolo delle piante commestibili, infatti le foglie della mimosa durante il giorno saranno aperte e piene, mentre la sera si chiuderanno fino a ripiegarsi durante le ore notturne.

Cosa dire poi dei fiori? Tutti abbiamo presente quei pallini giallo vivo tanto caratteristici, crescono in grappoli che possono andare da 7 a 10 cm, direttamente dalla foglia. Un altro elemento fondamentale è il profumo, non si può davvero parlare della mimosa senza nominare quel profumo tanto intenso e capace di farsi largo fra quello di tante altre piante. Inoltre la mimosa produce anche un frutto, un legume lungo da 4 a 10 cm che, una volta maturo, diventa nero.

 

PRENDERSI CURA DELL’ACACIA DEALBATA

Avete deciso di regalare un bell’albero al posto di un singolo rametto? Ne siamo davvero felici, anche perché vi ricordiamo che la vivacità dei suoi fiori a batuffolo, una volta recisi, va scemando piuttosto velocemente. Ma bando alle ciance, è arrivato il momento di entrare nel dettaglio di questa pianta, così da potercene prendere cura al meglio.

Dovete prima di tutto sapere che la fioritura parte da fine gennaio e dura per tutto marzo, è infatti una pianta simbolo dell’arrivo della primavera.

Altra informazione iniziale importantissima è che la mimosa è coltivabile sia in piena terra sia in vaso.

ESPOSIZIONE

Questa pianta ama i luoghi soleggiati ma se la state mettendo a dimora in piena terra prestate attenzione a metterla in un punto riparato. I suoi rami sono delicati e non saranno in grado di fronteggiare raffiche di vento troppo forti.

TEMPERATURA

Predilige temperature miti, non ama il freddo e proprio non tollera il gelo prolungato. Appena la temperatura scende sotto lo 0 la pianta comincerà a soffrire e man mano scende la situazione andrà peggiorando. Temperature inferiori ai -9/-10° potrebbero danneggiarla irreparabilmente, in particolar modo se la pianta è molto giovane. Pur non essendo una pianta da interno, in quanto non sono in grado di sopportare il calore continuo che si propaga nelle nostre case, rimane buona norma, nelle zone più fredde coltivare la mimosa in vaso. In tal modo è possibile ripararla e, in caso di gelate o di forte vento, portarla in un posto più riparato. Anche se è bene tenere a mente che nel caso in cui i rami della mimosa gelino è possibile ripartire dalla base.

TERRENO

Il terreno è un aspetto essenziale per chiunque voglia piantare la proprio mimosa. Questa pianta ha una particolare antipatia per i terreni calcarei, preferendo quelli leggermente acidi, con un ph che va da 5,5 a 6,5. Quindi osservate bene il terreno e nel caso non sia adatto integrate il terreno esistente con della torba acida. Inoltre sono l’ideale terreni ricchi di materia organica.

IN VASO E IN PIENA TERRA

Benissimo, adesso che conosciamo le basi vediamo di fare un po’ di luce sulle due possibilità che abbiamo per far crescere bene questa pianta, in modo da poter decidere quale scegliere, naturalmente anche i base alle nostre abitazioni:

  • In vaso: dal momento che la pianta dovrà accontentarsi del terriccio che le metterete a disposizione, è particolarmente importante che questo sia adatto, la soluzione migliore comprende la sistemazione di una base di argilla espansa, dopodiché aggiungiamo per poco più della metà terriccio da giardino e per il restante della torba acida.
    Anche il vaso dovrà essere piuttosto spazioso, le mimose vivono a lungo e non sarebbe confortevole doverla rinvasare troppo spesso. Per questo è bene avere un vaso alto almeno un 1m e largo la metà. Vi troverete comunque a doverla rinvasare circa ogni 2 anni, aumentando man mano le dimensioni del vaso.
  • In piena terra: se il vostro giardino non vede l’ora di ricevere la nuova arrivata vediamo di sistemarlo al meglio; infondo gli ospiti si accolgono in grande stile, no?
    Prima di tutto bisogna preparare il buco dove poi andrà inserito l’apparato radicale, per questo servirà almeno una profondità di 70-80cm e una larghezza simile a quella del vaso di cui vi parlavamo prima: 50-60cm. Fatto questo bisogna eliminare le erbacce e i sassi. Dopodiché mettete uno strato di letame per assicurare una buona concimazione, rimettete a posto la terra smossa per fare la buca e vale sempre lo stesso avvertimento: se il terreno è eccessivamente calcareo aggiungete della torba acida (in parte minore rispetto al terreno normale). Adesso non ci rimane altro che fare un altro strato di letame, aggiungere dell’argilla espansa per migliorare il drenaggio e chiudere tutto con un altro strato di terra.
    Ah sì giusto, manca in realtà la parte principale: prendete la vostra mimosa, toglietela dal vaso, immergetela per meno di un minuto nell’acqua in modo da drenare bene la zolla di terra e sistemate la pianta nella buca! Detto questo rimane proprio l’ultimo passaggio che dovrete fare se volete fare il massimo degli onori al vostro ospite, cioè mettergli a disposizione un tutore, come ad esempio un palo di legno) in modo da aiutarlo finché è molto giovane. Irrigate abbondantemente e il gioco è fatto!

IRRIGAZIONE

Su questo versante la mimosa è una pianta piuttosto adattabile che sopravvive con particolare caparbietà ai periodi di siccità. Non ha quindi bisogno di particolari precauzioni, necessita solo di un po’ di attenzione durante l’estate finché è ancora molto giovane, in questi anni annaffiatela spesso.

Se invece la state coltivando in vaso le necessità cambiano: dovrete darle da bere ogni volta che la pianta ne avrà bisogno e dovrete fare molta attenzione a non creare i tanto odiati ristagni idrici.

CONCIMAZIONE

Per le piante coltivate in vaso è importante aggiungere regolarmente del concime per arbusti a fiori o concime per rose.

POTATURA

Il primo anno di vita della mimosa è importante potarla in modo da definire bene la forma che vogliamo mantenga durante la crescita, si può scegliere fra la forma a cespuglio (lasciando più agio ai rami centrali) e la forma piramidale (lasciando maggiore spazio ai rami più bassi).

Tolto questo primo anno a mimosa necessiterà, circa ogni 2 anni subito dopo la conclusione della fioritura, di una potatura mirata all’armonizzazione della chioma, eliminando rami secchi o danneggiati e curandosi nuovamente che mantenga la forma scelta.

MALATTIE

La mimosa può essere vulnerabile ad alcune malattie fungine e a parassiti ostili come la cocciniglia. Ad ogni modo basterà trattare con antiparassitari specifici e il problema sarà risolto.

PROPAGAZIONE

Si propaga con molta semplicità dal seme, oppure è possibile utilizzare la talea ma solitamente è un metodo che viene evitato a causa della scarsa radicazione della porzione di ramo. Un’altra possibilità più diffusa è l’innesto che avviene grazie all’utilizzo delle semenzali dell’Acacia retinoides (mimosa delle 4 stagioni).

Se avete necessità di rinvasare la mimosa, scegliere il suo periodo ideale che va da marzo a maggio.

 

MAZZETTI RECISI

Cosa? Avete già la vostra mimosa di fiducia e ci terreste a regalarne un rametto alle donne della vostra vita? Va bene, però fatelo con cautela, la pianta è un essere vivente, non un distributore di rami. Per evitare che la pianta si danneggi più del dovuto usate forbici molto affilate e state attenti a non strappare parte dei rami.

 

LA MIMOSA, SIMBOLO DELLA FESTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

Come vi abbiamo accennato all’inizio questo fiore più di ogni altro simbolo porta subito alla memoria la festa della donna. Grazie all’iniziativa della parlamentare Teresa Mattei, la mimosa diviene simbolo delle conquiste sociali e politiche ottenute dalle donne nel corso degli anni. La mimosa è stata scelta per via del suo significato simbolico, che rappresenta la forza e la femminilità.

Inoltre il significato può davvero essere di libera interpretazione e ispirazione, a noi, ad esempio, viene da collegare anche l’utilizzo della mimosa per tenere insieme i terreno nei pressi delle scarpate. Questo grazie al suo apparato radicale ben sviluppato ma superficiale. Ci ricorda un po’ quel connettore che il ruolo della donna è stato a lungo, importante per le famiglie, utile nel lavoro, ma superficiale, mai inserito come gli altri. Ma adesso le cose sono cambiate e quell’apparato superficiale non è più una problematica, anzi, diventa un punto di forza che porta le donne ad essere fondamentali e fluide nella società. Perché in un parallelismo un po’ astratto se l’uomo è il terreno la donna è radice, entrambi importanti, entrambi indispensabili perché se si togliesse il terreno alle radici queste non riuscirebbero a sopravvivere ma se si togliessero le radici al terreno questo cadrebbe a pezzi.

Inoltre la mimosa è talmente utilizzata per questa ricorrenza da prestare perfino il nome ad una famosa torta che si usa preparare proprio quel giorno.

Sapevate anche che nei pressi di Genova, a Pieve Ligure, vi è una sagra dedicata alla mimosa che ha luogo a febbraio? Per quest’anno ormai è passata, ma l’anno prossimo tutti a Pieve Ligure!

 

In chiusura vorremmo lasciare un ultimo pensiero ai simpatici uomini che abbiamo lasciato correre in cerca di mimose all’inizio dell’articolo. Non vi disperate per portare un mazzetto di mimose, come gesto è apprezzato ma non indispensabile. La cosa fondamentale è, come ormai si sa, portare rispetto alle donne ogni giorno e, soprattutto, ricordare che molte ancora vivono situazioni svantaggiate, sia a livello sociale sia lavorativo.
Per dire questo ci rivolgiamo a uomini e donne indistintamente: noi che abbiamo la fortuna di vivere in modo corretto secondo le nostre caratteristiche, attitudini, desideri, senza dover subire il peso del sesso col quale nasciamo, dobbiamo rimanere uniti affinché a tutti sia concessa questa nostra stessa libertà.

Bene, arrivati a questo punto vi salutiamo, facciamo i nostri migliori auguri a tutte le donne e, per qualsiasi  curiosità o domanda, rimaniamo a vostra disposizione!

 

“Essere donna è così affascinante.

È un’avventura che richiede un tale coraggio,

una sfida, che non finisce mai”

Oriana Fallaci

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