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Piante da esterno

C’è una sensibilità crescente attorno all’utilizzo degli alberi di Natale troppo a lungo intesi come piante usa e getta.

Il protagonista di questo articolo è proprio lui, il famosissimo e irrinunciabile albero di Natale, naturalmente, l’albero vero, non quello di plastica 😉

La specie più diffusa di albero di Natale in Italia è il peccio, Picea abies o Picea abies excelsa ovvero l’abete rosso. Nei paesi centrosettentrionali dell’Europa vanno molto di più abies normanniana  e l’abete bianco abies alba, ma poco importa le regole per prendersene cura non cambiano.

Oggi capiremo com’è possibile dare una lunga vita al nostro albero di Natale, non solo perché addobbi al meglio le case durante le festività ma perché possa continuare a vivere anche dopo.

Alcuni esemplati di alberi di Natale (Picea abies “Excelsa”) in vaso, nella serra de le Georgiche
Alberi di Natale de le Georgiche

1. Scelta della pianta di Picea abies “Excelsa”

Per poter avere un longevo albero di Natale è indispensabile scegliere una pianta provvista di un buon apparato radicale, è quindi necessario prestare attenzione alle radici ed evitare quegli esemplari che hanno la zolla di terra eccessivamente ridotta rispetto al tronco.

Perché si trovano alberi di Natale che non hanno un adeguato apparato radicale? La questione è legata alla gestione dell’espianto dell’albero ed è necessario specificare che fortunatamente quasi mai vengono prelevati dai boschi ma da campi in cui sono appositamente coltivati.

Campo di coltivazione di alberi di Natale, molto grande, posto fra i monti
Campo di coltivazione di alberi di Natale

Ciò che c’è di vero è che troppo spesso gli abeti di Natale vengono estirpati “a strappo” dai campi di coltivazione, privandoli dell’apparato radicale o lasciandolo gravemente amputato. Fort

Questo comporta l’acquisto di un prodotto “usa e getta”, impossibile da riutilizzare l’anno successivo.

Purtroppo meno frequentemente, gli alberi di Natale vengono prelevati dal terreno con una corretta zollatura, perché è sicuramente un procedimento più lento e costoso e quindi non conveniente se si deve entrare sul mercato con un prezzo aggressivo. Anche se poi, conti alla mano, dover comprare ogni anno un albero nuovo non è poi così vantaggioso, né per chi acquista né per la natura.

Quindi è bene scegliere sempre alberi che abbiano una zolla cicciottella e sferica.

2. Come invasare l’albero di Natale?

Zolla in vaso di coltivazione dell'albero di Natale
Zolla in vaso dell’albero di Natale

Qui ai Vivai le Georgiche abbiamo fatto anni fa la scelta di proporre ai nostri clienti solo alberi di Natale coltivati in Italia e gestiti in modo che possano essere nelle condizioni di prosperare anche dopo le festività.

Sono seguiti e sagomati  a cono durante tutto il loro sviluppo e li forniamo a voi zollati da professionisti e già invasati correttamente.

A questo punto non sono ancora franchi di vaso ovviamente e infatti si raccomanda alla ricezione della pianta, di verificare che sia ben verticale ed eventualmente smuovere delicatamente la zolla nel vaso per assestarlo e riportarlo nella posizione corretta.

Normalmente però può essere che la pianta acquistata in zolla presenti il pane di terra tenuto insieme da una maglia o una retina di qualche tipo. È buona cosa provvedere subito all’invasatura ponendo l’albero di Natale in un vaso non eccessivamente grande, diciamo 20-30 cm di diametro più abbondante rispetto alla misura della zolla. Assicurandosi di avere anche in basso un po’ di spazio per le nuove radici, possibilmente almeno 15-20 cm.

Togliere la retina che tiene la zolla invece non è necessario.

Grafica stilizzata che mostra la posizione del colletto in una pianta di vaso di Picea abies “Excelsa”
Colletto nella Picea abies “Excelsa”

Una volta invasato l’alberello dovrà avere il colletto che emerge, quindi significa che il livello della terra deve pareggiare l’estremità superiore della zolla e non di più. Meglio piuttosto che la zolla emerga dal terreno che non il contrario.

Arrivare a riempire completamente il vaso non è un problema perché con qualche leggera scossa e la prima bagnatura, il terriccio calerà e lascerà un po’ di sponda per agevolare le bagnature future.

Inoltre è consigliabile dotare la pianta di un sottovaso per raccogliere l’acqua di scolo. In alternativa è possibile inserire il vaso di coltivazione entro un portavaso estetico.

Dettaglio di alcuni rami dell'albero di Natale, la Picea abies “Excelsa”
Aghi dell’albero di Natale

3. Il terriccio ideale per l’albero di Natale

Questo è un aspetto molto importante che merita un punto a sé. È fondamentale usare un terriccio specifico per piante in vaso, con inerti grossolani in miscela, l’ideale è la pietra pomice.

Il nostro consiglio è quello di usare un terriccio micorrizato come One plus per agevolare la formazione delle radici.

Dettaglio di un mucchietto di terriccio di ottima qualità con pietra pomice
Terriccio di ottima qualità con pietra pomice

In alternativa è possibile aggiungere all’acqua di bagnatura un preparato a base di micorrize e altri microrganismi utili che si chiama Micover wp.

Confezione di Micover WP, prodotto a base di micorrize, appoggiato su un tavolo con 3 libri sullo sfondo
Micover WP

4. Temperatura per l’albero di Natale

Sono alberi che provengono da climi alpini e di conseguenza non amano il caldo.

L’ideale sarebbe collocare l’abete all’esterno: in giardino o sotto un porticato ma, detto questo, è in grado, per brevi periodi (ad esempio le festività natalizie) di adattarsi anche all’interno di abitazioni o in altri ambienti chiusi, con qualche accorgimento.

Nel caso in cui si voglia posizionarlo dentro casa è davvero fondamentale assicurarsi, ove possibile, che non ci siano fonti di calore troppo vicine (termosifoni, caminetti e stufe). Poi, terminate le festività, meglio riportare Picea abies “Excelsa” nuovamente all’esterno.

5. Quando innaffiare l’albero di Natale?

Quando l’albero di Natale è posizionato all’esterno dell’abitazione, è necessario controllare che il terreno non risulti mai asciutto in profondità ed eventualmente provvedere all’irrigazione.

Durante l’eventuale periodo nel quale Picea abies “Excelsa” sarà posizionato dentro casa dovrà invece essere bagnato con frequenza, in particolare nel caso in cui la casa sia dotata di riscaldamento a pavimento.

È consigliabile anche la vaporizzazione quotidiana della chioma per mantenerla umida (sono piante provenienti da foreste con clima freddo ed umido). Questa è una raccomandazione importante, in quanto abbiamo notato fare davvero la differenza.

In estate il terreno deve sempre essere fresco e umido.

6. Concimare l’albero di Natale

Flacone di Biostimolante Algatron di Cifo, posto su un tavolo di legno
Biostimolante Algatron di Cifo

Durante il periodo invernale e in particolare mentre è in casa e durante l’estate, è possibile aiutare la pianta a gestire il disagio utilizzando Algatron, un biostimolante perfetto per alleviare gli stress di tipo termico (in questo caso il caldo).

Nel resto dell’anno, quando l’abete sarà all’esterno il consiglio è di utilizzare due prodotti per apportare elementi minerali nutritivi:

  1. Concime idrosolubile per Siepi e Piante Verdi
    è un idrosolubile ma si può usare anche tal quale sul terreno o addirittura per via fogliare.
    Questo prodotto è perfetto anche per le conifere, infatti ne avevamo parlato anche nell’articolo del Cycas;
  2. Concime granulare per Piante Verdi
    un altro prodotto ideale è il lenta cessione per piante verdi, il quale va dato secondo dosi da etichetta a marzo giugno e settembre.

7. L’albero di Natale dopo… Natale!

Dettaglio di alcuni rami dell'albero di Natale, Picea abies “Excelsa”
Dettaglio rami della Picea abies “Excelsa”

Durante il resto dell’anno è possibile mantenere l’abete nel suo vaso oppure metterlo a dimora in piena terra.

In entrambi i casi l’albero si svilupperà correttamente (in vaso tenderà a crescere meno e comunque sempre in funzione della taglia del vaso stesso).

Nel caso in cui si voglia tenerlo in vaso ecco qua un articolo utilissimo scritto a riguardo 😉

In generale è consigliato prediligere, un punto che sia luminoso, fresco e ventilato, per fare in modo che l’albero di Natale mantenga i suoi aghi verdi e lucenti.

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