Proteggere le piante grasse dal freddo!
Uno degli errori più frequenti quando parliamo di piante grasse è quello di considerarle piante da appartamento, in particolare quando arrivano i mesi invernali.
Nell’articolo di oggi capiremo perché è errato intenderle in questo modo, quali sono le temperature minime per le piante grasse e come proteggerle dal freddo.
Piante grasse da esterno e da giardino resistenti al freddo
Partiamo col dire che cactus e succulente hanno una stagione distinta di crescita vegetativa seguita da un periodo di crescita ridotta o spesso di completo riposo vegetativo.
Tali comportamenti sono dettati dalle variazioni di temperatura e luce che ricevono nel loro habitat naturale.
Quando gestiamo le piante grasse e succulente come delle piante da interno forniamo loro una temperatura piuttosto stabile durante l’arco dell’anno e questo rischia di non indurre una corretta fase di quiescenza. Quindi le piante grasse possono stare fuori in inverno? Assolutamente sì! Osservare il riposo vegetativo consente alle piante grasse di riprendere poi con più vigore la crescita in primavera, vedrete che si mostreranno più belle e vi daranno qualche sorpresa di cui poi parleremo.
Indipendentemente da dove terremo cactus e succulente è indispensabile che siano in una posizione dove non prendano la pioggia: in primis perché questo vanifica l’induzione del riposo e in secondo luogo, soprattutto se in combinazione con basse temperature, possono verificarsi marciumi difficilmente risolvibili.
Piante grasse: temperatura minima
Euphorbiaceae e caudiciformi
È sempre consigliabile verificare puntualmente le temperature minime prescritte per la singola specie in modo da non incorrere in errori prima di mettere le piante grasse in inverno fuori. Parlando in modo generale però, si può dire che con buona approssimazione le uniche un poco esigenti in termini di temperature minime invernali sono le Euphorbiacee, quindi tutti i ‘cactus’ che appartengono al genere Euphorbia, i quali è meglio che stiano sopra i 15, 15-18°C.
Lo stesso discorso è valido anche per le caudiciformi, quindi dotate di caudex come Dioscorea, Adenium, Fockea, Jatropha e Nolina, però qui siamo già un po’ fuori da quelle che sono tipicamente considerate piante grasse.
I cactus non sono caudiciformi, nonostante anche loro accumulino acqua nei fusti nel loro caso però assolve anche una funzione fotosintetizzante assente invece nel caudex.
Cactacee (cactus e piante a spine)
A questo gruppo appartengono la maggior parte delle piante che oggi ci interessano di più, le quali devono essere accompagnate verso il riposo invernale mantenendole in un ambiente nel quale vi siano circa 5°C. La precisione non è importante ma la regola generale è: sotto i 10°C ma la temperatura minima per le piante grasse dev’essere sempre sopra lo zero.
Le Cactacee, sono le piante grasse con le spine e sono le più delicate; durante l’inverno interrompono la loro crescita.
Dove ricoverare le cactacee durante i mesi freddi
Il luogo ideale dove lasciare le cactacee durante l’inverno dipende molto da dove siamo, a Roma, ad esempio, in questi giorni (siamo a dicembre ndr) e il clima è molto diverso rispetto alla nebbiosa pianura padana bresciana.
Quindi può anche darsi che le condizioni minime di temperatura siano naturalmente rispettate senza dover ricorrere al ricovero. È comunque importante sottolineare che seppur tenute in esterno devono essere al riparo dalla pioggia.
L’altro nemico è l’umidità che può creare marciumi soprattutto laddove ci sia poca ventilazione. Per questo sconsiglio l’utilizzo di tessuto non tessuto con le piante grasse, sebbene siano traspiranti c’è sempre il rischio che non assicurino adeguati ricambi d’aria.
Freddo e secco sono le condizioni migliori e la soluzione secondo noi ideale è una serretta fredda posta all’esterno della casa, magari contro un muro o sotto un porticato. In questo caso è preferibile aprire la serretta per favorire comunque l’areazione.
Seconda soluzione è quella di tenerle sotto un portico aperto che viene temporaneamente protetto calando una tenda in cellophane che lo chiude durante l’inverno.
Terza soluzione per chi non ha spazi all’esterno e fuori si va sotto zero: piuttosto che in casa è meglio l’androne non riscaldato, i vani delle scale, le cantine e i garage sempre e comunque provvisti di una finestra per l’ingresso della luce naturale. Per approfondire il discorso della luce eccovi l’articolo giusto 😉
Se non è proprio possibile evitare di tenere le piante grasse in casa allora l’ideale diviene scegliere la parte o l’angolo più freddo possibile.
Con il freddo si possono ammirare viraggi di colore e arrossamenti molto belli che poi, con le bagnature estive più frequenti, vengono meno. Anche se poi spesso è possibile vedere i medesimi colori regalati dall’insolazione.
In ogni caso vanno evitate posizioni interessate da correnti di aria fredda e calda.
Come bagnare le cactacee durante l’inverno
Con le cactacee e piante a spine dobbiamo porre attenzione alle bagnature invernali. Durante la stagione calda, siamo sempre dell’idea che il terreno debba asciugare sempre piuttosto bene tra una e l’altra, bagnando poi profondamente quando è tempo di farlo.
“Bagnare poco” è un modo di dire piuttosto fuorviante: le piante grasse vanno bagnate poche volte ma profondamente altrimenti il risultato sarebbe quello di avere la superficie sempre umida ma senza che l’acqua arrivi mai alle radici. Questa condizione è causa di una delle maggiori problematiche delle piante: il marciume del colletto.
Ecco quindi dei consigli per bagnare nel miglior modo possibile le cactacee quando fa freddo:
- con l’arrivo dei primi freddi invernali interrompere le bagnature, a seconda della zona di solito verso fine ottobre o inizio novembre. Questo unitamente al fattore luce che induce il riposo;
- se le piante non vengono più bagnate e il riposo è indotto possiamo lasciare che la pianta stia in ambienti fino a 0°C;
- quando, approssimativamente verso marzo, le temperature tornano a salire, è possibile tornare a dare da bere alle piante, ponendo fine alla dormienza della pianta e inducendo quindi la fioritura;
- evitare di continuare a bagnarle tenendole in casa in quanto questo comportamento le farebbe filare, deformando così le cactacee perché crescerebbero in un momento in cui non dovrebbero farlo.
Importante: la mancanza del periodo di riposo molto spesso è la causa dell’assenza di fioriture.
Agave e aloe
Per bagnare in modo ottimale le agavi e le aloe durante l’inverno, consigliamo di eseguire irrigazioni ogni 4-6 settimane, ma solo se il terreno non è umido, in caso di dubbio meglio lasciar stare e rimandare a quando le piante inizieranno a mostrare i primi sintomi di appassimento e perderanno di turgidità.
Questo perché le marcescenze sulle piante grasse non sono visibili sin da subito, ma una volta che si conclamano diventano problemi davvero insidiosi, è quindi essenziale limitare al massimo la loro insorgenza.
Le agavi sono piante piuttosto resistenti, tanto che è possibile vederle anche nei giardini bresciani. Sopravvivono a qualche grado sotto zero per brevi periodi riuscendo a tollerarlo soprattutto a terreno asciutto.
Crassulacee
Per gestire le crassulacee durante l’inverno il consiglio è quello di trattarle come i cactus.
Però piante come Sedum, Aeonium, Graptopetalum e Sempervivum sui balconi delle città padane sopportano qualche grado sotto lo zero, potrebbero essere considerate piante grasse da esterno resistenti al freddo.
Naturalmente nelle zone costiere mediterranee e nei laghi del nord non si pone nessun problema per le crassulacee.
In generale bisogna anche prestare attenzione all’aspetto delle foglie, se appaiono un po’ appassite e nonostante si dia alla pianta dell’acqua questa non si riprende, la colpa è probabilmente della marcescenza dell’apparato radicale.
Esposizione ideale per le crassulacee in inverno
Cercando di imitare il più possibile la luce naturale che queste piante hanno in natura, rimane importante assicurare loro zone piuttosto luminose. Specie come la Schlumbergera che in estate va tenuta in leggera ombra, troverà nella stessa zona una situazione molto più buia durante l’inverno, sicché sarà meglio spostarla in punti più esposti all’irraggiamento solare.
La luce resta un fattore importante che non deve mancare, guardando la tabella presa da questo utilissimo libro, condivido pienamente l’interpretazione della luce davanti alla finestra che può definirsi full sun in estate ma in inverno anche quella luce piena e diretta va letta come una luce filtrata.
Ultimo appunto: nello schema parliamo di una finestra in maniera generica, sarà quella del garage, dell’androne, della veranda fredda, l’improntante è rimarcare l’idea che è meglio non avere le piante grasse in casa.
Altri schemi di attività e dormienza delle crassulacee in inverno
Queste piante, come avevamo visto in questo video, non arrivano dal classico ambiente arido con stagioni limitate di pioggia come la maggior parte delle altre piante grasse. Sono cactus ritrovabili nelle foreste tropicali e vengono definiti epifiti, cioè che crescono a penzoloni sui rami e sui tronchi degli alberi.
Molti di questi cactus epifiti come Schlumbergera, Epiphyllum e Rhipsalis sono in attività vegetativa durante la primavera e l’autunno, vanno a fiore durante l’inverno/inizio primavera con 10-15°C ma poi vanno in dormienza durante l’estate.
Ultime raccomandazioni su come prendersi cura delle piante grasse in inverno
In un articolo precedente (lo potete trovare qui) abbiamo parlato di come prendersi cura delle piante durante l’inverno, quindi potete approfondire l’argomento lì, adesso per concludere vi lasciamo qualche ultimo consiglio.
Quale terriccio usare per le piante grasse in inverno
Nulla o quasi di tutto ciò che abbiamo detto funzionerà se non usiamo il substrato corretto che deve essere sicuramente molto ricco di inerti, leggero e drenante.
Se non si ha a portata di mano lo specifico per piante grasse va benissimo anche One plus. Un terriccio universale di ottima qualità può andare bene anche per le piante grasse, ma se ne avete più di una vale la pena investire in un substrato specifico 😉
Come concimare le piante grasse in inverno
Le piante grasse che vengono concimate poco sono più belle e hanno un aspetto più naturale. Nonostante questo noi, durante la stagione di crescita, un po’ di concime preferiamo darlo, magari a mezza dose una volta al mese, anche i biostimolanti si rivelano preziosi alleati.
I biostimolanti è possibile darli ogni settimana insieme all’acqua di irrigazione, funzionano davvero bene. Il più trasversale è Bio Oro, ma per porre rimedio agli stress termici si rivela ottimo anche Algatron.
FAQ
Come proteggere i cactus dal freddo?
Si possono utilizzare serre fredde, verande non riscaldate, garage e cantine provvisti di luce naturale o zone fresche della casa come vani scale e androni.
Quando ritirare le piante grasse in casa durante l’inverno?
La maggior parte della piante grasse va portata in una zona protetta dal gelo ma comunque fresca (sotto i 10°C).
Quando innaffiare le piante grasse in inverno?
Durante l’inverno è consigliato arrestare le bagnature in modo da favorire l’entrata della pianta nella fase di riposo. Nel caso si manifestino i sintomi dell’appassimento è possibile effettuare una bagnatura.