Banano da appartamento e resistente al freddo: cura e coltivazione
Non è raro trovare nei nostri giardini delle meravigliose piante di banano, magari che abbozzano qualche timido casco destinato a non maturare. Ciò nonostante, in tutta la nostra penisola diverse varietà di Musa si sono diffuse come ornamentali dal tocco esotico. Di recente le piante di banano sono divenute anche un elemento di arredo sempre più in voga per gli ambienti interni di case e uffici.
Sarete quindi curiosi di sapere com’è possibile coltivare una di queste piante e come sceglierle in base alla regione climatica di appartenenza e allo spazio che possiamo destinare loro.
Prendersi cura del Banano
Vi ho parlato del banano e adesso vi è venuta voglia di ospitarne subito uno a casa vostra? Oppure siete alla ricerca di qualche consiglio per prendervi cura al meglio della vostra pianta? Perfetto, è quindi il momento di parlare della cura e della coltivazione del banano!
Ormai sappiamo che è possibile far crescere delle sane piante di banano anche nel Bel Paese, sempre che l’obiettivo non sia quello di far maturare dei frutti, perché, per via del clima, questo accade solo raramente (sono escluse solo le zone più calde del sud, dove il frutto arriva al completo sviluppo).
Ma nessun problema, il banano rimane una bellissima pianta ornamentale, molto caratteristica e vistosa.
Quale esposizione dare ai Banani
I banani amano il sole, se li vedete in natura sono piante che svettano ad altezze medie e prendono tutto il sole che possono.
In esterno: che sia un banano in aiuola perché rustico al freddo o perché avete la fortuna di vivere in aree con inverno mite, le scelte ideali sono il pieno sole e l’ombra parziale o limitata a qualche ora della giornata. Vale lo stesso per quei banani meno rustici al gelo che in inverno vanno ricoverati all’interno e che vengono portati fuori da aprile ad ottobre.
Il passaggio dalla luce di casa a quella di un esterno può creare qualche disagio, non letale, alla pianta (abbiamo parlato dei lux in questo articolo): qualche bruciatura, qualche bordo un po’ imbrunito, cose tollerabili fino a che la pianta si adatta poi alle nuove condizioni.
C’è una cosa molto bella dei banani: fanno una foglia nuova alla settimana nei mesi di crescita e quindi se una foglia di spezza o si sfrangia non è mai un problema. Il fatto che si sfrangino così facilmente è poi una cosa voluta e la morfologia stessa della struttura fogliare la incentiva, perché in questo modo, pur non rinunciando a un cm2 di superficie fotosintetizzante, la pianta offre una minore resistenza al vento: meglio le frange che rischiare una pianta spezzata dal forte vento.
In interno: meglio dare più luce possibile. Se il banano diventa brutto in inverno non è grave, c’è poca luce e le foglie tendono a necrotizzare, in questi casi si può provare a spostarlo a sud in luce diretta.
Anche in estate non è realmente necessario schermare, ma se capita è consigliato piuttosto spostare la pianta o mettere una tenda.
In ogni caso la cura migliore per il banano è stare all’aperto non appena le temperature lo consentiranno.
Che temperature vogliono i Banani
Quando si parla delle temperature relative ai banani, non è possibile generalizzare, infatti la rusticità delle piante varia notevolmente.
Ad esempio, fra le più resistenti, le quali possono tollerare fino a -15°C troviamo: Musa basjoo e Musella lasiocarpa (la quale, però, è meglio proteggere dal gelo con una pacciamatura).
A resistenza fino a -5°C vi troviamo: Musa “Blue Java”, Musa “Helen’s Hybrid”, Musa “Thai Black”, Musa “Orinoco” e Musa sikkimensis.
Infine, meno propense al freddo, infatti è meglio non farle scendere sotto gli 8/10°C, abbiamo Musa velutina, Musa coccinea e il Platano.
Come innaffiare i Banani
Il banano richiede irrigazioni frequenti, bisogna però stare attenti ad evitare i ristagni d’acqua.
In inverno è consigliabile ridurre le bagnature, lasciando asciugare il substrato prima di eseguire l’irrigazione successiva. Nel caso in cui si decidesse di tenere le piante all’esterno anche d’inverno (temperature permettendo), assicurarsi di metterle al riparo dalle piogge perché il terreno freddo e fradicio potrebbe facilmente essere la causa del marciume radicale. Si consiglia anche di sollevare il vaso su dei mattoni (o un’altra superficie rialzata), in modo da mantenere liberi i fori di drenaggio.
In estate le bagnature possono essere fatte anche quotidianamente.
Quale substrato scegliere per i Banani
Il terreno dev’essere leggero, sciolto e ben drenante, noi come sempre vi consigliamo il nostro ottimo One+.
Come concimare i Banani
La concimazione è fondamentale per crescere un banano sano. È ideale utilizzare un concime liquido per piante verdi, ancora meglio se integrato da un biostimolante come Bio Oro.
In fase di fruttificazione invece prediligere fertilizzanti per piante da fiori con un contenuto maggiore di P e K.
Come propagare i Banani
Adesso sappiamo come prenderci cura del nostro banano, ma abbiamo ancora un punto da approfondire: come si riproduce questa pianta? Il banano si può riprodurre attraverso la divisione dei polloni. In primavera, si staccano con un coltello affilato e disinfettato, i polloni che crescono alla base della pianta e si mettono poi a dimora in un vaso contenente un miscuglio in parti uguali di torba e sabbia.
Se prima di brandire un coltellino contro la vostra amata pianta, volete vedere come eseguire il processo e ridurre al minimo la possibilità d’errore (anche se il processo in se è molto semplice), ecco il nostro video che illustra passo per passo come fare!
Come rinvasare i banani
Per promuovere la crescita della pianta eseguire almeno due rinvasi l’anno, a marzo/aprile e uno a settembre. Volendo è possibile fare un terzo rinvaso aggiuntivo a giugno. Se si desidera contenere le dimensioni della pianta limitare i rinvasi, in questo caso consigliamo di aggiungere Biotron a maggio e settembre per ridare fertilità ai terreni depauperati.
Come e quando potare i Banani
I banani generalmente non richiedono operazioni di potatura, se non per mantenerli puliti.
Si possono anche eseguire delle potature per contenere la crescita delle piante; per fare ciò è sufficiente (in qualsiasi periodo dell’anno), rimuovere alcune delle foglie più alte. Per ridurre le dimensioni in modo più incisivo invece è possibile tagliare lo stelo ad una distanza superiore a 60 cm dalla base.
Parassiti dei Banani
I banani di solito sono abbastanza resistenti ai parassiti, tuttavia, soprattutto quando vengono cresciuti in appartamento, possono subire attacchi da parte di cocciniglia e ragnetto rosso.
Contro il ragnetto rosso funziona bene Mebotrix, composto da inculi fungini che parassitizzano questi fitomizi.
Per combattere la cocciniglia (così come afidi e tripidi) consigliamo invece una miscela di pronto intervento diluita in 1 l d’acqua, composta da:
- 10 ml di sapone molle
- 250 ml di ortica
- 10 ml di olio di Neem
Come impiantare i Banani
Il periodo migliore per l’impianto del banano è la tarda primavera e può avvenire sia in vaso (indicato per chi vive nell’Italia settentrionale o centrale) sia in giardino (indicato per l’Italia meridionale).
Il banano vero e proprio sarebbe difficile da tenere in casa o in un normale giardino per via delle grandi dimensioni che raggiunge, per questo in commercio, come sul nostro e-commerce, si trovano le varietà nane, molto più adatte alla coltivazione domestica.
Per chi invece dispone di un bel giardino e magari ha anche la fortuna di abitare lungo le coste meridionali, il banano si rivelerà, ancora di più, un’ottima pianta ornamentale (e non solo!).
Teniamo a mente che anche se piantato in giardino il banano necessita di un terreno ben drenato.
Non sopporta i ristagni idrici, quindi sarebbe ideale aggiungere al terreno sabbia o del materiale drenante. Predisponendo anche un terriccio leggero e al contempo fertile, ricco di humus e sostanza organica anche solo parzialmente decomposta.
Cura invernale
In casa i banani si comportano da sempreverdi, con qualche rovinatura che potrebbe incorrere in particolare per la scarsità di luce.
All’esterno i danni che le piante riportano sono maggiori ma è preferibile mantenere tutta la vegetazione, salvo eliminare dalle foglie eventuali marcescenze. In primavera si può poi pulire la pianta dalle foglie ormai vecchie.
È consigliato non rimuovere il tessuto marrone che la pianta genera intorno al fusto, è molto utile per la sua protezione.
Problemi comuni dei Banani
Foglie danneggiate
Possono essere causate dal freddo, dal sole o dalla grandine. Le foglie ormai danneggiate non si riprenderanno ma per evitare segnature anche sulle altre lamine è meglio capire cos’abbia causato il problema e spostare la pianta di conseguenza.
Morte della corona
Solitamente è un problema causato dal freddo ma può anche essere causata dal marciume, alimentato da un’eccessiva umidità, in particolare durante l’inverno.
Foglie dall’aspetto molle
Foglie dall’aspetto molle sono solitamente causate da un eccesso o dalla scarsità di bagnature.
Foglie dai bordi marroni
Sono causate di solito da carenza di acqua o umidità.
Gestire il Banano dopo l’inverno
Dopo l’inverno può capitare che i Banani, soprattutto il Musa basjoo che può stare fuori anche durante i mesi più freddi, abbiano bisogno di manutenzione.
Durante l’inverno io sono solito lasciare gli pseudo-fusti, le foglie sviluppatesi si fermano con l’arrivo dell’autunno, a volte seccando a volte rimanendo arrotolate (finendo poi di srotolarsi con l’arrivo del primo caldo).
Ci sono tanti metodi di gestione, ad esempio gli inglesi tagliano gli pseudo-fusti di netto, gli mettono intorno una rete, creando poi attorno un cappottino riempiendo di paglia o un materiale simile. C’è invece qualcuno che taglia molto in basso, verso il piede della pianta, facendo ripartire da 0 lo pseudo-fusto ogni anno.
Ad ogni modo, anche una pianta che potrebbe sembrare molto compromessa, in realtà è probabile abbia solo bisogno di una sistemata, iniziando col togliere le foglie che si sono lessate col gelo. I banani sono le piante erbacee più grosse che conosciamo, infatti quelli che vediamo non sono dei tronchi ma una somma di piccioli fogliari, il vero fusto del banano è un cormo situato sottoterra, finché la parte sotterranea è salva non dobbiamo preoccuparci della vita del Banano, anche se dovesse morire tutta la parte aerea, fintanto che il bulbo non va in marcescenza e rimane sodo e compatto, le probabilità che a primavera la pianta riparta sono buone. L’unica cosa alla quale fare attenzione è che il terriccio sia leggero e drenante. Un modo per togliersi ogni dubbio in merito alla vitalità della pianta durante l’inverno è quella di tagliarla e controllare se vi sono dentro i rotoli di foglie verdi, solitamente c’è sempre una foglia ferma nell’attesa di srotolarsi appena inizia il caldo.
Quindi, come dicevo, per rimettere “in moto” la Musa basjoo, vi sono diversi modi, io preferisco tagliare stabilendo un’altezza di palco iniziale e poi andare a rimuovere le foglie recidendole molto vicino allo pseudo-fusto ed eliminando poi le parti marcescenti rispettando però le parti secche dello pseudo-fusto perché proteggono i tessuti vitali.
Conosciamo i Banani
Anche se a prima vista può ingannare, il banano non è un albero ma bensì è la più grande pianta erbacea capace di generare un fiore (utilizzato anche in cucina), oltre ad essere una palma tropicale.
Molte varietà di banano sono perenni, nonostante lo pseudo fusto che le compone muoia dopo la fruttificazione di ogni casco di banane.
Un altro elemento distintivo di questa pianta sono le foglie, che possono crescere fino a 3 metri di lunghezza, rendendo i banani delle piante davvero decorative (naturalmente in natura possono crescere notevolmente di più).
Se non tutti possiedono un banano, pochi non hanno qualcuno dei suoi frutti, infatti le banane sono fra i frutti più amati che si possono trovare nelle case italiane, ma sapevate che questi cambiano sapore e struttura a seconda della temperatura nella quale sono maturati? Se le temperature sono state maggiori allora la consistenza sarà minore ma il frutto sarà più dolce. Ogni banana ci racconta quindi qualcosa sul posto da dove viene e sul processo di maturazione che ha affrontato!
In Italia però la maggior parte dei Banani non riesce a fiorire o a fruttificare all’aperto.
Fioritura e fruttificazione dei banani
Come dicevamo, la maggior parte dei banani non fiorisce e non fruttifica all’aperto in Italia (così come nella maggior parte dei Paesi a noi vicini), questo per via delle temperature troppo basse. Tuttavia al sud magari, qualche eccezione si può sperare di vederla.
Le piante che fioriscono e producono frutti (spesso non commestibili) con maggior probabilità sono: Musa acuminata “Dwarf Cavendish”, M. ornata, M. veluntina e M. lasiocarpa.
Non è un’impresa facile però, per produrre i frutti, le piante ormai stabilite necessitano di un’esposizione soleggiata per circa 9/15 mesi, con temperature superiori ai 15°C, ancora meglio se 27°C (cosa che evidenzia quanto anche al sud, nonostante le temperature più calde rispetto al resto d’Italia, non sia affatto semplice avere le condizioni giuste), dopo di ciò i frutti necessitano di altri due o quattro mesi per maturare.
I banani sono piante monocarpiche, dopo essere andate a fiore moriranno, saranno i figlioletti a crescere e a creare nuove piante.
Banani dei Vivai le Georgiche
- Musa “Gruesa palmera”: presenta lamine fogliari palmate glauche, verde medio. In primavera sviluppa fiori penduli, con brattee porpora, seguiti da frutti commestibili. Può essere tranquillamente coltivata in vaso, in appartamento.
- Musa “Orinoco”: piccolo albero ottenuto dall’incrocio tra Musa acuminata e Musa balbisiana. Produce frutti spessi, triangolari o quadrati in sezione, che possono mostrare alcune piccole crepe scure a maturazione. Pianta molto più resistente al freddo, al vento ed alla siccità, rispetto alle altre varietà di banane.
Altezza a maturità: 2,5 – 4 metri
Rusticità: H3: temperature minime tollerate: da -5 a 1°C
Esposizione: Sole - Musa acuminata “Cheeka”: pianta perenne sempreverde ed una varietà della banana Musa acuminata, molto apprezzata per le magnifiche foglie che evocano i Tropici. Genera un ciuffo di larghe foglie verdi molto vistose e non produce fiori. Arbusto sempreverde dal portamento eretto, può essere tranquillamente coltivata in vaso, in appartamento.
- Musa acuminata “Dwarf Cavendish”: pianta perenne sempreverde di piccole dimensioni, molto apprezzata per le magnifiche foglie. Possiede un ciuffo di larghe foglie verdi molto vistose e produce grandi mazzi di frutta commestibile, di colore giallo a maturazione. Varietà molto popolare ed ampiamente diffusa della banana Musa acuminata, con tronco più corto rispetto alle altre specie, il frutto è invece di dimensione regolare. I frutti vengono prodotti quando la pianta raggiunge almeno 3 anni di età. Può essere tranquillamente coltivata in vaso, in appartamento.
Altezza a maturità: 2,5–4 metri
Rusticità: H1B (fino a 10/15°C) - Musa acuminata “Zebrina”: Possiede foglie enormi a forma di paletta, con variegatura rosso scuro-marrone, lunghe fino a 2-3,5 metri. Sviluppa frutti commestibili, piccoli e sottili. I fiori, di colore giallo con brattee rosso porpora, sono seguiti dai frutti.
Altezza a maturità: circa 3-6 metri
Rusticità: H1B: temperature minime tollerate: da -5 a 1°C - Musa basjoo: arbusto semipersistente. Perenne pollonante eretta, con guaine fogliari che formano falsi fusti e grandi foglie di colore verde tenero, che formano un largo ombrello in cima ad un fusto rigido, con grossa infiorescenza dalle brattee color crema. Produce mazzi di frutta dalla buccia giallo-verde, con polpa bianca e semi neri, che maturano a Novembre, non commestibili.
Pianta rustica che non teme il freddo ma deve essere tenuta al riparo dal vento.
Altezza a maturità: circa 3-5 metri
Rusticità: la parte sotterranea (rizoma) della pianta può resistere anche a -15/-20°C se protetta con adeguata pacciamatura, le foglie invece si rovinano con temperature sotto gli 0 °C anche se ciò non comporta problemi, nuove foglie ripartiranno con l’arrivo della primavera. - Musa basjoo “Sakhalin”: arbusto semipersistente. Perenne pollonante eretta, con guaine fogliari che formano falsi fusti e grandi foglie di colore verde tenero, che formano un largo ombrello in cima ad un fusto rigido, con grossa infiorescenza dalle brattee color crema. Produce mazzi di frutta dalla buccia giallo-verde, con polpa bianca e semi neri, che maturano a Novembre, non commestibili.
Pianta rustica che non teme il freddo, ma deve essere tenuta al riparo dal vento.
Altezza a maturità: circa 3 metri
Rusticità: la parte sotterranea (rizoma) della pianta può resistere anche a -25/-30°C se protetta con adeguata pacciamatura, le foglie invece si rovinano con temperature sotto gli 0°C anche se ciò non comporta problemi, nuove foglie ripartiranno con l’arrivo della primavera. - Musa sikkimensis “Red Tiger”: albero ornamentale. È una delle specie di banane più alte. Possiede lunghe foglie, con strisce rosso scuro e produce grappoli di piccoli frutti, a partire dall’autunno.
Altezza a maturità: circa 4 metri
Rusticità: ottima resistenza al freddo, può sopravvivere qualche grado sotto lo zero. - Musa “Helen’s Hybrid”: Produce foglie verdi, a volte seguite da una nervatura centrale rossa, con frutti commestibili molto dolci e gustosi. Pianta molto resistente al freddo rispetto alle altre varietà di banane, ma può essere tranquillamente coltivata in vaso, in appartamento.
- Musa acuminata “Blue Java”: è una perenne sempreverde. con falsi fusti e lamine fogliari palmate, verde-argenteo, lunghe 2-3 cm. In primavera e in climi sufficientemente caldi (tropicali e regioni meridionali dell’Italia) sviluppa fiori penduli, larghi 2-3 cm, con brattee porpora, seguono frutti commestibili, giallo chiaro a maturazione. I grappoli di frutta sono piccoli, i frutti sono lunghi da 18 a 23 cm, dal caratteristico colore blu-argenteo quando sono acerbi. Resiste molto bene al freddo.
- Musa acuminata “Dwarf Namwah”: nota anche con il nome “Pisang Awak”, è una pianta perenne. Sviluppa un’ottima resistenza al vento, al freddo, alla siccità, alle malattie. Arbusto sempreverde dal portamento eretto e rizomi polliniferi, con foglie molto grandi, di colore verde chiaro. Genera grosse infiorescenze seguite da frutti commestibili dalla consistenza cremosa e sapore dolce, ottimi consumati crudi o cotti.
Altezza a maturità: circa 3-4 metri - Musa acuminata “Grand Nain”: La pianta di Musa acuminata “Grand Nain” (Banano Nano) è una varietà della banana Musa acuminata ed è la preferita per la produzione di banana Chiquita della Chiquita Brand International. Arbusto semipersistente dal portamento eretto, che sviluppa rizomi polliniferi e foglie molto grandi, di colore verde chiaro. Genera grosse infiorescenze di colore viola, con brattee bianche, seguite da frutti commestibili di colore giallo a maturazione.
Altezza a maturità: circa 3-4 metri - Musa acuminata “Lundager”: portamento eretto, con falsi fusti e lamine fogliari palmate, glauche, verde medio, lunghe 2-3 metri. In primavera sviluppa fiori penduli, larghi 2-3 cm, con brattee porpora, seguiti da frutti commestibili, di colore giallo a maturazione. Può essere tranquillamente coltivata in vaso, in appartamento.
- Musa balbisiana “Atia Black”: Perenne sempreverde pollonante eretta, con guaine fogliari che formano falsi fusti, nota per i suoi steli neri, con foglie a paletta verde scuro, larghe fino a 3 metri. Se esposta alla luce solare diretta, gli steli si scuriscono ulteriormente fino a diventare quasi neri. E’ anche una delle più resistenti al freddo tra tutte le specie e cultivar di banane. Sviluppa grandi frutti da blu a verde, non commestibili per la grande quantità di semi all’interno.
Altezza a maturità: circa 5 metri - Musa basjoo “Tchetchenia”: molto resistente al vento. Perenne pollonante eretta, con guaine fogliari che formano falsi fusti e grandi foglie di colore verde tenero, che formano un largo ombrello in cima ad un fusto rigido, con grossa infiorescenza dalle brattee color crema. Produce mazzi di frutta dalla buccia giallo-verde, non commestibile. Pianta rustica che non teme il freddo. è eccellente per fioriere.
Rusticità: la parte sotterranea (rizoma) della pianta può resistere anche a -25/-30 °C se protetta con adeguata pacciamatura, le foglie invece si rovinano con temperature sotto gli 0 °C anche se ciò non comporta problemi, nuove foglie ripartiranno con l’arrivo della primavera. - Musa coccinea: iccolo albero tropicale. Perenne sempreverde dalle lunghe foglie verdi e lucide, con spighe terminali erette di fiori tubulari gialli, racchiusi in brattee rosse, che sbocciano in estate. Dai fiori si sviluppano i frutti arancioni non commestibili. Pianta ornamentale ideale coltivata in piccoli giardini e vasi.
Altezza a maturità: circa 1,5 metri - Musa sikkimensis: albero ornamentale. Possiede lunghe foglie, con macchie rosso-marrone e produce grappoli di piccoli frutti, a partire dall’autunno. Ottima resistenza al freddo, può sopravvivere qualche grado sotto lo zero.
Altezza a maturità: circa 4 metri - Musa tropicana: pianta perenne sempreverde. Pianta di piccole dimensioni, che produce mazzi di frutta commestibile, dolce e gustosa. Resiste al freddo ma tenere al riparo dai venti.
- Musa velutina: pianta erbacea. Sviluppa un fusto spesso, con foglie cerose dalle venature rosate, infiorescenza a rosetta, con lunghe brattee di colore rosa, alla base delle quali sbocciano i fiori. In estate maturano i frutti, di colore rosa e ricoperti da una peluria sottile. I frutti non sono commestibili, il sapore è acidulo, con polpa ricca di semi. Se coltivata in vaso mantiene dimensioni più contenute, adatta come pianta d’appartamento.
Musa “aeae”, il banano variegato
Con le sue foglie variegate, un mix affascinante di verde intenso e bianco crema, questa rara varietà di banano è diventata una vera e propria star tra gli appassionati di piante.
Come prendersi cura del Musa ‘Aeae’
Oltre alla sua bellezza estetica, la Musa “Aeae” è relativamente facile da curare, rendendola accessibile anche a chi è nuovo nel mondo del verde. Le sue foglie variegate creano un punto focale in qualsiasi stanza, aggiungendo un tocco di vivacità e originalità.
- Luce: ama la luce indiretta e brillante. Un posto vicino a una finestra esposta a est o ovest è l’ideale. Evitare il sole diretto, soprattutto nelle ore più calde, per prevenire bruciature sulle foglie.
- Temperatura e umidità: essendo una pianta tropicale, il Musa “Aeae” apprezza un ambiente caldo e umido. La temperatura ideale si aggira tra i 18°C e i 30°C.
- Terreno: utilizzare un terriccio ben drenante e ricco di sostanze organiche, ideale per piante tropicali.
- Annaffiature: mantenere il terreno costantemente umido, stando attenti ai temuti ristagni d’acqua. Annaffiare regolarmente, soprattutto durante la stagione calda.
- Concimazione: durante la fase di crescita attiva, somministrare un fertilizzante liquido bilanciato ogni 2-4 settimane.
Problemi comuni e soluzioni
Come tutte le piante, anche la Musa “Aeae” può soffrire di alcuni problemi comuni. Le foglie gialle potrebbero indicare un’innaffiatura eccessiva o insufficiente, mentre le punte marroni potrebbero essere causate da un’aria troppo secca. Consiglio anche di tenere d’occhio anche i parassiti come cocciniglie e afidi, trattandoli tempestivamente con prodotti specifici.
Tassonomia
Classificazione
I banani appartengono alla famiglia botanica delle Musaceae, la quale comprende a sua volta 3 generi:
- Musa
- Musella
- Ensete
La maggior parte dei banani che potete trovare come ornamentali si rifanno ai primi due generi.
Origine del banano
Come abbiamo detto prima, non è raro trovare un banano in uno dei nostri giardini, sia che abitiamo al Nord, al Centro o al Sud, ma è sempre stato così? La risposta è no, infatti la diffusione di questa pianta ebbe inizio nell’Asia sud-orientale dove alcune prove archeologiche ipotizzano che la sua coltivazione risalga almeno al 5000 a. C. e forse anche all’8000 a.C.. Nel 650, i conquistatori islamici portarono la banana fino alla Palestina, da lì in poi i mercanti arabi la fecero diffondere in quasi tutta l’Africa.
In seguito il banano venne nuovamente spostato grazie ai portoghesi che lo portarono, verso il 1516, fino in America .
In Europa il banano, così come il frutto da lui prodotto, non erano ancora conosciuti, giravano però delle voci ed è curioso pensare come nel 1601, la banana, venisse descritta a chi non la conosceva, come “il frutto che profuma di rosa”.
Etimologia
Non è ben chiaro da dove derivi il nome “Musa”, ci sono 2 possibilità:
- questo nome fu dato al genere in onore di Antonio Musa, medico dell’imperatore Augusto ed anche botanico;
- sia solo l’adattamento della parola “banana” in arabo, cioè “mauz”, dato da Linneo quando istituì il genere nel 1750.
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